Gulunap: l’educazione come atto di solidarietà

Una targa con sopra incise parole di vicinanza e fraternità, donata dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris al Vice Rettore ugandese Pen Mogi Nyeko, apre la giornata dedicata alla prosecuzione del progetto Gulunap in Uganda. “L’educazione è il primo e fondamentale atto di solidarietà”, ringrazia ed esprime così la sua soddisfazione il prof. NyeKo, quasi commosso dall’affetto dei suoi colleghi. Occasione d’incontro, quella dello scorso 12 novembre presso la Sala Congressi della Federico II di via Partenope, per gli addetti ai lavori, per gli attori di questa fantastica ricerca umanitaria. Il programma della giornata è stato fitto ed impegnativo. Il Rettore dell’Ateneo federiciano Massimo Marrelli ha dato il benvenuto focalizzando immediatamente l’attenzione sulla grandiosità dell’opera e sul riconoscimento ricevuto da poco: il progetto Gulunap, infatti, è stato insignito del Premio “Antonio Feltrinelli” dall’Accademia dei Lincei. L’opera, coordinata dal Coinor, ha visto la partecipazione, in 8 anni, di 30 professori della Facoltà di Medicina e Chirurgia in missione didattica, ed è stata definita come “un’impresa eccezionale di alto valore morale e umanitario” alla quale non si poteva restare indifferenti. È proprio grazie a questo riconoscimento e al cospicuo premio in denaro percepito (250 mila euro) che gli obiettivi si sono rinnovati e gli orizzonti aperti. Una Facoltà di Agraria ed una di Scienze: queste sono le partite da giocare nei prossimi anni. In realtà, il via è stato già dato, ma bisogna portare i due poli alla piena efficienza ed autonomia. Il dottori Fabio Cassese e Massimo Caneva (per il Ministero degli Affari Esteri) hanno insistito sulla forte volontà di continuare una collaborazione che ha avuto, fino a questo momento, grandi meriti. E’ stata sottolineata l’antichità dei rapporti tra Italia ed Uganda e l’impegnativo piano strategico per il supporto della crescita sociale e l’abilitazione alla produzione in aree ancora fortemente provate dagli strascichi di oltre 10 anni di guerra civile. Fondamentale per Caneva è la creazione di link: non bisogna solo provvedere ai finanziamenti, è tempo, questo, di dar vita a correlazioni, cooperazioni, costruire un’umanità che creerà il futuro. È proprio a ciò che mira la prosecuzione del progetto: dopo un’efficiente Facoltà di Medicina, l’attivazione, vera e propria, delle Facoltà di Agraria e di Scienze. L’idea della costituzione del Polo di Scienze nacque già nel 2005 e nel 2008 per ciò che riguarda Agraria. Si daranno i mezzi, le conoscenze, le possibilità di realizzare un’autonomia sociale ed economica. Il prof. Duncan Ongeng, docente di Agraria presso l’Università di Gulu, ha illustrato l’importanza della nascita della Facoltà: “Si potranno apprendere le tecniche, studiare i processi di produzione, la profilassi e migliorare le condizioni di vita di intere regioni del Paese in cui sono presenti problematiche inerenti al cibo, alla salute ed all’istruzione”. La dott.ssa Cristina Toscano (Fondazione 4Africa) ed il dott. Roberto Randazzo, Console onorario per l’Uganda, hanno insistito sulla grande opportunità che il popolo ugandese sta vivendo. Il prof. Luigi Smaldone, coordinatore del progetto di Scienze, ed il prof. Geoffrey Andogah, ordinario di Scienze presso l’Università di Gulu, hanno ricordato le intenzioni ed il fine ultimo della sfida: abbattere le forme più arcaiche di ignoranza, progredire investendo anche sulla ricerca in loco, arricchire, poco per volta, i laboratori che bramano di conoscenza. 
A fine giornata, il corale ringraziamento va al prof. Luigi Greco, ordinario di Pediatria presso la Federico II, ideatore e “fomentatore d’animi”. È sul filo del ricordo che batte l’intervento dell’ex Rettore della Federico II, oggi Assessore regionale all’Università, il prof. Guido Trombetti: “2002, io ed il prof. Greco, una pizzeria del Vomero… una partita di riso, 790 mila dollari: inizia l’avventura di Gulunap”. Con affetto, orgoglio e soddisfazione, Trombetti continua: “Gulunap è la sfida vinta dal prof. Greco che, caparbiamente e senza dar troppo peso alle tante difficoltà, vede oggi concretizzarsi a pieno la sua coraggiosissima idea, è lui l’anima del progetto”. 
Alessandra Avolio
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