Un impianto di condizionamento dell’aria installato ormai da un anno, praticamente mai collaudato, rumorosissimo ed in questi giorni di caldo irrimediabilmente fuori uso. Accade nella palazzina di via Claudio del Corso di Laurea in Ingegneria Navale. A darne notizia è lo stesso professor Giulio Russo Krauss, Presidente del Corso di Laurea in questione. “Dodici mesi orsono, proprio di questi tempi, si stavano svolgendo i lavori. Ebbene, ad un anno ancora le cose non vanno completamente per il verso giusto. L’ascensore funziona, ma ancora non è stata collaudato. Sulla vicenda dell’impianto di condizionamento dell’aria sarebbe meglio stendere un velo pietoso. L’anno scorso lo installarono il 20 luglio, ma faceva un fracasso infernale. Lo feci notare e la ditta rispose che per gli interventi necessari se ne sarebbe parlato a settembre. Dopo la pausa estiva feci di nuovo presente l’esigenza di intervenire per collaudarlo e per eliminare gli inconvenienti legati all’eccessivo rumore. Mi dissero che in fondo, ormai, si andava incontro all’inverno e che la cosa importante era che funzionasse il riscaldamento. Per farla breve, questo benedetto collaudo non è stato fatto”. Arriviamo così ai primi caldi di queste settimane. “Li ho chiamati di nuovo, affinché finalmente collaudassero l’impianto e lo mettessero in funzione. Ebbene, mi hanno comunicato che, a seguito di una normativa emanata nel frattempo dalla Comunità Economica Europea, il fluido non può più essere quello previsto in origine, ma va sostituito. Chiedono altri soldi per sostituirlo. Non vorrei che servissero anche a togliere le rogne di un impianto che obiettivamente fa troppo rumore”. Qualunque sia la ragione, resta il fatto che, con una temperatura esterna vicina ai trenta gradi centigradi, la palazzina dei Navali è priva di condizionamento. I disagi sono quelli che racconta e vive Russo Krauss, insieme agli studenti ed a chi trascorre un certo numero di ore al giorno nella struttura. “La mia stanza è situata al terzo piano e posso dire che in mattinate calde come quella odierna (25 maggio, ndr) non si respira. Comunque c’è chi sta molto peggio di me: studenti e personale che frequentano la sala biblioteca. Una delle pareti è costituita da una vetrata di 25 metri, sulla quale il sole batte impietoso. In mancanza di condizionatore la temperatura sale di parecchi gradi centigradi e crea disagi davvero notevoli”. Insomma, per richiamare una situazione analoga che si verifica in un’aula degli elettronici: effetto serra atto secondo. Continua il professor Russo Krauss: “ancora peggiore la situazione del Centro di calcolo, che sta all’ultimo piano ed è esposto al sole. Lavorano al suo interno tra i dieci ed i quindici studenti alla volta, su macchine che inevitabilmente emettono a loro volta un certo quantitativo di calore. Sono giovani, va bene, ma non è il caso di mettere alla prova la loro resistenza fisica. Senza contare che il tecnico che li assiste venti anni non li ha più”. Soluzioni? “Stavo pensando di andare a parlarne con il professor Marrucci e di interessare l’ufficio tecnico dell’ateneo. Purché si faccia qualcosa, ed anche in tempi brevi”.
Calura a parte, tutto tranquillo tra i Navali. Si stanno svolgendo gli esami e si conferma la tendenza dei laureati ad un inserimento rapido nella realtà lavorativa. ”Gli ultimi cinque sono stati contesi da tre grandi gruppi del settore – ricorda il Presidente di corso di laurea- Forse è anche per questo motivo che abbiamo un discreto numero di trasferimenti in entrata dagli altri corsi di laurea della facoltà”.
Calura a parte, tutto tranquillo tra i Navali. Si stanno svolgendo gli esami e si conferma la tendenza dei laureati ad un inserimento rapido nella realtà lavorativa. ”Gli ultimi cinque sono stati contesi da tre grandi gruppi del settore – ricorda il Presidente di corso di laurea- Forse è anche per questo motivo che abbiamo un discreto numero di trasferimenti in entrata dagli altri corsi di laurea della facoltà”.