Il 20% delle matricole non ha dato alcun esame, la Facoltà cerca di capire il perché

Scienze Biotecnologiche si è attivata per migliorare la didattica monitorando l’andamento degli studi di tutti gli iscritti al I anno. “Abbiamo chiesto ai colleghi di compilare un foglio Excel inserendo i risultati degli esami accanto al nome di tutti gli immatricolati. Le tabelle sono state aggiornate ogni qual volta sono stati trasmessi i verbali d’esame. In questo modo siamo riusciti ad ottenere i dati del I semestre quasi in tempo reale”, spiega il Preside Gennaro Marino, in scadenza di mandato – quando gli si chiede se sta accarezzando l’idea di ricandidarsi, risponde: “non so, è un momento di grandi cambiamenti, un periodo molto brutto per fare il Preside. Inoltre sono combattuto tra le mie due grandi passioni: l’università e una meravigliosa nipotina”-.
Il lavoro, realizzato dal prof. Lucio Parlato e coordinato dal prof. Stefano Bonatti, è servito a raccogliere informazioni da cui trarre una serie di suggerimenti importanti per apportare migliorie al regolamento 2009-2010. “Credo che la nostra Facoltà sia l’unica ad aver portato avanti un’azione simile – commenta il Preside – Il punto di forza dell’iniziativa è la possibilità di fare tesoro dei risultati operando in tempi brevissimi, per esempio, per riequilibrare il numero degli esami del Corso di Laurea in Biotecnologie per la Salute. Ma attenzione, le modifiche riguarderanno il regolamento, non l’ordinamento che rimarrà esattamente lo stesso”.
Tra i dati emersi, il più preoccupante è quello relativo al 20% di abbandoni, cioè di studenti che non si sono presentati ad alcun esame, né ad alcuna prova in itinere. “Si sono iscritti, hanno pagato le tasse, ma della struttura universitaria non hanno usufruito per nulla. Probabilmente c’è una carenza nell’orientamento su cui dobbiamo lavorare. Questa indagine conoscitiva è fondamentale per capire le ragioni dell’abbandono”, sottolinea il Preside. 
Si cercano
soluzioni
“Abbiamo monitorato i risultati del I semestre di 398 iscritti al I anno di Biotecnologie per la Salute e di una quarantina di immatricolati in Biotecnologie Biomolecolari e Industriali”, entra nel dettaglio il prof. Gennaro Piccialli, Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Biotecnologie del Farmaco. “Ci siamo accorti che c’è un gruppo di studenti che incontra dei problemi: metteremo in atto delle azioni per poterli aiutare, ad esempio, corsi di recupero, docenti tutor, incontri con i docenti, forme di orientamento di gruppo”, aggiunge il docente.
Dai dati raccolti durante il I semestre è emerso che, sui 440 studenti dei due Corsi di Laurea, 25 hanno annullato l’immatricolazione per iscriversi altrove e un’ottantina ha sostenuto zero esami: “Abbiamo cercato di contattarli recuperando i loro indirizzi mail personali e istituzionali per capire se e perché hanno cambiato idea. Abbiamo inviato loro più volte un questionario per appurare quali ostacoli abbiano trovato, per esempio se la complessità delle discipline è apparsa eccessiva, se non hanno gradito le lezioni, se hanno avuto un ripensamento sul tipo di studi, o incontrato difficoltà oggettive legate alla vita da fuori sede”. I ragazzi stanno rispondendo alla spicciolata. Sinora ha compilato il questionario il 40% degli aventi diritto manifestando gratitudine per essere stati interpellati. “Ora occorre valutare statisticamente le risposte allo scopo di ridurre al minimo gli abbandoni e dare il massimo dell’apporto ai nostri studenti”. Ai ragazzi iscritti che non hanno sostenuto neppure un esame, il professore dice: “E’ un’iniziativa unica. Chi ha ricevuto il questionario è pregato di compilarlo, chi non dovesse averlo ricevuto può mettersi in contatto direttamente con me”. 
Anche se le schede non sono state ancora analizzate, da quanto emerso finora la principale motivazione dell’abbandono è riconducibile alla insufficiente preparazione di base, al secondo posto tra le cause di insuccesso vi sono le difficoltà legate all’organizzazione delle nuove abitudini di vita poiché spesso lo studente lamenta la lontananza da casa o la fatica del viaggio. Solo al terzo posto c’è la considerazione che gli studi biotecnologici siano poco adatti alle proprie inclinazioni o ai propri interessi. 
“Sulla prima motivazione si può lavorare, alla seconda non può ovviare il Corso di Laurea, in quanto alla terza, alzo le mani, la motivazione personale va rispettata”, commenta il prof. Piccialli ricordando quanto la Facoltà tenga a migliorare l’assistenza didattica soprattutto nei primi anni. Fine, quest’ultimo, pienamente raggiunto con la recente esperienza dei tre corsi di recupero del Corso di Laurea in Biotecnologie per la Salute. 
Soddisfazione
per i corsi
di recupero
“Sono andati benissimo. E’ un’esperienza che quasi certamente rinnoveremo”. Dei 70 studenti che hanno frequentato il corso di Anatomia, Fisiologia e Istologia tenuto dal prof. Alessandro Arcucci, 48 si sono presentati agli esami e 39 di loro sono stati promossi. Dei 100 che hanno seguito Microbiologia e Immunologia con la prof.ssa Paola Salvatore, 60 si sono prenotati per la prova e 53 l’hanno superata. Infine, le lezioni di Chimica 2 (Organica) della dott.ssa Jussara Amato hanno avuto una platea di 66 studenti, di cui 38 hanno sostenuto l’esame e, di questi, 24 hanno ottenuto un buon voto.
Il prof. Piccialli si impegnerà assieme al prof. Giuseppe Castaldo perché chi è rimasto indietro con gli esami possa usufruire anche l’anno prossimo dei corsi di recupero: “Intendiamo riorganizzarli ma in materie differenti. Ci sono docenti che hanno già dato la loro disponibilità. Ci sarà Fisica più qualche altra disciplina del I o II anno da definire. Nei primi anni i ragazzi hanno più bisogno di sostegno. Una volta che gli studenti arrivano alla Specialistica camminano con le loro gambe e non li perdiamo più”.
Manuela Pitterà
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