“Rilanciare l’attrattività della nostra didattica è una delle priorità. La popolarità dei Corsi in Architettura è in forte declino anche a causa di un mercato professionale che ha subito i colpi della crisi. Si deve rispondere rilanciando in direzione della innovazione e di percorsi di trasferimento tecnologico ed internazionalizzazione capaci di mettere sempre più la nostra Scuola di Architettura in grado di costruire relazioni con altre Scuole in Europa e nel mondo”. Il prof. Michelangelo Russo, 53 anni, docente di Urbanistica, candidato unico all’elezione per il Direttore del Dipartimento in calendario il 3 dicembre, illustra alcuni dei punti del programma in base al quale ha chiesto il voto ai suoi colleghi, ai ricercatori, ai rappresentanti degli studenti e del personale tecnico-amministrativo. “Noi professori di Architettura della Federico II – prosegue – abbiamo rapporti con Cina, Stati Uniti, Sudamerica ed Europa e questo ci consente di lavorare con workshop, Master, iniziative di ricerca congiunte. È una ricchezza e dobbiamo valorizzarla anche ai fini della didattica. Dobbiamo varare programmi che possano utilizzare sempre più la lingua inglese e rilanciare il nostro ruolo culturale in una prospettiva internazionale. Dobbiamo affermare il nostro ruolo culturale, far circolare ricerche e produzione scientifica”. Prosegue: “L’internazionalizzazione serve ai nostri studenti per arricchire l’esperienza formativa con insegnamenti ed iniziative didattiche mirate a cavallo con atenei stranieri con i quali siamo partner”.
Relativamente alla didattica, un altro obiettivo di Russo è “elevare il livello di base della qualità dei laureati, per evitare lo scarto tra eccellente qualità di alcuni e una qualità media talvolta carente. Bisognerà, inoltre, valorizzare il senso dei requisiti minimi degli insegnamenti nei Corsi di Laurea, attraverso un processo continuo di monitoraggio, aggiornamento e revisione; garantire sempre più alti livelli di integrazione tra insegnamenti e apporti disciplinari, in particolare nei laboratori che costituiscono per i nostri corsi i passaggi di transizione e di sintesi tra le diverse fasi dei percorsi formativi”. Ancora, si propone di “elevare la caratterizzazione dei Corsi di Laurea Specialistici, collegati alle risorse territoriali che rappresentano l’identità dei nostri contesti (patrimoni architettonici, urbani, paesaggistici, ambientali, etc.)” e di consolidare alcune competenze tecniche dei profili di uscita, “come capacità di ‘saper fare’ e di gestire tecniche e strumenti, che consentano di dare una risposta adeguata ad alcune delle attuali domande del mercato professionale, nel pieno rispetto di un approccio critico e dei fondamenti disciplinari dell’architettura”.
Dalla didattica ai servizi, Russo si pone l’obiettivo di proseguire lungo il percorso già avviato dal prof. Mario Losasso, il Direttore uscente, per facilitare la vita agli studenti e di conseguire, se possibile, altri risultati. In particolare: “Sollecitare la realizzazione già avviata di un’Aula Magna per le lauree e le conferenze, e di sale attrezzate per seminari e lezioni; realizzare una sala e spazi coordinati per la produzione dei plastici a disposizione di tutti gli studenti, con apparecchiature disponibili, studiando un modello di gestione capace di massimizzarne l’accessibilità e le capacità di lavorazione e di produzione; incremento quantitativo e qualitativo di aule di studio riservate agli studenti, anche informatizzate; revisione ed eventuale estensione degli orari di utenza del sistema delle biblioteche dipartimentali”. L’organizzazione degli uffici e del personale tecnico amministrativo rappresentano un altro capitolo del progetto di Russo per il Dipartimento. “Si pone la necessità – dice – di individuare forme incisive ed efficaci di coordinamento, interazione e cooperazione tra i diversi comparti della macchina amministrativa, nonché la necessità di condividere in maniera più estensiva tra gli uffici, dati, procedure, informazioni”. Auspica una più serrata collaborazione “per rinforzare la gestione dell’amministrazione al servizio della ricerca e della didattica, avendo sempre ben presente la specifica finalità che le ‘gabbie burocratiche’ – di cui siamo prigionieri ormai a tutti i livelli – possano essere completamente trasformate in griglie di opportunità e di potenziamento del lavoro dei singoli e dei gruppi”.
Nel programma inviato ai docenti, il prof. Russo spiega la sua decisione con la convinzione “di poter dare un contributo concreto al funzionamento di una macchina complessa quale è oggi una struttura dipartimentale, con la fiducia che un progetto ampio, condiviso e partecipato possa essere efficace nel migliorare le condizioni di lavoro di un organismo che intreccia molteplici attività di studenti, docenti, ricercatori, personale tecnico e amministrativo e che richiede un coordinamento costante e attento, improntato a indirizzi chiari e appropriati, come ha ampiamente mostrato la direzione di questi ultimi anni”. Sottolinea, poi: “Sono incoraggiato in questa scelta dalle esperienze di gestione, di rappresentanza e di conduzione di gruppi di lavoro ampi e interdisciplinari che ho svolto in questi anni. Ho appena concluso il secondo mandato di presidenza della Siu, Società Italiana degli Urbanisti; sono stato vicedirettore del Dipartimento di Progettazione Urbana e Urbanistica fino al 2008; attualmente sono Coordinatore del Dottorato in Architettura; sono da anni rappresentante del Ssd Icar/21; sono stato per alcuni anni delegato Erasmus in Ateneo. Ho svolto queste attività sempre con un entusiasmo e una dedizione che mi hanno consentito di perseguire alcuni risultati soddisfacenti, secondo la valutazione di molti colleghi”. Aggiunge: “Sono consapevole dell’importanza e della delicatezza di questo impegno e al contempo profondamente motivato dall’incoraggiamento di moltissimi colleghi con cui sento di condividere un progetto di consolidamento e di innovazione delle condizioni che sono alla base del nostro stare dentro l’università”. Indica tre obiettivi di fondo: elevare gli indicatori di valutazione e la qualità del reclutamento, rafforzare l’interlocuzione con la città e con la società.
Fabrizio Geremicca
Relativamente alla didattica, un altro obiettivo di Russo è “elevare il livello di base della qualità dei laureati, per evitare lo scarto tra eccellente qualità di alcuni e una qualità media talvolta carente. Bisognerà, inoltre, valorizzare il senso dei requisiti minimi degli insegnamenti nei Corsi di Laurea, attraverso un processo continuo di monitoraggio, aggiornamento e revisione; garantire sempre più alti livelli di integrazione tra insegnamenti e apporti disciplinari, in particolare nei laboratori che costituiscono per i nostri corsi i passaggi di transizione e di sintesi tra le diverse fasi dei percorsi formativi”. Ancora, si propone di “elevare la caratterizzazione dei Corsi di Laurea Specialistici, collegati alle risorse territoriali che rappresentano l’identità dei nostri contesti (patrimoni architettonici, urbani, paesaggistici, ambientali, etc.)” e di consolidare alcune competenze tecniche dei profili di uscita, “come capacità di ‘saper fare’ e di gestire tecniche e strumenti, che consentano di dare una risposta adeguata ad alcune delle attuali domande del mercato professionale, nel pieno rispetto di un approccio critico e dei fondamenti disciplinari dell’architettura”.
Dalla didattica ai servizi, Russo si pone l’obiettivo di proseguire lungo il percorso già avviato dal prof. Mario Losasso, il Direttore uscente, per facilitare la vita agli studenti e di conseguire, se possibile, altri risultati. In particolare: “Sollecitare la realizzazione già avviata di un’Aula Magna per le lauree e le conferenze, e di sale attrezzate per seminari e lezioni; realizzare una sala e spazi coordinati per la produzione dei plastici a disposizione di tutti gli studenti, con apparecchiature disponibili, studiando un modello di gestione capace di massimizzarne l’accessibilità e le capacità di lavorazione e di produzione; incremento quantitativo e qualitativo di aule di studio riservate agli studenti, anche informatizzate; revisione ed eventuale estensione degli orari di utenza del sistema delle biblioteche dipartimentali”. L’organizzazione degli uffici e del personale tecnico amministrativo rappresentano un altro capitolo del progetto di Russo per il Dipartimento. “Si pone la necessità – dice – di individuare forme incisive ed efficaci di coordinamento, interazione e cooperazione tra i diversi comparti della macchina amministrativa, nonché la necessità di condividere in maniera più estensiva tra gli uffici, dati, procedure, informazioni”. Auspica una più serrata collaborazione “per rinforzare la gestione dell’amministrazione al servizio della ricerca e della didattica, avendo sempre ben presente la specifica finalità che le ‘gabbie burocratiche’ – di cui siamo prigionieri ormai a tutti i livelli – possano essere completamente trasformate in griglie di opportunità e di potenziamento del lavoro dei singoli e dei gruppi”.
Nel programma inviato ai docenti, il prof. Russo spiega la sua decisione con la convinzione “di poter dare un contributo concreto al funzionamento di una macchina complessa quale è oggi una struttura dipartimentale, con la fiducia che un progetto ampio, condiviso e partecipato possa essere efficace nel migliorare le condizioni di lavoro di un organismo che intreccia molteplici attività di studenti, docenti, ricercatori, personale tecnico e amministrativo e che richiede un coordinamento costante e attento, improntato a indirizzi chiari e appropriati, come ha ampiamente mostrato la direzione di questi ultimi anni”. Sottolinea, poi: “Sono incoraggiato in questa scelta dalle esperienze di gestione, di rappresentanza e di conduzione di gruppi di lavoro ampi e interdisciplinari che ho svolto in questi anni. Ho appena concluso il secondo mandato di presidenza della Siu, Società Italiana degli Urbanisti; sono stato vicedirettore del Dipartimento di Progettazione Urbana e Urbanistica fino al 2008; attualmente sono Coordinatore del Dottorato in Architettura; sono da anni rappresentante del Ssd Icar/21; sono stato per alcuni anni delegato Erasmus in Ateneo. Ho svolto queste attività sempre con un entusiasmo e una dedizione che mi hanno consentito di perseguire alcuni risultati soddisfacenti, secondo la valutazione di molti colleghi”. Aggiunge: “Sono consapevole dell’importanza e della delicatezza di questo impegno e al contempo profondamente motivato dall’incoraggiamento di moltissimi colleghi con cui sento di condividere un progetto di consolidamento e di innovazione delle condizioni che sono alla base del nostro stare dentro l’università”. Indica tre obiettivi di fondo: elevare gli indicatori di valutazione e la qualità del reclutamento, rafforzare l’interlocuzione con la città e con la società.
Fabrizio Geremicca