Chemical Brothers contro Vecchie Glorie; Capriolo Club contro Real Rocefin; Fuori corso contro Forza bar e Confederati contro Stabiese: questi gli incontri in programma per la prima giornata del torneo di calciotto organizzato dalla Facoltà di Farmacia. Dal 19 aprile 8 squadre, raggruppate in due gironi, si affronteranno sui campetti del complesso Kennedy. Altri 2 team, Cepu e S.Carlo dovranno attendere due settimane per scendere in campo. Gli incontri proseguiranno giovedì 3, martedì 8, martedì 15 e giovedì 17 maggio alle ore 18.30. Questa prima fase del torneo si concluderà con l’esclusione di una squadra da ciascuno dei due gironi; si passerà poi agli scontri diretti ed, infine, alle semifinali e alla finale.
“Non è stato semplice trovare una struttura sportiva adeguata nei pressi dell’Università – racconta il prof. Vincenzo Santagada che ha curato l’organizzazione del torneo – Volevo che i ragazzi potessero agevolmente raggiungere il campo alla fine delle lezioni”. A coadiuvare il professore nel raccogliere le iscrizioni sono stati i rappresentanti degli studenti Gerardo De Maffutiis, Pasquale Russo, Filippo Trotta e Filippo Chianese.
Agli iscritti a Farmacia disposti a confrontarsi calciando un pallone non è stata richiesta alcuna tassa di iscrizione. “Sono contrario a che i ragazzi versino una quota – afferma il professore – Pagano solo 3 euro a testa a partita per il fitto del campo. Sono riuscito anche a far sponsorizzare le divise da un’azienda farmaceutica”.
I ragazzi hanno optato per nomi di fantasia per contraddistinguere le proprie squadre. “Per rendere più originale il torneo abbiamo deciso di battezzare i team con parole inerenti all’ambito farmaceutico, ad esempio nomi di medicinali o materie di studio”, afferma Gerardo de Maffutis, capitano dei Confederati. La squadra con il nome più originale è senz’altro la Real Rocefin che, non si sa per quale motivo, prende il nome da un diffuso antibiotico. Improntata ad uno spiccato spirito goliardico e autoironico è stata la scelta degli studenti del Cepu team. Tra i team in gara si distinguono Forza bar, di cui fanno parte alcuni addetti e assidui frequentatori del bar della Facoltà, e Vecchie glorie in cui militano molti esponenti del Dipartimento di Farmacologia. La squadra è capitanata dal professor Santagada che gioca nel ruolo di attaccante e può contare a centrocampo sull’apporto dei ricercatori Angelo Antonio Izzo e Carlo Irace. In difesa vi sono il Preside Giuseppe Cirino e i professori Giuseppe Caliendo e Alfonso Mangoni. Giocano nelle Vecchie glorie anche il tecnico Antonio Assolìto, capo di laboratorio e abile punta, i dottori Riccardo Iorio, Consigliere di Federfarma e Silvio Colesanti, Consigliere e Tesoriere dell’Ordine dei Farmacisti. In porta vi è uno studente: Cosimo Amente. “Ho inserito tra le Vecchie glorie anche qualche ragazzo per evitare che dopo la prima mezz’ora la squadra fosse in debito di ossigeno”, afferma il professor Santagada che vanta una militanza giovanile in serie C con il Cosenza.
Il regolamento prevede che le 10 squadre siano composte da un minimo di 8 a un massimo di 12 giocatori. “Chiederemo di avere una squadra con un numero di giocatori superiore a quello consentito vista l’anzianità”, aggiunge il Preside Cirino che conta di alternarsi in campo con i colleghi qualora le sue articolazioni si rizelassero per l’inconsueto sforzo.
La squadra del Dipartimento di Farmacologia godrà dunque di qualche vantaggio? chiediamo provocatoriamente a Gerardo De Maffuttis. “Non esiste proprio! – risponde il ragazzo deciso – Non sta né in cielo né in terra! Giocano bene, hanno pure fiato anche se a volte hanno qualche chilo in più. Il professor Santagada è un attaccante professionista ed il Preside è un ottimo difensore”.
Quale è, dunque, la squadra favorita? “Nessuna! – risponde senza alcun dubbio il prof. Santagada – Giochiamo giusto per partecipare”. Il torneo è un modo per avvicinare studenti e professori in un ambito insolito in cui sono aboliti i ruoli istituzionali. “Le partite rappresentano delle occasioni di socializzazione. In questo senso possono essere considerate anche attività formative.”
In palio vi sono tre coppe per le prime tre squadre classificate più un premio speciale per il team che si è distinto in disciplina. “E’ un modo come un altro per scoraggiare i falli ed invitare a giocare più correttamente”, asserisce il professor Santagada, forse preoccupato dall’irruenza agonistica dei ragazzi nei loro tackle a docenti in affanno.
(Ma. Pi.)
“Non è stato semplice trovare una struttura sportiva adeguata nei pressi dell’Università – racconta il prof. Vincenzo Santagada che ha curato l’organizzazione del torneo – Volevo che i ragazzi potessero agevolmente raggiungere il campo alla fine delle lezioni”. A coadiuvare il professore nel raccogliere le iscrizioni sono stati i rappresentanti degli studenti Gerardo De Maffutiis, Pasquale Russo, Filippo Trotta e Filippo Chianese.
Agli iscritti a Farmacia disposti a confrontarsi calciando un pallone non è stata richiesta alcuna tassa di iscrizione. “Sono contrario a che i ragazzi versino una quota – afferma il professore – Pagano solo 3 euro a testa a partita per il fitto del campo. Sono riuscito anche a far sponsorizzare le divise da un’azienda farmaceutica”.
I ragazzi hanno optato per nomi di fantasia per contraddistinguere le proprie squadre. “Per rendere più originale il torneo abbiamo deciso di battezzare i team con parole inerenti all’ambito farmaceutico, ad esempio nomi di medicinali o materie di studio”, afferma Gerardo de Maffutis, capitano dei Confederati. La squadra con il nome più originale è senz’altro la Real Rocefin che, non si sa per quale motivo, prende il nome da un diffuso antibiotico. Improntata ad uno spiccato spirito goliardico e autoironico è stata la scelta degli studenti del Cepu team. Tra i team in gara si distinguono Forza bar, di cui fanno parte alcuni addetti e assidui frequentatori del bar della Facoltà, e Vecchie glorie in cui militano molti esponenti del Dipartimento di Farmacologia. La squadra è capitanata dal professor Santagada che gioca nel ruolo di attaccante e può contare a centrocampo sull’apporto dei ricercatori Angelo Antonio Izzo e Carlo Irace. In difesa vi sono il Preside Giuseppe Cirino e i professori Giuseppe Caliendo e Alfonso Mangoni. Giocano nelle Vecchie glorie anche il tecnico Antonio Assolìto, capo di laboratorio e abile punta, i dottori Riccardo Iorio, Consigliere di Federfarma e Silvio Colesanti, Consigliere e Tesoriere dell’Ordine dei Farmacisti. In porta vi è uno studente: Cosimo Amente. “Ho inserito tra le Vecchie glorie anche qualche ragazzo per evitare che dopo la prima mezz’ora la squadra fosse in debito di ossigeno”, afferma il professor Santagada che vanta una militanza giovanile in serie C con il Cosenza.
Il regolamento prevede che le 10 squadre siano composte da un minimo di 8 a un massimo di 12 giocatori. “Chiederemo di avere una squadra con un numero di giocatori superiore a quello consentito vista l’anzianità”, aggiunge il Preside Cirino che conta di alternarsi in campo con i colleghi qualora le sue articolazioni si rizelassero per l’inconsueto sforzo.
La squadra del Dipartimento di Farmacologia godrà dunque di qualche vantaggio? chiediamo provocatoriamente a Gerardo De Maffuttis. “Non esiste proprio! – risponde il ragazzo deciso – Non sta né in cielo né in terra! Giocano bene, hanno pure fiato anche se a volte hanno qualche chilo in più. Il professor Santagada è un attaccante professionista ed il Preside è un ottimo difensore”.
Quale è, dunque, la squadra favorita? “Nessuna! – risponde senza alcun dubbio il prof. Santagada – Giochiamo giusto per partecipare”. Il torneo è un modo per avvicinare studenti e professori in un ambito insolito in cui sono aboliti i ruoli istituzionali. “Le partite rappresentano delle occasioni di socializzazione. In questo senso possono essere considerate anche attività formative.”
In palio vi sono tre coppe per le prime tre squadre classificate più un premio speciale per il team che si è distinto in disciplina. “E’ un modo come un altro per scoraggiare i falli ed invitare a giocare più correttamente”, asserisce il professor Santagada, forse preoccupato dall’irruenza agonistica dei ragazzi nei loro tackle a docenti in affanno.
(Ma. Pi.)







