Informatica, testi e finestre d’esame

Dalla metà dello scorso febbraio il Corso di Laurea in Informatica ha un nuovo Presidente. Il prof. Adriano Peron, docente di Basi di dati e sistemi informativi e di Fondamenti di linguaggi di programmazione, succede al prof. Giulio Spadaccini. 
40 anni, originario di Pordenone, Adriano Peron si è laureato in Informatica a Udine. Dopo aver svolto il dottorato a Pisa, è ricercatore in Informatica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Udine, per poi approdare nel 2001 alla Federico II di Napoli, dove è divenuto professore associato. Dallo scorso febbraio è professore straordinario. Abbiamo sottoposto al nuovo Presidente del Corso di Laurea in Informatica alcune questioni che agli studenti stanno molto a cuore, segnalateci recentemente dai loro rappresentanti. Mancano i libri di testo su cui studiare, una delle segnalazioni. In molti casi si può studiare solo servendosi degli appunti presi a lezione, oppure ci si deve confrontare con dei libri scritti interamente in inglese. “In generale ci sono delle difficoltà oggettive legate alla revisione dei contenuti dei corsi in seguito alla riforma – dice il prof. Peron- molti testi che andavano bene per il vecchio ordinamento non sono adeguati alle attuali esigenze didattiche. Questo però è un problema che accomuna quasi tutti i corsi di laurea. Per Informatica sorge un problema in più, cioè quello della lingua, dato che numerosi manuali sono pubblicati in inglese. Bisogna però dire che negli ultimi anni le case editrici hanno portato avanti una campagna per le traduzioni di cui hanno beneficiato anzitutto gli studenti del primo anno. C’è senz’altro un trend evolutivo di semplificazione della vita dello studente attraverso la pubblicazione di testi tradotti in italiano”. Ogni medaglia però ha sempre due facce. Se è vero che i ragazzi avranno vita più semplice studiando sui libri tradotti in italiano, è altrettanto vero che saper leggere in inglese è importante per chi si occupa di informatica. “Per la nostra disciplina l’inglese è la lingua di riferimento- spiega il prof. Peron- è dunque educativo per gli studenti accostarsi anche alla manualistica in inglese. Posso assicurare che una volta fatto lo sforzo necessario ad acquisire il bagaglio di nozioni in lingua, che è piuttosto essenziale, si viene ampiamente ripagati”. 
E passiamo ad un altro tema di grande interesse per i ragazzi, le finestre d’esame. La proposta degli studenti di lasciare invariate le sessioni ufficiali d’esame, settembre, febbraio e luglio, aggiungendo però delle sedute straordinarie il sabato mattina, in maniera tale da non incidere sulla disponibilità delle aule per la didattica, è stata accolta. “Il prof. Spadaccini ha dato questa possibilità per gli esami del primo anno – spiega Peron- E’ comunque una possibilità vincolata alla libera iniziativa del docente, nel senso che sta al singolo professore decidere se far sostenere o meno esami il sabato”. A quanto pare si tratta di una concessione fatta un po’ a malincuore: “non siamo molto contenti di avere acconsentito a questa richiesta degli studenti. Riteniamo che quello di tenere separati il periodo dei corsi e quello dell’accertamento sia un principio sano, che ha una valenza importante. Già lo scorso anno avevamo fatto un esperimento per venire incontro alle richieste dei ragazzi, introducendo una finestra d’esame al rientro dalle vacanze di Natale e di Pasqua. I risultati non furono entusiasmanti, ed è la dimostrazione che non sempre iniziative del genere sortiscono gli effetti voluti”. Il prof. Peron pensa di fare un passo indietro sulle prove d’esame del sabato? “Sarei felice se l’attività di verifica svolta in questo modo si rivelasse utile, in caso contrario bisognerà riflettere. Comunque si tratta ancora di una sperimentazione”. 
Altro cruccio degli studenti: i corsi paralleli. La loro riduzione da quattro a tre ha generato un affollamento delle lezioni, soprattutto quelle delle materie più impegnative. Ma la spiegazione che il Presidente del Corso di Laurea ci dà a riguardo è semplice, “i moduli paralleli erano quattro quando al primo anno avevamo 720 iscritti, oggi che invece di iscritti ne abbiamo 380, si sono ridotti a tre”. “Ci sono precise disposizioni ministeriali che indicano i numeri in presenza dei quali è possibile effettuare lo sdoppiamento dei corsi- prosegue il professore- quello che piuttosto i ragazzi non sanno o non dicono è che le risorse rese libere grazie alla contrazione dei corsi vengono impiegate per tenere lezioni di recupero”. Infine, l’incresciosa questione laboratori. Il numero dei computer è inferiore a quello degli iscritti e questo comporta tutta una serie di spiacevoli conseguenze, a partire dalla necessità di appoggiarsi alle strutture di altri corsi di laurea. I disagi però stanno per terminare, assicura il professore Peron. “Ormai la soluzione c’è- dice- è stata infatti completata la nuova ala dell’edificio di Monte Sant’Angelo, dove avremo dei laboratori che si affiancheranno a quelli già a nostra disposizione. Questa nuova struttura, parallelamente alla diminuzione del numero degli iscritti, consentirà di soddisfare adeguatamente le esigenze degli studenti. E’ tutto pronto, bisogna solo attendere l’apertura ufficiale del complesso ”.
Sara Pepe
- Advertisement -




Articoli Correlati