Ingegneria tra orientamento, internazionalizzazione e sinergia col DIST

“C’è una leggera flessione delle immatricolazioni, nell’ordine del 10 percento, in linea con le tendenze nazionali e, in particolare, delle università del Sud, che vedono ridursi il numero degli iscritti”. Non c’è ancora il numero esatto delle iscrizioni, ma si percepisce un calo delle nuove leve al Dipartimento di Ingegneria. Un aspetto che dovrebbe portare a una “riflessione politica piuttosto che tecnica”, sebbene, come sottolinea il Direttore del Dipartimento, il prof. Vito Pascazio, si stiano comunque conducendo “azioni mirate di orientamento atte ad illustrare le peculiarità della nostra sede”. Una sede che, al Centro Direzionale di Napoli, sta diventando sempre più a misura di studente: “i ragazzi possono stare qui dalla mattina fino alle otto di sera. Oltre a una razionalizzazione dell’Aula Nord al primo piano, sono state attrezzate tutte le aree comuni comprese tra quest’ultima e l’Aula sud, così da aumentare sensibilmente il numero di postazioni studio”. Altra parola d’ordine è l’internazionalizzazione: “il Dipartimento è molto sensibile alla tematica. Si parla spesso di studenti che partono per l’Erasmus. Molto più complicato, però, resta l’accoglienza di ragazzi stranieri. Tuttavia, i programmi di dottorato che abbiamo attivato e l’ospitalità offerta dalla residenza di via Galileo Ferraris permettono di essere concreti in tal senso”. Su questa linea: “continuiamo a collaborare con diverse università straniere e centri di ricerca sparsi per il mondo. Inoltre stiamo ancora lavorando sull’ipotesi dei double degree con la New York University”. Braccia aperte per accogliere studenti, ma non solo: “abbiamo finanziato il programma di visiting professor che ci ha permesso di ospitare  cinque docenti di altri paesi, i quali hanno tenuto qui dei brevi corsi”. I rapporti con le realtà estere implicano “un lavoro lungo ma nel quale crediamo molto. Pensiamo di continuare a investire tempo e risorse anche in futuro”. Un futuro che potrebbe evolvere all’insegna del gioco di squadra: “stiamo pensando a un coordinamento stretto con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie per sviluppare sempre più sinergie già esistenti”. Al momento porta già le firme dei due Dipartimenti il progetto RE-BIT, che propone il recupero di computer destinati allo smaltimento, per donarli poi a biblioteche e a scuole: “è un programma al quale stiamo dando il nostro contributo. Il riciclo delle attrezzature elettroniche è un problema serio non solo per l’università, ma per tutta la società”. Chiusura con un consiglio rivolto alle matricole, alle prese con la prima sessione d’esami: “hanno tempo fino a marzo per sostenere le prove. È importante iniziare col piede giusto, senza prendere nulla sottogamba. Inoltre, in vista del secondo semestre, è bene ricordare pure l’importanza di seguire i corsi, perché non tutti sono pronti ad autogestirsi”. 
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