Prenderà la guida del Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche il prof. Tullio Jappelli, eletto con 62 voti (rispettivamente 48 su 58 da docenti, ricercatori e studenti e 14 su 22 da parte del personale tecnico-amministrativo). Due schede bianche e due nulle nell’urna. Economista, con una lunga attività all’estero, nel corso della quale ha ricoperto incarichi di ricerca e docenza presso prestigiose scuole economiche negli Stati Uniti, in Francia, Belgio, Germania. Fra i suoi interessi di ricerca figurano il risparmio, i vincoli di liquidità, i trasferimenti intergenerazionali, le scelte di portafoglio delle famiglie, l’econometria applicata e la macroeconomia. Dal 2008 è il direttore dello CSEF – Centre for Studies in Economics and Finance, interateneo fra Federico II, Università di Salerno e Università Bocconi, incarico che abbandonerà per dedicarsi alla direzione del neonato Dipartimento. “Stiamo attraversando una grande fase di transizione che richiederà il contributo di tutti, docenti e personale tecnico-amministrativo, perché ci apprestiamo a fondere tre unità amministrative e dovremo procedere alla redistribuzione dei compiti”, dichiara il prof. Jappelli. Tre le aree individuate dal neo Direttore: la gestione didattica, i servizi agli studenti e quella amministrativa, cui è collegato il lancio di un organismo a cui verranno affidati compiti più complessi rispetto al passato. “Si tratta di dar vita ad una riorganizzazione profonda, che richiede anche di mettersi in gioco”, prosegue il neo direttore che ha già in mente una scaletta d’incontri con i colleghi, gli studenti ed il personale, perché la priorità è l’organizzazione. “Naturalmente, accanto a questo processo, dovremo garantire, per il prossimo anno, il normale funzionamento delle attività. Siamo uno dei più piccoli Dipartimenti dell’Ateneo, con soli cinquantacinque docenti, ma credo che abbiamo buone potenzialità nella ricerca, sul piano dell’internazionalizzazione, della formazione avanzata e, naturalmente, della formazione di base, perché, in genere, chi fa buona ricerca, fa anche buona didattica”.