“L’Economia dell’Ambiente è una disciplina nuova, che affronta temi attuali”, racconta Annachiara La Fazia, 23 anni, originaria di San Salvatore Telesino, in provincia di Benevento, che si è laureata con 110 su 110 durante
la sessione estiva con una tesi sugli effetti economici provocati dall’alluvione che, nell’autunno del 2015, ha colpito settantotto comuni sanniti. Il lavoro è stato sviluppato nell’ambito del corso di Economia dell’Ambiente tenuto dal
dott. Edoardo Di Porto per gli studenti della Magistrale in Economia e Commercio. “In Italia non esiste alcuna assicurazione contro le calamità naturali, volevamo comprendere l’interesse delle persone e trarre una stima economica”. Studi analoghi sono stati condotti, fino ad ora, solo in Vietnam, dove un gruppo di ricercatori ha calcolato che la cifra annuale ritenuta sostenibile per tutelarsi corrisponde all’incirca ad una settimana di lavoro. “L’ambiente suscita molto interesse”, prosegue Annachiara che ha somministrato 286 questionari ad altrettante famiglie, per acquisire informazioni sulla loro disponibilità ad assicurarsi, evidenziando il tasso di rischio di un territorio in cui il 4,2% degli abitanti vive sotto la minaccia di frane o inondazioni. È emerso che il 43,36% degli intervistati sarebbe favorevole mentre il 40% preferirebbe pagare una tassa. Nel complesso, oltre il 90% del campione è convinto che le misure preventive e di intervento siano compito dello Stato e il 68% si dichiara scettico rispetto all’equo compenso di un’agenzia assicurativa. “In molti si sono sentiti abbandonati dallo Stato. A fronte di danni per 700 milioni di euro, ne sono stati stanziati solo 30. Dopo mesi ci sono ancora detriti negli alveoli
del fiume Calore e massi nei vigneti e negli uliveti e parliamo di aree come Solopoca e Paupisi, famose per le produzioni di qualità. A queste persone un’assicurazione farebbe comodo”. La stima definitiva della ricerca fridericiana quantifica in 500 euro l’anno, corrispondenti in media a nove-dieci giorni di lavoro, la somma ritenuta adeguata per la copertura. “Sostanzialmente in linea con i ricercatori vietnamiti”, sottolinea Annachiara che ha impiegato quasi un anno per la tesi (cui la Commissione ha attribuito ben 8 punti) e spera di lavorare nel ramo
assicurativo. “Dopo la Ragioneria, mi sono iscritta ad Economia per imparare a trovare soluzioni ai problemi, ma per riuscirci non bisogna avere paura di scegliere gli esami più difficili. Il giorno della discussione, i membri della Commissione di laurea sono stati attentissimi e hanno posto domande. Queste sono soddisfazioni che restano”.
Si. Pa.
la sessione estiva con una tesi sugli effetti economici provocati dall’alluvione che, nell’autunno del 2015, ha colpito settantotto comuni sanniti. Il lavoro è stato sviluppato nell’ambito del corso di Economia dell’Ambiente tenuto dal
dott. Edoardo Di Porto per gli studenti della Magistrale in Economia e Commercio. “In Italia non esiste alcuna assicurazione contro le calamità naturali, volevamo comprendere l’interesse delle persone e trarre una stima economica”. Studi analoghi sono stati condotti, fino ad ora, solo in Vietnam, dove un gruppo di ricercatori ha calcolato che la cifra annuale ritenuta sostenibile per tutelarsi corrisponde all’incirca ad una settimana di lavoro. “L’ambiente suscita molto interesse”, prosegue Annachiara che ha somministrato 286 questionari ad altrettante famiglie, per acquisire informazioni sulla loro disponibilità ad assicurarsi, evidenziando il tasso di rischio di un territorio in cui il 4,2% degli abitanti vive sotto la minaccia di frane o inondazioni. È emerso che il 43,36% degli intervistati sarebbe favorevole mentre il 40% preferirebbe pagare una tassa. Nel complesso, oltre il 90% del campione è convinto che le misure preventive e di intervento siano compito dello Stato e il 68% si dichiara scettico rispetto all’equo compenso di un’agenzia assicurativa. “In molti si sono sentiti abbandonati dallo Stato. A fronte di danni per 700 milioni di euro, ne sono stati stanziati solo 30. Dopo mesi ci sono ancora detriti negli alveoli
del fiume Calore e massi nei vigneti e negli uliveti e parliamo di aree come Solopoca e Paupisi, famose per le produzioni di qualità. A queste persone un’assicurazione farebbe comodo”. La stima definitiva della ricerca fridericiana quantifica in 500 euro l’anno, corrispondenti in media a nove-dieci giorni di lavoro, la somma ritenuta adeguata per la copertura. “Sostanzialmente in linea con i ricercatori vietnamiti”, sottolinea Annachiara che ha impiegato quasi un anno per la tesi (cui la Commissione ha attribuito ben 8 punti) e spera di lavorare nel ramo
assicurativo. “Dopo la Ragioneria, mi sono iscritta ad Economia per imparare a trovare soluzioni ai problemi, ma per riuscirci non bisogna avere paura di scegliere gli esami più difficili. Il giorno della discussione, i membri della Commissione di laurea sono stati attentissimi e hanno posto domande. Queste sono soddisfazioni che restano”.
Si. Pa.