Il telefono squilla a lungo prima che qualcuno risponda: “Sì, pronto, ti posso chiedere solo dieci minuti? Sono appena tornato, mi do una rinfrescata e parliamo”. È la voce concitata di un neo laureato sicuramente fuori dalla norma: si chiama Leopoldo Solari, e la sua tesi Magistrale ha appena vinto il premio “Alla ricerca dell’Eccellenza” istituito dalla fondazione AdAstra. “Scusami, ma non ho davvero un attimo di respiro. Ogni giorno finisco alle 16.00, e poi i lavori da fare mi tengono sveglio come minimo fino a mezzanotte. Il giorno dopo sveglia alle 8.00”. Ventiquattrenne di Capua, Leopoldo si affanna ora tra casa e Università per le strade di Parma, dove ha cominciato quest’anno un Master in Retail and Brand Management. La chiamata che gli annunciava la vittoria, dice, è arrivata quando era da poco arrivato nella città emiliana. “Ho fatto marcia indietro immediatamente verso Posillipo: ci tenevo ad essere presente per la consegna del premio”. Un traguardo che riconosce sicuramente il grande lavoro svolto per la sua tesi, un progetto in cui è andato ad analizzare lo sviluppo portato nel Meridione dalla Cassa per il Mezzogiorno tra il 1958 e il 1976. Nella sua ricerca ha poi scoperto che le politiche di quegli anni attivarono qualcosa come 365 mila posti di lavoro, un dato che nelle conclusioni si tramuta in un suggerimento di politica economica per il presente.
Una tesi quasi
filologica
filologica
“Ti spiego come è andata: il prof. Amedeo Lepore, il mio relatore, insegna Storia del Capitalismo. Io avevo studiato questa materia in Erasmus a Varsavia; mi aveva interessato moltissimo e quindi ho deciso di preparare la tesi in questo campo. Lui, di suo, aveva dei contatti all’interno del Ministero dello Sviluppo Economico, ed è così che mi ha suggerito di andare a guardare questi enormi faldoni di documenti che erano stati appena ritrovati e digitalizzati. Documenti che riguardavano i circa 20mila investimenti messi in essere dalla Banca Mondiale e dalla Banca Europea per gli Investimenti in quegli anni”. E da lì parte la ricerca di Leopoldo, che prima circoscrive l’argomento della tesi ai soli investimenti industriali della Banca Europea, e poi comincia a consultare i file uno per uno, lavorando alle elaborazioni insieme al prof. Lepore. “Il professore è stato fondamentale. Mi ha addirittura accompagnato sette o otto volte a Roma, al Ministero, per consultare le versioni originali dei documenti. Alcune volte nei file excel poteva esserci una formula errata, e allora bisognava andare a recuperare il numero mancante in sede. Altre volte ci è servito semplicemente per decodificare la notazione applicata nei documenti, che funzionava per codici. Al Ministero mi hanno anche aiutato ad orientarmi tra le tantissime carte a livello cronologico. È stato un passaggio molto utile”. Una fase quasi filologica, che non ci si aspetterebbe essere consona per le ricerche di un laureato in Economia. Ma Leopoldo non è un laureato in Economia qualunque: “Dopo la laurea avevo avuto delle opportunità di lavoro nel mondo delle assicurazioni, ma ho deciso di non accettare. Ho preferito continuare a studiare ed iscrivermi a questo Master di 14 mesi che ha per tema la grande distribuzione. Un settore che, in un mondo in cui le aziende chiudono giorno per giorno, credo sia tra i più stabili”.
La chiave?
Il miglioramento
continuo
Il miglioramento
continuo
La storia accademica di Leopoldo è fatta di una Laurea Triennale in Economia Aziendale e una Laurea Magistrale in Management e Controllo, entrambe alla SUN, un’università per la quale ha un giudizio più che positivo: “Dipende da come la approcci. Se sei uno di quelli che non aspetta altro che il caffè alla fine del corso, oppure se vuoi davvero lavorare. Ci sono alcuni miei colleghi che sono ancora lì, e quello che dico loro è che non possono dare la colpa solo ai professori: ci sarà qualcosa che non ha funzionato in quello che hanno fatto”. E poi l’Erasmus in Polonia, a Varsavia, un periodo atipico che ha lasciato il segno: “Sono partito a settembre dell’anno scorso, ed è stata un’esperienza unica. Altro che il classico Erasmus in Spagna, dove magari vai a rubare l’esame di diritto commerciale mettendo le crocette! A Varsavia ho dato esami come Business Statistics che avevano un programma di anni luce più avanzato rispetto a quello che facciamo noi. Oppure Teoria dei Giochi, esami per cui ho dovuto studiare il quadruplo rispetto a quanto studia un ragazzo del posto”.
Leopoldo ne parla spedito, si ferma solo quando si confonde tra le date ed i periodi (“Scusami, è più di un anno che sono sempre in giro, ci capisco poco anche io!”), è evidentemente appassionato. Ma è dura anche per lui: “questa esperienza del Master, però, è di certo la più difficile che mi sia capitato di vivere, almeno in queste prime fasi. Siamo diciotto e tra di noi c’è una grande competizione, perché ciascuno di noi nella fase finale verrà scelto da un’azienda per fare uno stage. Ovviamente si sgomita per arrivare alle aziende più prestigiose. Siamo tutti molto preparati, ma io dalla mia ho l’età, perché sono quasi tutti più anziani di me di qualche anno”. Un’esperienza questa del Master che li mette alla prova sotto tutti i punti di vista, e mira a far uscire fuori non solamente la preparazione in questa o quella materia, ma anche le abilità comunicative e i valori personali. Ma se è davvero un’eccellenza, quella scovata nel Dipartimento di Economia della SUN da AdAstra, sono proprio quelle abilità e quei valori a costituire la marcia in più: “Oggi ci hanno chiesto di fare una presentazione di noi stessi tramite un’immagine. Io ho scelto il Kaizen, l’insieme di due parole giapponesi, che significa continuous improvement, miglioramento continuo. Per me è questa la chiave. Se ogni giorno ci svegliamo e cerchiamo la stabilità, il riposo, di sicuro non potremo pretendere chissà quanto. Ma se una persona cerca di raggiungere il proprio obiettivo, allora deve cercare il miglioramento continuo. E a quel punto forse potrà riuscire ad ottenere quello che cerca”.
Valerio Casanova
Leopoldo ne parla spedito, si ferma solo quando si confonde tra le date ed i periodi (“Scusami, è più di un anno che sono sempre in giro, ci capisco poco anche io!”), è evidentemente appassionato. Ma è dura anche per lui: “questa esperienza del Master, però, è di certo la più difficile che mi sia capitato di vivere, almeno in queste prime fasi. Siamo diciotto e tra di noi c’è una grande competizione, perché ciascuno di noi nella fase finale verrà scelto da un’azienda per fare uno stage. Ovviamente si sgomita per arrivare alle aziende più prestigiose. Siamo tutti molto preparati, ma io dalla mia ho l’età, perché sono quasi tutti più anziani di me di qualche anno”. Un’esperienza questa del Master che li mette alla prova sotto tutti i punti di vista, e mira a far uscire fuori non solamente la preparazione in questa o quella materia, ma anche le abilità comunicative e i valori personali. Ma se è davvero un’eccellenza, quella scovata nel Dipartimento di Economia della SUN da AdAstra, sono proprio quelle abilità e quei valori a costituire la marcia in più: “Oggi ci hanno chiesto di fare una presentazione di noi stessi tramite un’immagine. Io ho scelto il Kaizen, l’insieme di due parole giapponesi, che significa continuous improvement, miglioramento continuo. Per me è questa la chiave. Se ogni giorno ci svegliamo e cerchiamo la stabilità, il riposo, di sicuro non potremo pretendere chissà quanto. Ma se una persona cerca di raggiungere il proprio obiettivo, allora deve cercare il miglioramento continuo. E a quel punto forse potrà riuscire ad ottenere quello che cerca”.
Valerio Casanova