Libero, laureando in Relazioni Internazionali, in Cina come un novello Marco Polo

Si ufficializza con la partenza del primo studente italiano l’accordo di cooperazione tra l’Ateneo federiciano e la Remning University di Pechino. Il documento, firmato dal Rettore Massimo Marrelli, è volato in Cina insieme a Libero Tessitore il 21 marzo, per far ritorno, con la controfirma del Presidente dell’Università del Popolo Cinese Yulu Chen, il 12 aprile. La convenzione stilata dalle due università prevede lo scambio di studenti e personale docente. Ha fatto da pioniere Libero, studente ventitreenne iscritto a Scienze Politiche. “Mi sono sentito un po’ come Marco Polo”, dice scherzando. Laureato alla Triennale in Scienze dell’Amministrazione e dell’Organizzazione, lo studente a luglio terminerà anche il percorso Magistrale in Relazioni Internazionali. “La proposta di partire per la Cina – racconta – è stata avanzata dal prof. Carlo Amatucci, il docente di Diritto Commerciale che mi ha seguito per la tesi della Triennale. Sapeva che mi stavo interessando alla cultura di quel Paese”. Durante le sue tre settimane di permanenza a Pechino, Libero ha svolto una ricerca sui rapporti economici tra la Cina e l’Europa. “Sono stato seguito da un docente di Economia Internazionale, il prof. Weiping Huang”, il quale era già stato ospite della Federico II. Infatti, lo studente l’aveva conosciuto durante un ciclo di seminari sull’economia mandarina in Italia. In quell’occasione aveva cominciato ad interessarsi al Paese Asiatico, così, quando è arrivata la proposta del prof. Amatucci, non ci ha pensato su due volte e, superati gli ostacoli burocratici, nessuno ha più potuto fermarlo. “Era per tutti una novità – spiega – L’Ateneo mi ha dato delle linee guida ma non conoscevano bene tutti gli incartamenti da presentare”. Per il viaggio studio ha ricevuto una borsa di studio ministeriale a copertura delle spese del volo più un buono di 54 euro giornalieri. “Ho riscosso subito la prima parte della borsa; per la seconda ho dovuto presentare un rapporto del mio studio a Pechino all’Ufficio Relazioni Internazionali della Federico II con allegato i titoli di viaggio e un resoconto del prof. Huang”. Per aiutare il novello Marco Polo a svolgere al meglio il suo lavoro, la Remning University ha messo a sua disposizione tutte le biblioteche e gli istituti di ricerca necessari. “Sono stati molto gentili ed efficienti nel soddisfare le mie richieste”. Il giovane studente italiano ha potuto verificare l’incredibile organizzazione del campus cinese: “Sono preparati ad accogliere gli studenti stranieri in tutto e per tutto. Hanno dei buildings a parte dove alloggiano ragazzi provenienti da ogni parte del mondo”. Il gruppo degli italiani era il meno consistente: “Molti dei miei colleghi preferiscono mete europee per evitare di scontrarsi con una cultura completamente differente dalla nostra”. A lui, invece, questa cultura è molto piaciuta. “Hanno proprio un’altra concezione dello studente – afferma – lì è visto davvero come una speranza per il futuro”. Notevoli anche le strutture che l’Università del Popolo mette a disposizione dei suoi iscritti: “Nel campus puoi trovare ogni cosa. L’università è concepita come un luogo che va vissuto tutto il giorno”. Campi da calcio, caffetterie, piscine e perfino supermarket si trovano all’interno delle strutture universitarie completamente a disposizione degli studenti. E per uscire? “Ci sono circa 14 linee della metropolitana che funzionano perfettamente, permettono di raggiungere posti molto lontani tra loro in pochi minuti e il biglietto costa solo 20 centesimi”. Per Libero questo viaggio non è stato solo un’interessante esperienza, ha rappresentato, invece, un vero e proprio punto di svolta: “Ho capito quanto sia importante internazionalizzare la carriera accademica. Ho intenzione di soggiornare un periodo all’estero dopo la laurea per migliorare il livello del mio inglese e poi chissà, non voglio precludermi niente”. Un viaggio entusiasmante che, secondo lo studente, tutti i suoi colleghi dovrebbero provare per conoscere meglio un paese che, nonostante sia pieno di contraddizioni, in questo momento rappresenta “lo stato” per eccellenza. “Un’esperienza come questa ti dà un valore aggiunto, a me ha aperto gli occhi”.
Marilena Passaretti
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