L’esperienza Erasmus di Claudio, laureando in Tecnologie Agrarie

Sentirsi in famiglia all’Università, frequentare, socializzare, entrare in un giro di amicizie è importante per gli studenti, soprattutto per quelli del primo anno, quasi quanto avere una buona media agli esami, perché stimola e aiuta anche nei momenti di difficoltà. In alcune Università, si mette in pratica una vera e propria prassi, ovvero delle divertenti tecniche di integrazione utili ad abbattere tutte le barriere iniziali. Claudio Cropano, laureando Triennale in Tecnologie Agrarie alla Federico II, di Torre Annunziata, le ha sperimentate e vissute presso la Escola Superior Agrária de Ponte de Lima, Portogallo, dove sta trascorrendo il suo ultimo semestre da studente universitario, grazie al programma Erasmus. “La scelta del Portogallo è dovuta essenzialmente al fatto che avevo voglia di qualcosa di diverso, di un’esperienza in un paese non molto gettonato tra le mete Erasmus, come la Spagna, per esempio”, racconta Claudio, 21 anni. L’accoglienza è stata davvero singolare. “L’Ateneo prevede che ad ogni studente Erasmus sia affidato un ‘Erasmus guide friend’, che ti segue e aiuta ad ambientarti, insomma un tutor – continua – Appena arrivato a Ponte de Lima, dopo aver disfatto i bagagli nel mio nuovo alloggio, ho cenato con un gruppo di amici del mio tutor. Dopo cena, siamo partiti per Famalicão, dove il Carnevale viene festeggiato con una grande festa per strada. Ero vestito da M&M’s, quello blu, quel giorno sono rimasto sveglio per trentasei ore!”. Sin dal primo giorno, quindi, Claudio ha trovato persone amichevoli, che lo hanno guidato tra i meandri della vita universitaria facendogli comprendere i meccanismi. “Non ho avuto alcun problema di orientamento, mi sono subito sentito a mio agio ed ho capito quanto la cultura portoghese sia per certi aspetti simile a quella italiana, o meglio a quella napoletana, per fare un esempio, il caffè dopo ogni pasto. Da subito, al fine di apprendere la lingua, ho imposto ad ogni mio interlocutore di parlarmi in portoghese e di ricorrere all’inglese soltanto qualora non ci fosse alcun modo di intenderci”. Per le matricole, poi, c’è un trattamento speciale: “la ‘praxe académica’, ovvero un insieme di pratiche che mirano all’accoglienza e all’integrazione dei nuovi studenti, un passo obbligatorio per le matricole, le quali, durante il loro primo anno accademico, vengono sottoposte ad alcune attività. Dopo un ‘battesimo’, nella fattoria della Facoltà, per esempio, viene imposto di camminare a piedi nudi su feci di vacca”. Ma, oltre alla cerimonia iniziale di introduzione alla vita accademica, “durante tutto l’anno ci sono giorni specifici di praxe, ossia giorni in cui ogni matricola è obbligato a rispondere alle disposizioni dei propri padrini o madrine”. Incuriosito sempre più, e allo scopo di addentrarsi meglio in una questa realtà, “una volta ho chiesto al mio Erasmus Guide Friend di poter prendere parte ad una di queste attività in un giorno di praxe ed essere trattato come una matricola. È stato così che ho partecipato al Rally das Tascas. Questo Rally prevede la presenza, per l’intera Facoltà, di stazioni, presiedute da vari studenti veterani, presso le quali le matricole vengono sottoposte a prove di vario genere: tiro al bersaglio, salto con la corda o semplicemente indovinare titoli di canzoni o film. In qualsiasi momento, però, può essere imposta una punizione, come stare per cinque secondi in ginocchio con le mani dietro la schiena o con il naso che tocca terra. Nel complesso è stato molto divertente, è un modo di socializzare con gli altri studenti”. Un altro elemento della vita universitaria portoghese che ha affascinato Claudio è il mondo delle Tuna Accademiche, ovvero gruppi musicali, i cui componenti suonano esclusivamente strumenti a corda e percussioni. “La settimana scorsa, sono stato invitato dalla TESA (Tuna Escola Superior Agrária), ossia la Tuna della Facoltà che frequento, ad un festival che si è tenuto ad Ovar, a 120 km da Ponte de Lima. È stato un giorno bellissimo”.
Le giornate, però, sono anche dense di lezioni e studio. “La frequenza ai corsi è obbligatoria, basta saltare quattro lezioni di pratica per essere escluso automaticamente dallo svolgimento dell’esame – conclude Claudio – Il fine settimana è di solito dedicato ad escursioni: sono stato, ovviamente, a visitare le vicine Porto e Braga ma anche Ermesinde, Esposende, Povoa do Varzim ed appunto Ovar. Tra l’altro ho approfittato della vicinanza con la Spagna per trascorrere la settimana di Pasqua a Barcellona. Quando posso, passo a trovare i miei colleghi Erasmus a Viana e resto lì per qualche giorno all’Erasmus Residence. Devo dire che mi trovo bene, mi sento ben accetto e sono coinvolto in varie iniziative studentesche, prime tra cui il torneo calcistico maschile”.
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