L’Orientale consolida gli iscritti e progetta l’integrazione degli immigrati

Il punto sull’Università L’Orientale, ad inizio del nuovo anno accademico. Ne abbiamo parlato con il rettore, prof. Pasquale Ciriello.
Iniziamo dall’andamento delle iscrizioni. “Registriamo una buona, sostanziale tenuta delle immatricolazioni alle lauree triennali – si consideri che venivamo da tre anni di crescita –, con una notevole espansione delle iscrizioni alle lauree specialistiche. Ciò ci gratifica, perché implicitamente è un riconoscimento all’ateneo, alla qualità degli studi e della didattica”. “Soprattutto per un ateneo che ha sempre anteposto la qualità alla quantità. Anche perchè un forte incremento non avremmo la possibilità di ospitarlo”. I dati però sono in via di elaborazione. L’attenzione su L’Orientale dipende anche da altri fattori: “è ovviamente anche il segno di una attenzione sociale e massmediologica: il gran parlare di Cina, di mondo arabo, di Mediterraneo, di allargamento della CEE all’est europeo. Discipline ed aree geografiche in cui è internazionalmente notoria la forza culturale e la storia del nostro ateneo”.
Ma L’Orientale si muove anche su altri piani. Fra le priorità “i processi di integrazione”. Due i progetti, rivolti esclusivamente ai giovani comunitari ed extracomunitari. “Progetto Mosaico” il primo. Ed è già pronto, c’è anche l’appoggio della Regione Campania. Obiettivo: “l’orientamento alla scelta della facoltà universitaria. Al di là dell’ateneo che si intenderà scegliere”. Sede presso l’Università L’Orientale. “Una Scuola di Italiano per gli immigrati”, il secondo progetto. Qui ci vorrà un po’ più di tempo per l’avvio. Motivazione dell’iniziativa? “La difficoltà principale, che registrano giovani e meno giovani, comunitari ed extracomunitari che vengono nel nostro paese, è la non conoscenza della lingua italiana. L’iniziativa ha il fine di favorirne l’integrazione sociale, facilitare la comunicazione, evitare fenomeni di devianza”. “Qui vorremmo un numero di adesioni più ampio a supporto, partendo soprattutto da tutti gli enti locali: la Regione innanzitutto, che ha già dato ampia disponibilità, ma notiamo grande attenzione anche da parte di Provincia e Comune di Napoli”.
Accordi con la Cina
Accordi anche con la Cina. “Siamo abbastanza avanti con la creazione di una sede dell’Istituto Confucio presso L’Orientale, promosso dal governo cinese. È un riconoscimento alla storia de L’Orientale. Sarà realizzato entro il 2007. Obiettivo: diffondere la lingua e la cultura cinese. Al momento, un’altra sede dell’Istituto Confucio in Italia c’è solo all’Università di Roma La Sapienza”.
Accordo Università L’Orientale – Governo Cinese – Regione Campania. “A dimostrazione che non si fanno viaggi a scopo turistico, ma sono anzi adempimenti per accordi internazionali. In queste settimane raccogliamo i frutti degli scambi e della spedizione in Cina del 2004: prende il via uno scambio di studenti che ci impegnerà anche nel 2007. Tre studenti cinesi, – più altri due successivamente – vincitori di borsa di studio, arriveranno entro dicembre, per uno scambio di studi di 12 mesi. E 5 studenti de L’Orientale andranno per 12 mesi in Cina – selezione in atto in questi giorni – anch’essi vincitori di borsa di studio della Regione Campania, per un fitto ciclo di lezioni, ricerche, stage. Scambi di durata così ampia non sono molto frequenti. E l’apprendimento e l’esperienza dei nostri 5 studenti consentirà loro un curriculum significativo da potersi giostrare in più direzioni”.   
Entro marzo la Casa dello Studente
Residenze per gli studenti. Sarà pronta entro il mese di febbraio “con qualche mese di ritardo rispetto alle ipotesi iniziali, ed inaugurata entro marzo, la prima Casa dello Studente dell’Università L’Orientale. Avrà sede a via Melisurgo, dove prima c’erano la Segreteria e gli uffici amministrativi. Avrà 70 posti letto a due passi da Piazza Municipio. E non è poco! Si colma così, finalmente, una lacuna, non dipendente dal nostro ateneo”. “I costi della realizzazione sono a carico della Regione Campania; frutto della sensibilità dell’Assessore all’Università e Ricerca Scientifica, Teresa Armato. È naturalmente il risultato di un lavoro che l’ateneo porta avanti da alcuni anni, insieme all’Adisu de L’Orientale, al suo Presidente, prof. Luigi Serra, agli studenti”. “Ma credo che  potremmo essere soddisfatti”.
Istituto Italiano di Scienze Umane. “È un orgoglio per la tradizione e gli studi umanistici della nostra città. La sede dell’Istituto è stata inaugurata a luglio presso palazzo Cavalcanti, in via Roma, a Napoli. Istituto che è presieduto dai professori Aldo Schiavone ed Umberto Eco. È un momento di eccellenza per gli studi Umanistici in Italia. Sedi solo a Firenze e Napoli e docenti di grandissimo prestigio. Sette atenei consorziati, tre napoletani: L’Orientale, Federico II e Suor Orsola. Ci si avvicina alla data in cui diventa operativa l’attività dell’Istituto. Sarà un passaggio molto importante per gli atenei che ne fanno parte”. Partenza ad inizio 2007, “un segnale molto positivo in questo difficile momento che Napoli sta vivendo, ed un titolo di orgoglio per gli studi napoletani”.
Innovazioni istituzionali. Come da nuovo Statuto approvato lo scorso anno, “il 6 dicembre si voterà per eleggere i 4 rappresentanti delle 4 aree scientifiche, in cui è diviso l’ateneo. Aree trasversali alle facoltà e ai dipartimenti. In modo che su qualunque decisione il Senato Accademico sarà chiamato ad assumere, tutte le aree dell’ateneo – oltre le facoltà, n.d.r. – saranno rappresentate e diranno la loro”. “È uno dei passaggi importanti del nuovo Statuto”. Il rettore mantiene così fede anche ad un impegno della scorsa campagna elettorale per il rettorato. Le 4 aree sono: Lingue e Culture dell’Asia e dell’Africa; Lingue e Culture dell’Europa e delle Americhe; Scienze Sociali Filosofiche e della Comunicazione; Antichità, Arte e Spettacolo.
Il futuro e la città
Il futuro del sistema universitario. “C’è una tendenza da parte di alcuni alla differenziazione, tra atenei che fanno ricerca e altri che fanno didattica. Secondo me non ci può essere Università senza didattica e senza ricerca insieme. Avverto sotto traccia pressioni che vorrebbero omologare l’Italia ad altri paesi. Per me sarebbe un errore clamoroso. Queste ipotesi di separazioni, secondo me, vanno assolutamente evitate.  Trasformazioni in questa direzione produrrebbero atenei di serie A e di serie B. Ma come Università L’Orientale noi vogliamo certamente restare nella serie A”. “Anche per questo motivo – continua Ciriello – pur apprezzando la crescita e l’attenzione degli studenti verso il nostro ateneo, la nostra linea di tendenza resta quella di numeri contenuti di iscritti, della qualità degli studi nella didattica e nei servizi offerti”.
Ateneo e città. “L’Orientale, come tutti gli atenei, è indissolubilmente legato al territorio in cui opera. Di esso si alimenta e in esso innesta energie, stimoli culturali, input di innovazione e di sviluppo. La funzione degli atenei è di formazione dei giovani, come di crescita culturale e sociale del territorio in cui opera. In tal senso, L’Orientale e gli altri atenei campani debbono elaborare una risposta di sistema alla fase delicata che attraversano Napoli e la Regione Campania in queste settimane, sotto le emergenze rifiuti e criminalità”. Come? “Mettendo in rete, a sistema, intelligenze, iniziative, proposte”.
Paolo Iannotti
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