STUDI ARABO-ISLAMICI E DEL MEDITERRANEO

“Abbiamo bisogno di aule più grandi”: è questa la richiesta che il Preside Luigi Serra lancia a gran voce in previsione del crescente numero di iscrizioni alla Facoltà di Studi Arabo Islamici e del Mediterraneo.
Il trend positivo delle iscrizioni a questa Facoltà porta a guardare verso una media di circa 500 iscritti con oltre sessanta immatricolazioni l’anno, numeri in crescita e che sorprendono per un corso di studi ad indirizzo così specifico.
“I ragazzi sono molto più sensibili e sollecitabili dell’anziano – il Preside spiega così questo incremento – La loro attenzione è stata subito dirottata verso i temi più caldi dell’attualità e verso le impellenti necessità che i recenti avvenimenti internazionali impongono”. 
Ma in maniera direttamente proporzionale all’interesse maturato dai giovani in questo ambito, aumentano anche le problematiche legate agli spazi a disposizione della Facoltà, così si fa sempre più urgente il problema delle aule. “Esiste, purtroppo, ancora una mentalità vecchia – spiega il professor Serra- per cui si crede che una Facoltà altamente specialistica debba avere pochi iscritti e quindi basse necessità di spazi. Invece per noi non è così: abbiamo il problema delle aule sovraffollate e dell’accavallamento dei corsi. Nonostante i miei sforzi per migliorare la situazione prima dell’inizio dell’anno accademico mi sono ritrovato a lottare da solo, come Don Chisciotte contro i mulini a vento”.
Allora non ci sarà nessun cambiamento per questo nuovo anno accademico nonostante l’esplosione del numero di studenti interessati allo studio delle lingue dell’area araba, per le quali è richiesta, tra l’altro, un’assidua frequenza ai corsi. “Tengo a sottolineare che l’urgenza del nostro bisogno di aule più capienti – aggiunge il Preside – aumenterà sempre più perché sono sempre in aumento le iscrizioni. Inoltre bisogna studiare bene gli sviluppi futuri della situazione per i nostri studenti che devono essere ben accolti non solo dall’università ma anche dalla società”. 
Infatti, se oggi è ancora facile trovare un inserimento lavorativo, come si collocheranno, in futuro, i tanti laureati in un ambito così specifico?
Il crescente numero di immigrati dai tanti paesi arabi e africani rende sempre più palese la necessità di inserire degli specialisti in lingue negli uffici e nei centri servizi, ma la reazione della società potrebbe essere molto lenta.
“Spero che alla crescita esponenziale degli iscritti alla nostra Facoltà – conclude Serra – corrisponda una crescente sensibilizzazione della società che sia in grado di accogliere i nostri laureati”.
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