Lotta contro il tempo per prepararsi agli esami

“Gli appelli sono pochi. I rappresentanti ci hanno assicurato che si impegneranno per cambiare le cose. Speriamo sia veramente così”. Con gli esami alle porte crescono le speranze degli studenti del Dipartimento di Farmacia di veder aumentare in futuro gli appelli. Al momento, però, bisogna organizzarsi per giugno e luglio con il tempo a disposizione. Mario, iscritto al terzo anno di Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, spiega: “vorrei riuscire a terminare tutti gli esami in tempo per non lasciarmi nulla alle spalle. Frequentare i corsi è fondamentale e non vorrei rinunciarci in futuro per dover studiare”. Meno ottimista una sua collega: “dovrei sostenerne quattro, ma è impossibile. Proverò a superarne due, distanziandoli di almeno un mese. Penso di concentrarmi su Chimica Farmaceutica I e Farmacologia, due esami tosti”. L’handicap: “le varie date d’esame non sono distanziate bene. Trovo accettabile invece il tempo che intercorre tra la fine dei corsi e l’inizio degli esami”. Punta a superare Chimica Organica, esame che ha arretrato dal secondo, una sua compagna di corso che già si è dovuta arrendere in passato: “il compito è di per sé molto lungo, poi mi è capitato un esercizio sul quale ero poco preparata”. Un’altra sua collega si sofferma in generale sulla sessione: “vorrei sostenere quattro esami. La preoccupazione è riuscire a fare tutto. In scaletta ho un esame l’8 e un altro il 14 giugno. Le date sono sempre così ravvicinate, a volte fissate anche a distanza di un giorno”. Stesso discorso per l’intervallo di tempo che separa la fine dei corsi e l’inizio degli esami: “le lezioni dovrebbero finire almeno quindici giorni prima per darci un po’ di tempo per ripetere”. Un problema riscontrato anche a Farmacia. Francesco, iscritto al quarto anno: “alcuni esami sono troppo vicini alla fine dei corsi. Capisco che bisognerebbe studiare di volta in volta, ma io sono fuorisede e non sempre riesco dopo una giornata di lezioni a tornare a casa e studiare”. Nel mirino, per lui, c’è Farmaceutica II: “di certo l’esame più lungo e complesso tra quelli incontrati finora”. Si chiama Chimica Analitica, invece, la sfida di un’altra farmacista, iscritta al terzo anno: “ho difficoltà a incastrarlo con gli altri impegni, perché le date sono molto ravvicinate”. Non cambia la musica al corso di Controllo di qualità. Una studentessa del secondo anno: “tra la fine dei corsi e l’inizio degli esami abbiamo solo una settimana. È un lasso di tempo ridottissimo, a maggior ragione perché abbiamo dovuto recuperare qualche lezione e i corsi sono finiti anche più tardi del previsto”. Risponde al nome di Chimica organica la sfida numero uno per questa sessione di una matricola: “è importante superarlo perché altrimenti bloccherebbe diversi esami dell’anno prossimo”. La preoccupazione: “il carico di lavoro è elevatissimo, trattandosi di un esame da 12 crediti. Forse sarebbe stato utile poter sostenere una prova intercorso per suddividere il lavoro”. A lezione: “la divisione in due moduli ha creato confusione per il diverso modo di spiegare da parte dei docenti”.
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