Lutto in Facoltà per lascomparsa del prof. Di Prisco, docente di Diritto Privato

Sabato 29 ottobre si è spento il prof. Nicola Di Prisco, docente ordinario di Istituzioni di diritto privato. Classe 1940, si era laureato in Giurisprudenza alla Federico II, allievo del prof. Renato Scognamiglio. La forte dedizione per il diritto civile lo porta ad essere dapprima docente di Diritto Industriale e poi sempre a Napoli (dal 1976) ordinario di Diritto Privato. “Difficile racchiudere la sua carriera in poche parole – dice il prof. Ernesto Cesaro, docente di Diritto Civile – Ci siamo conosciuti in Facoltà, eravamo entrambi allievi del prof. Scognamiglio e per più di 40 anni siamo restati amici. La sua perdita mi addolora molto, era un uomo umile, gentile e a tratti delicato. Di una semplicità disarmante, nei rapporti molto garbato”. Sul piano accademico: “Uno studioso eccellente, che si è impegnato tanto in tutte le attività che ha svolto. Amava molto l’insegnamento e gli studenti, era sempre disponibile al dialogo. Inoltre, cosa da non sottovalutare, sapeva ascoltare, pronto a cogliere i consigli facendone tesoro. E poi era molto legato alla sua terra: Torre Annunziata. Al funerale c’era il cordoglio di una città unita che amava profondamente questo suo concittadino”. Grande commozione anche per il prof. Raffaele Caprioli, che con il prof. Di Prisco condivideva, oltre l’amicizia, la passione per il diritto positivo. “L’ho conosciuto in Facoltà, all’epoca era assistente alla cattedra del prof. Scognamiglio. La sua dipartita mi addolora molto. Era un uomo di grande rigore scientifico, sobrio e affidabile. Ho perso un collega valido. Adesso sarà ancora più difficile gestire l’insegnamento di Privato senza il suo contributo”. Cordoglio anche dal Preside Lucio De Giovanni: “Questo lutto colpisce tutta la Facoltà. Il prof. Di Prisco era un uomo di grande cultura e di grande umanità. Sua caratteristica principale: gli piaceva essere più che apparire. Seppur a primo acchito potesse sembrare defilato, era amico di tutti, sempre pronto a prestare il suo aiuto”. Il professore sarebbe dovuto andare in pensione il 1° novembre ma aveva ottenuto un contratto che gli avrebbe concesso di restare a Giurisprudenza un altro anno ancora. “Aveva ottenuto, con grande forza, di poter restare in Facoltà come docente. Non sarà facile sostituirlo, uomo di grande sostanza umana, mancherà il suo apporto alla disciplina. Non sappiamo ancora chi prenderà il suo posto. E’ una decisione che va presa a breve, anche per salvaguardare il lavoro svolto finora e i suoi studenti”.
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