Si chiama Marina Giello la giovane neo-laureata in Tecnologie alimentari, con il massimo dei voti, premiata lo scorso 4 ottobre, nell’ambito della settimana dell’accoglienza (1 – 5 ottobre) che, ogni anno, la Facoltà di Agraria organizza per le matricole. “Sin da bambina, avevo una passione per l’ambiente e per gli alimenti in generale – afferma Marina, 22enne, originaria di Bellizzi che, laureatasi a luglio con un lavoro sui batteri lattici e le muffe svolto insieme al prof. Francesco Villani, Presidente del Corso di Laurea, ha deciso di proseguire gli studi al biennio specialistico in Scienze e Tecnologie alimentari sempre presso la Facoltà di Portici – e devo dire che alla Federico II mi sono trovata benissimo. Dalla segreteria alla Presidenza, l’organizzazione è ottima, le persone sempre disponibili e di grande aiuto soprattutto ad una matricola che sa muoversi poco. Siamo molto seguiti anche dai professori, come in una grande famiglia”. Sin dal primo giorno in Facoltà, Marina ha sempre seguito i corsi, anche se ciò comportava molti sacrifici. “Fissavo la sveglia alle 6 del mattino, per poi prendere il primo treno, in modo da arrivare all’Università poco prima delle 9 – racconta – Purtroppo, per una questione di orari, al termine dei corsi, ritornavo a casa; non sono mai rimasta a studiare in gruppo, anche se, col tempo, mi sono resa conto che, da sola, riesco a concentrarmi di più e ad assimilare le nozioni in minor tempo. E’ ovvio che, sotto esame, lo studio diventa full time, anche nei week end, e tutti gli altri impegni diventano secondari”. La passione è necessaria, ma, soprattutto all’inizio, non è la condizione unica per poter proseguire. “Al primo semestre del primo anno, non sembra neanche di essere ad un Corso di Agraria – dice Marina che, da quando studia gli alimenti, sta attenta alle modalità di scongelamento dei cibi e acquista latte fresco piuttosto che quello a lunga conservazione – Si studiano la Chimica, la Fisica e la Matematica. E’ fondamentale seguire le lezioni e tirare in ballo tutte le conoscenze acquisite al liceo”. Tra gli esami più complicati, “Chimica inorganica, con la prof.ssa Delia Picone. Mi sembrava di studiare argomenti che non avessero alcun legame con le tecnologie alimentari e, invece, negli anni successivi, mi sono accorta che tutto serve”. I più interessanti “sicuramente quelli più specifici, quale Microbiologia degli alimenti”. Il concetto chiave del percorso di Marina è incentrato sulla sua voglia di conoscenza. “Personalmente, studio perché mi piace, sono curiosa, e non perché aspiro a voti alti, che, poi, vengono naturalmente. Oltre ai libri di testo, consigliati dai docenti, cerco di approfondire gli aspetti che mi affascinano maggiormente, consultando libri in biblioteca o su internet”. In futuro, non le dispiacerebbe rimanere all’Università “come ricercatrice o, comunque, lavorare in un laboratorio per analisi degli alimenti o, ancora, occuparmi del controllo qualità. Per ora, continuo ad impegnarmi nello studio”. Il consiglio di Marina alle matricole: “Riflettete bene su quelli che sono i vostri interessi e se in questi ultimi rientrino anche gli studi di Agraria. Poi, organizzatevi bene”.