Matricole alla Federico II: più 20%

“Non c’è stato il temuto calo delle immatricolazioni. Mi risulta, anzi, una crescita in tutto l’Ateneo. I Dipartimenti della Scuola delle Scienze Umane e Sociali, quella della quale io sono Presidente, non fanno eccezione”. Il prof. Andrea Mazzucchi traccia un primo sommario bilancio sull’andamento delle nuove iscrizioni alla Federico II: “Mi è parso di capire che complessivamente si registri un più venti per cento. In ogni caso, la tendenza non è al ribasso ed è un segnale molto positivo. Mostra che continuiamo ad essere un Ateneo attrattivo e credo che sia anche il risultato della capacità che abbiamo avuto di rispondere con tempestività ed efficacia ai problemi della didattica a distanza. Nello specifico della Scuola che presiedo, poi, la tenuta nelle immatricolazioni è pure il frutto del lavoro di rinnovamento dell’offerta didattica che abbiamo portato avanti negli anni, per conciliare la tradizione con le nuove esigenze”. Il nuovo anno accademico, prima dell’ordinanza regionale che ha di fatto ridotto la possibilità di lezioni in presenza solo per gli studenti del primo anno, era stato caratterizzato nella Scuola da una ripresa delle attività didattiche, ovviamente, e culturali. “Il 1° ottobre – ricorda il prof. Mazzucchi – nell’Aula Magna di Ateneo si è svolto, per esempio, un convegno dedicato al bicentenario del Parlamento delle due Sicilie eletto a suffragio universale maschile. C’erano il Presidente della Camera Roberto Fico ed il Ministro dell’Università Gaetano Manfredi. È stata una iniziativa realizzata in collaborazione dai Dipartimenti di Giurisprudenza e di Studi umanistici. L’abbiamo fortemente voluta come segnale di ritorno in presenza. Il nuovo blocco delle attività non ha impedito che andassimo avanti con altre iniziative, sia pure in modalità da remoto. Il 20 ottobre, per esempio, sono intervenuto ad un seminario permanente di narratologia che ha visto la partecipazione di oltre duecento persone”. Nelle prime settimane di lezioni ha suscitato dibattito la scelta del Corso di Laurea in Psicologia di selezionare gli accessi al primo anno attraverso il voto di diploma conseguito dagli studenti e, a parità di voto, tramite la data di nascita, con preferenza per i più giovani. L’Unione degli Universitari ha stigmatizzato questo criterio e si è fatta promotrice di un ricorso collettivo da parte di un gruppo di esclusi. Ecco, sulla questione, l’opinione del Presidente della Scuola: “Naturalmente, ogni questione che riguardi l’accesso a numero chiuso crea sempre polemiche. La scelta dei criteri di accesso quest’anno è stata determinata da una situazione di emergenza che ha reso impraticabili altre forme di selezione, in particolare lo svolgimento di un test in presenza. Naturalmente si tratta di un caso eccezionale e credo anche io che il voto conseguito al diploma non possa rappresentare il criterio per selezionare i più meritevoli di accedere ad un Corso di Laurea a numero chiuso”. Il trenta novembre, intanto, si conclude il progetto biennale di collaborazione tra i Dipartimenti di Studi umanistici, Giurisprudenza, Scienze sociali e Scienze politiche per il miglioramento delle competenze degli studenti delle scuole campane. Iniziativa attivata dalla Regione Campania ed attuata dagli Atenei. Il bilancio, secondo il prof. Mazzucchi, è positivo: “Abbiamo realizzato interventi di formazione per i docenti delle scuole anche in piena chiusura per il coronavirus. Attraverso i professori di scuola abbiamo coinvolto migliaia di studenti di licei ed istituti tecnico-professionali. Presenteremo i risultati del progetto nelle prossime settimane”.
Fabrizio Geremicca

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