Meno ballo e più sudore, lo Zumba al CUS diventa “Strong”

Diventa “strong” lo Zumba al Centro Universitario Sportivo di Napoli. Quest’anno l’esordio, con una prima lezione che ha raccolto circa quindici coraggiosi. Il corso, gratuito e rivolto esclusivamente agli atleti iscritti a Fitness, si tiene ogni mercoledì alle 20.30. A insegnarlo è Valeria Piscopo, istruttrice ZIN (zumba instructors network) al CUS Napoli, che ha conosciuto l’attività in questione “a Rimini, la scorsa estate, in occasione della fiera del Fitness. Ho seguito la presentazione di Ai Lee Syarief, International presenter di Strong e campionessa di Kick boxing. Non a
caso Strong prevede anche movimenti tipici della Fit boxe, con calci e pugni”. Si tratta di una variante della disciplina tradizionale. “Lo Strong by Zumba è un allenamento funzionale che prevede un insieme di esercizi accompagnati da una musica specifica”. Discorso diverso per lo Zumba, che “nasce da una base di danza. Ci sono esercizi di ballo vero e proprio. Lo Strong, invece, non è finalizzato all’esecuzione di una coreografia. Perciò forse
è adatto pure a un pubblico maschile”. Un allenamento dura cinquanta minuti ed è diviso in tanti step: “si inizia con un warm-up, ovvero una fase di riscaldamento. Poi si passa a esercizi eseguiti in maniera lenta. A seguire, si unisce il movimento alla musica”. I cuori deboli stiano attenti al passaggio successivo chiamato HIIT, acronimo di High Intensity Interval Training: “è un allenamento ad alta intensità durante il quale il corpo arriva a raggiungere il massimo sforzo e il battito cardiaco aumenta tanto”. A completare l’opera “una parte a terra con esercizi sul tappeto e il defaticamento”. Tra un passaggio e l’altro “c’è sempre un recupero attivo. Il corpo riprende fiato per circa trenta secondi prima di ripartire”. Sommando tutte le componenti, ne viene fuori un “allenamento molto tosto, ma divertente. Si può creare un bel gruppo composto da uomini e donne”. Chi è più bravo? “Le donne per la coordinazione, ma devono lavorare sulla massa muscolare. I maschietti, invece, devono perfezionare i movimenti, ma come forza fisica stanno già a buon punto”. Dal corso gli studenti possono ricevere “sicuramente una botta di adrenalina. Un allenamento così intenso migliora le prestazioni fisiche e l’attenzione. Per chi sta seduto per tanto
tempo può essere un modo per rimettersi in forma”. Un ottimo motivo per rispondere presente. Si è convinto subito Sergio Attanasio, laureato in Biologia alla Federico II nel 2013 e attualmente alle prese con un dottorato in Genetica Medica: “sono in laboratorio per tante ore e non voglio arrivare a 28 anni con un fisico da pensionato. Lo Strong fa sudare e dimagrire. Credo che sia molto utile unirlo al lavoro con gli attrezzi che faccio in palestra”. Non
è mancato un pizzico di scetticismo presto lasciato alle spalle: “ero indeciso se provare o meno. Non sono favorevole a sport che sembrano ‘femminili’, ma lo Strong è diverso. Non si tratta di ballo, ma di esercizi molto pesanti a ritmo di musica. È un ottimo allenamento”. Aperto ai fedelissimi del Fitness come lui: “è un corso aggiuntivo offerto dalla palestra che non prevede costi ulteriori per gli iscritti al Fitness. È un’ottima opportunità in più che ci viene offerta”. Conosce bene la struttura di via Campegna e ha vissuto da vicino l’esperienza con il nuovo corso anche Valerio Benedetti, romano trasferitosi a Napoli per un dottorato in Biologia cellulare alla Federico II: “frequento la palestra. Ci è stata consigliata come attività aerobica intensa e credo di poter confermare. L’impressione è stata positiva. Ci tornerò. Mi è piaciuta la dinamicità garantita da esercizi variegati e dal ritmo scandito dalla musica”. In cosa devono migliorare gli uomini dello strong by zumba? “Siamo allenati a livello muscolare, ma per coordinazione e fiato dobbiamo lavorare tanto”.
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