Meno crediti alla tesi di laurea?

Bocciato, o quantomeno rimandato, in internazionalizzazione. Scienze dell’Architettura, il Corso di Laurea Triennale del Dipartimento di Architettura, non esce bene dal rapporto annuale di monitoraggio dell’Ateneo. Troppo pochi gli studenti che vanno all’estero per il progetto Erasmus ed insufficienti gli scambi di docenti e le iniziative con le università straniere. “Non ci sorprende il risultato negativo, direi anzi che ce lo aspettavamo – commenta la prof.ssa Federica Visconti, Coordinatrice del Corso di Studi – La questione dell’Erasmus dipende in buona parte dalla circostanza che fino a qualche tempo fa si poteva partire una sola volta nella propria carriera accademica e naturalmente gli studenti posticipavano. Preferivano muoversi quando erano un po’ più avanti come età, più maturi. Ora questa situazione è cambiata e quindi mi auguro che in futuro siano più persone della Triennale a partire”. Per incentivare gli scambi internazionali di docenti e per accompagnare con un’adeguata attività di tutorato gli studenti che desiderino vivere una esperienza Erasmus è stata istituita una Commissione. “Ne fanno parte tre persone per ora – dice la prof.ssa Visconti – ed io la coordino, ma siamo aperti ai contributi di chiunque tra i colleghi vorrà unirsi e formulare proposte”. Anche quest’anno, intanto, i laboratori di Progettazione del primo anno di Scienze dell’architettura parteciperanno, come del resto quelli della laurea quinquennale in Architettura, ad Incipitlab, il progetto lanciato alcuni anni fa dall’Ateneo di Palermo che coinvolge gli allievi di varie Scuole di Architettura italiane nella progettazione su un tema generale, che poi è declinato in maniera differente dalle diverse realtà territoriali. “Questa volta si lavora sulla dependance di una casa d’autore. Noi della Federico II ci concentreremo sulla casa di Luigi Cosenza, uno dei Maestri del razionalismo. La partecipazione ad Incipitlab è una occasione preziosa per i ragazzi del primo anno di confrontarsi con i colleghi degli altri Atenei italiani. Su questi lavori si costituirà poi una sorta di atlante”. Visconti commenta poi il dato dell’anno accademico appena iniziato, caratterizzato da un calo delle domande per partecipare al test a numero chiuso e dalla impossibilità di coprire tutti i 240 posti messi a concorso. “Il risultato va inquadrato in un’analoga tendenza nazionale. Va anche detto che tra i partecipanti al test un numero non trascurabile non ha raggiunto il punteggio minimo per essere ammessi. Significa che il test non è adeguato agli studenti neodiplomati o che c’è un problema molto serio relativo alla preparazione con la quale ragazze e ragazzi escono dalla scuola”. 
Si discute, infine, nell’ambito del Corso di Laurea, riguardo all’ipotesi di diminuire i crediti attribuiti alla tesi di laurea, spostandone una parte al laboratorio di sintesi finale. “Una idea – riflette la prof.ssa Visconti – potrebbe essere quella di dimezzarli, facendoli scendere da sei a tre. Nello stesso tempo si potrebbe irrobustire il laboratorio di sintesi. Naturalmente è ancora un progetto e ci stiamo ragionando. Non è una modifica imminente, destinata ad entrare in vigore nell’anno accademico in corso”. 
È cominciato, infine, il ciclo di mostre sugli spazi sacri presso diverse sedi del Dipartimento che proseguirà fino a febbraio. La partecipazione ai tre incontri, con una breve relazione scritta, darà diritto ad un credito formativo per gli studenti. Il primo appuntamento si è svolto il 3 dicembre nella Chiesa dei SS Demetrio e Bonifacio. È stata allestita la mostra di Renato Rizzi: La cattedrale di Solomon. Il secondo appuntamento è in calendario il 21 gennaio nell’aula 10 “Gioffredo” a Palazzo Gravina ed è dedicato al restauro ed alla ricostruzione del castello sforzesco visconteo di Novara su un progetto di Paolo Zermani.
Fabrizio Geremicca
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