Dopo la nomina del prof. Luigi Verolino alla direzione del Sof-Tel, ad occuparsi dell’orientamento presso la Facoltà di Ingegneria sarà il prof. Giuseppe Del Giudice, docente del Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Geotecnica ed Ambientale, e già membro della Commissione Erasmus.
“Per me quella dell’orientamento è una nuova frontiera perché non me ne sono mai occupato prima – commenta il docente – Sono contento di essere stato scelto per questo incarico. Mi sono subito messo al lavoro per avere un’idea generale della situazione: possiamo dire che sto iniziando ad orientarmi sull’orientamento! Ho già avuto un primo incontro al Sof-Tel insieme agli altri delegati di Facoltà e al prof. Verolino: siamo tutti parte di una nuova squadra che cerca di lavorare in una unica direzione nel segno del coordinamento e della collaborazione”.
Racconta: “quando mi sono iscritto all’Università devo dire che conoscevo a malapena le differenze tra una Facoltà e l’altra e c’era molta disinformazione. Oggi c’è un’attenzione diversa sia da parte dei giovani che da parte dei docenti delle superiori. Il nostro compito, come Facoltà, è quello di creare una sinergia per questa sorta di passaggio di consegne dei ragazzi, che devono svolgere la transizione dalle scuole superiori all’università, nel modo più facile e chiaro possibile”. Nella scelta della Facoltà, afferma il docente: “bisogna seguire le proprie passioni ma non in maniera totalmente cieca”. Da qui l’utilità dell’orientamento in entrata. Il rischio che si corre però – aggiunge – è che l’eccesso di informazioni possa generare confusione. “Oggi gli studenti ricevono e possono reperire informazioni attraverso più canali, anche autonomamente, e questo può disorientarli. Il nostro impegno, dunque, è quello di veicolare tutte queste informazioni per farle arrivare in maniera ordinata e corretta”. Uno dei progetti per chi si approccia al mondo universitario è avvicinare le scuole per un orientamento che non sia solo informativo, ma anche formativo, in modo da indirizzare la preparazione dei ragazzi fin dagli ultimi anni di scuola superiore.
Molta strada da fare anche per l’orientamento in itinere ed in uscita. Un buon orientamento post laurea “serve anche – sottolinea il prof. Del Giudice – a far capire ai ragazzi che, se studiano bene, la realtà non è poi tanto nera come sembra: non bisogna distruggere il loro ottimismo!”.
(Va.Or.
“Per me quella dell’orientamento è una nuova frontiera perché non me ne sono mai occupato prima – commenta il docente – Sono contento di essere stato scelto per questo incarico. Mi sono subito messo al lavoro per avere un’idea generale della situazione: possiamo dire che sto iniziando ad orientarmi sull’orientamento! Ho già avuto un primo incontro al Sof-Tel insieme agli altri delegati di Facoltà e al prof. Verolino: siamo tutti parte di una nuova squadra che cerca di lavorare in una unica direzione nel segno del coordinamento e della collaborazione”.
Racconta: “quando mi sono iscritto all’Università devo dire che conoscevo a malapena le differenze tra una Facoltà e l’altra e c’era molta disinformazione. Oggi c’è un’attenzione diversa sia da parte dei giovani che da parte dei docenti delle superiori. Il nostro compito, come Facoltà, è quello di creare una sinergia per questa sorta di passaggio di consegne dei ragazzi, che devono svolgere la transizione dalle scuole superiori all’università, nel modo più facile e chiaro possibile”. Nella scelta della Facoltà, afferma il docente: “bisogna seguire le proprie passioni ma non in maniera totalmente cieca”. Da qui l’utilità dell’orientamento in entrata. Il rischio che si corre però – aggiunge – è che l’eccesso di informazioni possa generare confusione. “Oggi gli studenti ricevono e possono reperire informazioni attraverso più canali, anche autonomamente, e questo può disorientarli. Il nostro impegno, dunque, è quello di veicolare tutte queste informazioni per farle arrivare in maniera ordinata e corretta”. Uno dei progetti per chi si approccia al mondo universitario è avvicinare le scuole per un orientamento che non sia solo informativo, ma anche formativo, in modo da indirizzare la preparazione dei ragazzi fin dagli ultimi anni di scuola superiore.
Molta strada da fare anche per l’orientamento in itinere ed in uscita. Un buon orientamento post laurea “serve anche – sottolinea il prof. Del Giudice – a far capire ai ragazzi che, se studiano bene, la realtà non è poi tanto nera come sembra: non bisogna distruggere il loro ottimismo!”.
(Va.Or.