Pallavolo, un mini torneo interfacoltà e misto

Pallavolo: al Cus un torneo interfacoltà e a squadre miste con ragazze e ragazzi insieme nella stessa formazione. Si affronteranno otto squadre, in rappresentanza di altrettante Facoltà. Si giocherà il martedì e il giovedì fino al giorno della finale previsto per il 22 dicembre. Le squadre si divideranno in due gironi da quattro e l’ultimo giorno della competizione si sfideranno le due capolista per la finale del primo e secondo posto e poi via via a scendere giocheranno le altre per posizionarsi negli altri posti della classifica. Le formazioni saranno costituite da un minimo di quattro giocatori per squadra anche se alcune Facoltà che non hanno raggiunto il numero minimo previsto sono state “accorpate” per mettere insieme la rosa. Per le squadre con più di sei studenti è prevista una rotazione con sostituzioni obbligatorie ad ogni cambio battuta per consentire a tutti di essere in campo. “È ormai una tradizione nel periodo invernale, è un modo per sostenere il settore della pallavolo dando anche a chi non pratica l’agonismo la possibilità di mettersi in gioco e divertirsi in una piccola competizione interna”, spiega il dirigente del volley Vincenzo Rotunno. In campo potranno scendere anche atleti che magari al Cus praticano altre discipline. Alla fine per i vincitori ci saranno una coppa e una targa e diversi gadget per tutti gli altri. 
Due le squadre di Ingegneria, una “pura” e un’altra “mista” con giocatori provenienti da Scienze. Nella prima gioca Chiara, studentessa ventitreenne, che frequenta il primo anno della Laurea Magistrale di Ingegneria dell’automazione. “Mi sono laureata da poco nella Triennale in Sistemi di conversione per impianti fotovoltaici, con una tesi sugli studi per aumentare l’efficienza di conversione delle cellule fotovoltaiche. Le ricerche stanno infatti tentando di mettere a punto cellule in grado di minimizzare lo spazio di esposizione massimizzando il rendimento, per creare impianti più piccoli ma più potenti”, racconta. Dodici gli esami che dovrà affrontare alla Magistrale che ha appena cominciato: “ognuno vale dodici crediti ma molti sono divisi in due moduli da sei ognuno. Questo complica tutto aumentando le sessioni. Per fortuna molti professori danno la possibilità di accorpare i moduli in una sola seduta di esame”. Chiara gioca a pallavolo da quando aveva sei anni, e lo ha fatto anche a livelli agonistici: “sono stata in squadre di Prima divisione e di serie C. Ma da quando mi sono iscritta all’università ho dovuto lasciare, il carico di lavoro ad Ingegneria è troppo alto e non riuscivo a gestire  entrambe le cose. Però amo troppo la pallavolo e così mi sono iscritta al Cus dove posso venire ad allenarmi due sere alla settimana e poi spesso organizzo partite con gli amici e partecipo a tornei come questo”. Dopo l’università vorrebbe lavorare nel campo della progettazione di automobili o macchinari industriali: “mi interessa la robotica ma non quella applicata alla medicina, quella la lascio ai biomedici. Finita la Triennale sono stata contattata dalla Xentur, una società di servizi informatici per le imprese, ma non ho accettato, non è quello per cui ho studiato, ho altre ambizioni e non mi piace fare la programmatrice. Finita la Magistrale credo che avrò altre offerte e spero così di trovare qualcosa più vicino alle mie aspirazioni”.
Francesco giocherà nella squadra di Giurisprudenza, la Facoltà che frequenta. All’università gli manca un solo esame e a marzo si laurea. L’amministrativo: “è l’ambito che mi interessa di più. La mia è stata una scelta abbastanza naturale, una sorta di ribellione rispetto a quanto accade nel nostro paese dove si diffonde sempre più la corruzione e la conseguente mala amministrazione. Vorrei fare la mia parte per sistemare un po’ le cose, per questo mi piacerebbe diventare un Pm”. Per fare questo dovrà seguire l’iter di due anni della Scuola di Specializzazione per le professioni legali, un corso a numero chiuso: “anche se vuol dire studiare ancora, non mi spavento – spiega – in fondo sono ancora giovane, e l’università l’ho finita in corso. Non è stato facile, ho dovuto studiare sodo, ma ci sono riuscito, e ora voglio continuare su questa strada”. Per il momento si rilassa con il suo sport preferito: “pratico la pallavolo da quando ero piccolissimo. Ho fatto agonismo fino a due anni fa, anche in serie C, ma poi mi sono dovuto fermare un anno a causa di problemi ad un ginocchio. Da qualche mese mi sono iscritto al Cus per allenarmi e giocare ancora. Oltre a questo torneo, partecipo ad un campionato regionale, sempre misto, del Csi (Centro sportivo italiano). Magari parteciperò anche ai prossimi Campionati nazionali universitari. Un’altra bella occasione per mettermi in gioco anche dal punto di vista sportivo”.
Alfonso Bianchi
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