Quattordicesima edizione del Premio per tesi di laurea ‘Paolo Guglielmetti’. La cerimonia si è svolta, preliminarmente alle sedute di laurea, venerdì 28 novembre, nell’aula Coviello. Vi hanno partecipato i laureati che nell’anno 2005/2006 hanno svolto la miglior tesi in Diritto Civile. Quattro i premi assegnati: due borse di studio dal valore di 3000 euro e due attestati di merito con relativa medaglia d’argento. “Questi premi – ha spiegato la prof.ssa Aurora Granito Guglielmetti, Presidente della Fondazione nata per tenere vivo il ricordo di suo figlio Paolo, studente di Giurisprudenza, scomparso all’età di 22 anni alla vigilia della laurea – sono destinati all’eccellenza. In un periodo di così grave crisi economica e sociale, valutare l’eccellenza di un lavoro vuol dire gratificare i giovani meritevoli. Questo premio non è altro che un modo per spronarli a fare sempre meglio”. La signora invita i ragazzi a non avvilirsi mai anche quando il post-laurea sembra non avere prospettive. “Il primo passo è stato fatto con la laurea, ora è il momento di rimboccarsi le maniche e dimostrare ciò che si è appreso. Le porte sbattute in faccia e gli intralci che inevitabilmente si parano sulla nostra strada non devono farci desistere dal nostro intento. L’importante non è il numero di volte in cui si cade, ma quello in cui ci si riesce a rialzare”. Parole forti che sembrano rispecchiare l’animo della professoressa. “Da quando mio marito non c’è più – l’ingegnere Guglielmetti, papà di Paolo e promotore della Fondazione, è scomparso nel maggio 2006 – è ancora più difficile portare avanti l’iniziativa. La Fondazione si regge solo su se stessa e sono pochi i fondi che arrivano dall’esterno. A volte vorremmo fare di più, premiare economicamente le menti più brillanti del territorio campano, invogliare gli studenti ad investire il loro tempo e le loro risorse qui a Napoli, evitando inevitabili fughe dal territorio partenopeo. Però diventa sempre più complicato trovare sostentamenti”. Un messaggio profondo rivolto ai tanti partecipanti alla cerimonia. Le parole del prof. Michele Scudiero esprimono ammirazione nei confronti dell’iniziativa: “Ogni anno siamo qui non solo per ricordare Paolo, studente meritevole che ha lasciato in tutti noi un rammarico profondo, ma anche per tenere viva la speranza. In contrasto con il crudele destino che ha colpito lo studente, noi siamo qui a premiare ragazzi meritevoli riponendo le nostre speranze e le aspettative nel loro futuro. Il premio esprime la voglia di credere in giovani emergenti che con intelligenza e creatività sapranno farsi spazio nel mondo”. “E’ la prima volta che partecipo alla cerimonia – commenta il Preside Lucio De Giovanni – e mi ha colpito la grande umanità e il tono affettuoso con cui si conduce quest’esperienza. La Fondazione premia i giovani meritevoli e chissà se tra i laureandi avremo, tra qualche anno, i futuri vincitori del premio”.
La Fondazione dal 1993 si adopera per sostenere i giovani studiosi delle discipline civilistiche non solo attraverso il premio di laurea ma anche attraverso borse di studio a favore di studenti meritevoli e privi di adeguate risorse economiche e per gli studenti disabili. Ha realizzato anche la Biblioteca Giuridica Multimediale, in collaborazione con il Dipartimento di Diritto dei rapporti civili e del lavoro e con il contributo della Compagnia San Paolo. “I progetti sono tanti – conclude la prof.ssa Guglielmetti – ed io e i miei figli ci adoperiamo ogni anno affinché non si perda la buona abitudine di dare risalto a chi veramente lo merita”.
La Fondazione dal 1993 si adopera per sostenere i giovani studiosi delle discipline civilistiche non solo attraverso il premio di laurea ma anche attraverso borse di studio a favore di studenti meritevoli e privi di adeguate risorse economiche e per gli studenti disabili. Ha realizzato anche la Biblioteca Giuridica Multimediale, in collaborazione con il Dipartimento di Diritto dei rapporti civili e del lavoro e con il contributo della Compagnia San Paolo. “I progetti sono tanti – conclude la prof.ssa Guglielmetti – ed io e i miei figli ci adoperiamo ogni anno affinché non si perda la buona abitudine di dare risalto a chi veramente lo merita”.
I premiati
I premi assegnati quest’anno sono andati alle migliori tesi in Diritto Civile, discusse nell’anno accademico 2005/06. La dott.ssa Palmira Graziano, 28 anni, ha ottenuto la borsa di studio di 3000 euro per il suo lavoro, ‘Il documento Informatico’, realizzato sotto la guida del prof. Paolo Pollice. Laurea con 110, Graziano si è iscritta alla Scuola di Specializzazione per le professioni legali che ha già concluso per poter diventare finalmente magistrato. “Sto studiando per il concorso e contemporaneamente collaboro con la cattedra del prof. Pollice. Il premio è stato inaspettato, ho partecipato senza crederci veramente. E’ un riconoscimento che mi ripaga dei sacrifici fatti fino ad ora”. Utilizzerà la somma “per l’acquisto di ulteriore materiale didattico”.
Roberto Impero, 29 anni, laureato con 110, è stato premiato per la sua tesi ‘Preliminare di vendita immobiliare e funzione notarile’, relatore il prof. Carmine Donisi. Lavora come imprenditore nell’azienda di famiglia, a dicembre sosterrà l’esame scritto di abilitazione alla professione di avvocato. Ma sogna la carriera notarile, tant’è che è giunto alla cerimonia direttamente da Roma dove ha sostenuto i quiz concorsuali per diventare notaio. “Per fortuna sono riuscito a prendere il treno in tempo, non volevo perdermi assolutamente la cerimonia in ricordo di Paolo”, dice. Vita movimentata la sua, tra azienda, esame d’avvocato e concorso notarile. “Giurisprudenza mi ha dato, nel corso degli anni, gli strumenti giusti per farmi valere. Ho sempre avuto le idee chiare e nel corso della laurea quadriennale ho privilegiato gli esami civilisti riuscendo con impegno a svolgere un’ottima tesi. Diffido dagli studenti che si lamentano della Facoltà. Non abbiamo buone strutture ma, umanamente e didatticamente, abbiamo ottimi professori e la possibilità di acquisire conoscenze che nel mondo lavorativo fanno la differenza” afferma.
Cristina Taurasi, 34 anni, ha ottenuto nel corso della seduta di laurea 9 punti, uno in più di quelli che si danno normalmente, e così anche per lei c’è stato il sospirato 110. La tesi, ‘La promessa del fatto del terzo’, relatore il prof. Biagio Grasso, le è valsa una medaglia d’argento ed un attestato di merito. “E’ una tesi sperimentale, innovativa, che a due anni dalla discussione ha portato i suoi frutti. Sono venuta a conoscenza del concorso da un semplice volantino esposto in bacheca all’università. Quando ho saputo di aver vinto sono stata felice, il premio Guglielmetti dà ai giovani laureati la prima conferma che qualcosa di buono è stato fatto. Ed è uno sprone a fare sempre di più”. Praticante avvocato nello studio legale Parrella Associati, Taurasi sa bene cosa vuole. “La pratica non è facile, specialmente in uno studio importante. La strada è tutta in salita, non bisogna mai smettere di studiare”. Lo stesso convincimento anima Fabio Di Dato, 27 anni, vincitore della medaglia d’argento per la tesi in ‘La nullità assoluta e relativa del contratto’, relatore il prof. Ernesto Cesaro. “Mai smettere di studiare, nemmeno quando si crede di essere arrivati a un buon punto”, sottolinea. Praticante avvocato, sosterrà l’esame a dicembre; dopo aver conseguito il diploma della Scuola di Specializzazione per le Professioni legali, ha terminato anche la pratica notarile. “Sto ampliando le mie conoscenze in diversi campi, quando non si hanno porte aperte bisogna aprirle da soli, con spirito di sacrificio e forza di volontà. L’attestato di merito è un primo riconoscimento per un lavoro che dura da anni. Ora mi aspetto di superare l’esame di abilitazione per fare l’avvocato. Il futuro? Non saprei…”.
Roberto Impero, 29 anni, laureato con 110, è stato premiato per la sua tesi ‘Preliminare di vendita immobiliare e funzione notarile’, relatore il prof. Carmine Donisi. Lavora come imprenditore nell’azienda di famiglia, a dicembre sosterrà l’esame scritto di abilitazione alla professione di avvocato. Ma sogna la carriera notarile, tant’è che è giunto alla cerimonia direttamente da Roma dove ha sostenuto i quiz concorsuali per diventare notaio. “Per fortuna sono riuscito a prendere il treno in tempo, non volevo perdermi assolutamente la cerimonia in ricordo di Paolo”, dice. Vita movimentata la sua, tra azienda, esame d’avvocato e concorso notarile. “Giurisprudenza mi ha dato, nel corso degli anni, gli strumenti giusti per farmi valere. Ho sempre avuto le idee chiare e nel corso della laurea quadriennale ho privilegiato gli esami civilisti riuscendo con impegno a svolgere un’ottima tesi. Diffido dagli studenti che si lamentano della Facoltà. Non abbiamo buone strutture ma, umanamente e didatticamente, abbiamo ottimi professori e la possibilità di acquisire conoscenze che nel mondo lavorativo fanno la differenza” afferma.
Cristina Taurasi, 34 anni, ha ottenuto nel corso della seduta di laurea 9 punti, uno in più di quelli che si danno normalmente, e così anche per lei c’è stato il sospirato 110. La tesi, ‘La promessa del fatto del terzo’, relatore il prof. Biagio Grasso, le è valsa una medaglia d’argento ed un attestato di merito. “E’ una tesi sperimentale, innovativa, che a due anni dalla discussione ha portato i suoi frutti. Sono venuta a conoscenza del concorso da un semplice volantino esposto in bacheca all’università. Quando ho saputo di aver vinto sono stata felice, il premio Guglielmetti dà ai giovani laureati la prima conferma che qualcosa di buono è stato fatto. Ed è uno sprone a fare sempre di più”. Praticante avvocato nello studio legale Parrella Associati, Taurasi sa bene cosa vuole. “La pratica non è facile, specialmente in uno studio importante. La strada è tutta in salita, non bisogna mai smettere di studiare”. Lo stesso convincimento anima Fabio Di Dato, 27 anni, vincitore della medaglia d’argento per la tesi in ‘La nullità assoluta e relativa del contratto’, relatore il prof. Ernesto Cesaro. “Mai smettere di studiare, nemmeno quando si crede di essere arrivati a un buon punto”, sottolinea. Praticante avvocato, sosterrà l’esame a dicembre; dopo aver conseguito il diploma della Scuola di Specializzazione per le Professioni legali, ha terminato anche la pratica notarile. “Sto ampliando le mie conoscenze in diversi campi, quando non si hanno porte aperte bisogna aprirle da soli, con spirito di sacrificio e forza di volontà. L’attestato di merito è un primo riconoscimento per un lavoro che dura da anni. Ora mi aspetto di superare l’esame di abilitazione per fare l’avvocato. Il futuro? Non saprei…”.
Susy Lubrano