Primo anno, si segue seduti per terra se le cattedre non sono sdoppiate

Prime settimane di lezione per le matricole della Facoltà di Economia i cui corsi sono cominciati l’11 ottobre. Buone le impressioni dei ragazzi e, nel complesso, buona anche l’organizzazione. “L’impressione è ottima. Avevo sentito dire che all’università i professori sono distanti, invece gli studenti li ascoltano” (Giovanni Vinale, matricola di Economia e Commercio). La maggior parte dei corsi del primo anno si svolge nelle aule T e G, mega aule da quattrocento posti le prime, di più modeste dimensioni, circa 190 posti, le seconde. Inevitabilmente queste differenze fra gli spazi disponibili crea impressioni contrastanti. “Siamo stati molto fortunati con una bella sede. Seguiamo le lezioni sempre nelle aule T dove non ci sono posti scomodi” (Giusiana Granata, matricola ad Economia e Commercio). “Quando facciamo lezione di Matematica nell’aula G3 a gruppi riuniti, studenti di Economia e Commercio e di Economia delle Imprese Finanziarie insieme, non c’è posto nemmeno in piedi” (Sergio Panico, matricola ad Economia e Commercio). In situazioni analoghe non bastano nemmeno le aule più grandi. “Alcuni corsi sono divisi in ordine alfabetico, ma Diritto Privato no. Capita di dover seguire seduti a terra anche nelle aule T” (Luca Palmieri, matricola di Economia Aziendale). “Ci è capitato di far lezione sulle scale solo una volta, quando hanno unito due gruppi per Diritto Privato” (Francesco Di Micco e Dario Grimaldi, matricole di Economia e Commercio). Qualche disagio con i corsi che non sono partiti tutti insieme. Dopo una settimana, infatti, alcuni gruppi non avevano ancora cominciato le lezioni di Diritto ed Economia Aziendale. “Uno dei docenti tornerà addirittura il 27 ottobre” (Antonio Piesco, matricola ad Economia e Commercio). 
L’impatto con l’università ed un diverso metodo crea qualche difficoltà. “Mi sto trovando bene, ma le impressioni dipendono un po’ dai professori. Quello di Matematica, per esempio, è molto vago. Gli abbiamo chiesto di farci eseguire degli esercizi, perché facciamo sempre teoria. Anche il professore di Diritto usa termini troppo specifici” (Anna De Falco, matricola di Economia Aziendale). Suscita, invece, preoccupazione il ritardo con cui è cominciato l’anno. “Le lezioni sono belle ma dovremo accelerare i tempi e se i docenti continueranno a mancare dovremo velocizzare ancora di più. Siamo stati un mese senza far nulla ed ora dovremo fare le corse” (Emanuela Ruoppolo, matricola di Economia e Commercio). “A metà novembre abbiamo le prime prove, vedremo come va. Proprio i professori ammettono che abbiamo solo un mese per studiare quello che in genere si affronta in più tempo” (Alberto, matricola di Economia Aziendale). 
Tra gli studenti del primo anno c’è anche qualche ripetente. E’ il caso di Marco Parlato, secondo anno di Economia Aziendale, che segue con le matricole per recuperare gli arretrati. Insieme a lui, diversi colleghi. “Non ho avuto problemi veri e propri – racconta – Venivo dal liceo ed ho avuto difficoltà con le materie economiche, però adesso va meglio. All’inizio ci si sente spaesati, studiare programmi esagerati in poco tempo. E soprattutto perché appena arrivati si trovano materie pesanti e il tempo è davvero poco. Rispetto all’anno scorso, sono già un po’ più avanti”. 
(Si.Pa.)
 
La parola ai docenti
Più numerosi degli scorsi anni ma più attenti e meglio preparati. È il giudizio dei docenti di Economia sulle matricole. In effetti, colpisce molto che in aule con la capienza di quasi quattrocento persone si segua in religioso silenzio. Un’ottima premessa per affrontare le discipline del primo anno che costituiscono l’ossatura del percorso di studi. Ad esempio Diritto Privato “un esame vasto, che richiede un metodo rigoroso e l’apprendimento di un linguaggio specifico”, come sottolinea la prof.ssa Roberta Marino, docente al Corso di Laurea in Economia Aziendale. Un consiglio per gli studenti: “avere sempre a portata di mano il Codice Civile, studiare fin dall’inizio, meglio se in gruppo, non preparare insieme più materie che per loro risultano complesse, ma abbinarne una che risulti più semplice con una che sia, invece, più impegnativa”. 
“L’approccio autonomo che pure i ragazzi devono avere all’università non deve trasformarsi in lassismo; seguire con attenzione le prime dieci-quindici lezioni, perché rappresentano la base per tutto il resto;  leggere almeno una volta la settimana il Sole 24 Ore”: le tre regole d’oro che il prof. Alberto Kunz, docente di Ragioneria ed Economia Aziendale al Corso di Laurea di Scienze del Turismo, detta ai suoi studenti. A metà novembre, anticipa il docente, c’è una prova di valutazione importante, “se entro gennaio il 70% dell’aula ha raggiunto un livello buono, mi ritengo soddisfatto”. 
“Gli immatricolati sono triplicati. Questo è l’unico corso del settore che avranno a disposizione per tutto il triennio, perciò è importante che acquisiscano ora  delle conoscenze che utilizzeranno in futuro in altre discipline. Ci sarà certamente una accelerazione dei tempi, perciò consiglio di essere assidui a lezione e al laboratorio”,  dice con entusiasmo il prof. Sergio Scippacercola, docente di Informatica al Corso di Laurea in Statistica, la cui cattedra a partire da metà novembre, con replica ad aprile, organizzerà corsi integrativi da tre crediti destinati alle ‘ulteriori conoscenze’ per gli studenti delle Lauree magistrali di Economia e Commercio, Economia Aziendale ed Economia delle Imprese Finanziarie. Nel secondo semestre, invece, partiranno le attività per gli studenti del terzo anno della laurea triennale 270, che assegneranno 2 crediti di Informatica obbligatori per tutti gli studenti iscritti con l’ultima riforma.
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