Scienze della Terra ecco la nuova sede del Dipartimento

Un altro pezzo di università si appresta a lasciare definitivamente il cuore di Napoli per trasferirsi a Monte Sant’Angelo dove, nei piani dell’Ateneo federiciano, troverà casa l’intero polo scientifico, mentre nei conventi antichi e negli edifici ottocenteschi resteranno i Corsi di Laurea di area umanistica. Dopo matematici, fisici, chimici e biologi, ora è il turno dei geologi i quali hanno già abbandonato le aule e i laboratori di Via Mezzocannone
e si apprestano, ci si augura entro l’inizio del nuovo anno, a lasciare anche lo splendido complesso monumentale di San Marcellino, mentre le lezioni si svolgono interamente presso il campus di Fuorigrotta. Abbiamo visitato il nuovo Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse, il più grande d’Italia, che a regime ospiterà più di settanta persone fra docenti, ricercatori e personale tecnico amministrativo, accolti con grande cortesia dal Direttore Domenico Calcaterra, docente di Geologia Applicata.
Addio alla cripta
“Comincia per noi una nuova vita. Anche se è un’espressione abusata, questo è il Dipartimento di Scienze della Terra versione 2.0”, dice il Direttore. La nuova struttura dispone di laboratori grandi per la didattica e la ricerca e undici aule, due delle quali in grado di ospitare circa novanta persone ciascuna, le altre hanno una capienza di una trentina e più di sedie, per un totale di oltre quattrocento posti, completamente riservati agli studenti di Geologia. “Non ci sono dubbi, anche se perdiamo il fascino del complesso monumentale e del centro storico, da questo trasferimento trarremo grandi vantaggi – sottolinea ancora il professore – In primo luogo l’autonomia; nel settembre dello scorso anno abbiamo dovuto ospitare il congresso nazionale di Geologia all’esterno, perché non avevamo spazio sufficiente. In termini di dialogo su problemi e interessi comuni, la vicinanza agli altri colleghi della ex Facoltà di Scienze ha un’importanza enorme. Inoltre, avremo finalmente dei veri laboratori, non dovremo più stare nei sottoscala”. “Ho lavorato per anni in quella che si può ben definire una cripta, tanto che qualcuno mi chiamava l’Abate Farina – racconta il dott. Enrico Di Clemente, tecnico di laboratorio impegnato nell’allestimento di uno dei laboratori del piano terra – Qui sarà molto più facile maneggiare le strumentazioni pesanti che si usano nel nostro lavoro”. Nel prossimo futuro, il Dipartimento si arricchirà di una biblioteca dipartimentale, che renderà più agevole la consultazione e il prestito, mentre dalla biblioteca storica partirà il progetto di Ateneo coordinato dal prof. Roberto Delle Donne che darà vita ad un Polo Storico della Conoscenza.
A novembre l’inaugurazione
Nella nuova casa, i geologi intendono instaurare anche nuove abitudini, come ripristinare l’abitudine di indossare le toghe durante le sessioni di laurea, la prima forse già ad ottobre, mentre a novembre dovrebbe svolgersi un evento di inaugurazione. “Nella nostra cultura, la laurea e il matrimonio rappresentano i momenti più importanti della vita, che coinvolgono l’intera famiglia, è importante, quindi, dare il giusto valore a queste cerimonie”, afferma il nostro ospite impegnato in interventi e sopralluoghi quotidiani con tecnici e progettisti, per seguire i lavori in corso e dare indicazioni su servizi e segnaletica. Non ignora anche le criticità costituite dal trasferimento nella zona occidentale della città: “questa sede, molto più funzionante, è tuttavia periferica, i mezzi pubblici sono scarsi e occorreranno almeno altri due anni per completare la nuova bretella della Cumana; inoltre, il trasloco è ancora in atto. Ci troviamo in una fase di transizione, confidiamo nella comprensione degli studenti”
Simona Pasquale
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