Scienze umane e sociali, “una realtà dalle tante anime” ha scelto Gianpiero Moretti.

Eletto con 43 preferenze l’11 novembre, il prof. Giampiero Moretti è il nuovo Direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, successore del prof. Rosario Sommella il cui mandato scade il 31 dicembre.
“C’è bisogno della partecipazione di tutti in questo momento – spiega il prof. Moretti, che ha accettato la candidatura spinto dalle richieste dei colleghi – Il prof. Sommella è stato un Direttore modello al quale cercherò di ispirarmi, perché ha svolto un lavoro ammirabile. Io cercherò di mettere in questo incarico tutto il mio impegno. Anche se vivo a Roma, sarò presente il più possibile per seguire da vicino le problematiche del Dipartimento”.
In una lettera ai colleghi il prof. Moretti, noto filosofo italiano, docente di Estetica e Letterature comparate, illustra le sue linee programmatiche che puntano innanzitutto sulla necessità di una forte coesione interna: “Il mio è un invito alla collaborazione e alla compattezza, perché, considerando le difficoltà che oggi ha il comparto università, bisogna saper creare le giuste sinergie per ottenere risultati condivisi. La nostra è una realtà dalle tante anime, io sono un filosofo, ma ci sono gli storici, gli economisti, i giuristi, i sociologi: questa molteplicità che costituisce la nostra caratteristica deve muoversi secondo spinte centripete per individuare un focus di ricerca attorno al quale tutte le componenti possano ritrovarsi. L’anima del Dipartimento deve risultare dal collettivo, non da tante particolari anime separate, perché la cooperazione è la chiave di volta per la sopravvivenza e per lo sviluppo del Dipartimento”.
Potenziamento delle interazioni tra didattica e ricerca, crescita di figure giovani e meritevoli, lavorando anche in una dimensione prospettica: sono alcuni punti chiave presentati dal neo Direttore.
“Con la Riforma, i Dipartimenti hanno ereditato anche la funzione didattica e io cercherò di improntare molto il nostro lavoro su questa nuova dimensione, cercando di fondere al meglio le due funzioni, di ricerca e di didattica appunto. La speranza è di avere forze nuove, puntando su logiche meritocratiche. Abbiamo giovani che sono stati capaci di accedere a fondi europei per progetti di ricerca, che sono di solito molto difficili da ottenere, e questi giovani vanno sostenuti perché hanno grandi potenzialità. Va potenziato anche il rapporto con la Regione Campania, che va sollecitato per aprire i giusti canali per valorizzare non solo la ricerca, ma anche il rapporto con il territorio. Questo è un obiettivo che può essere portato avanti con successo proprio da un Dipartimento come il nostro che mettendo a frutto la sua natura eterogenea può riuscire a cogliere le sollecitazioni diverse che provengono dalla realtà regionale. Insomma – conclude Moretti – bisogna cercare di guardare oltre la situazione difficile del momento, lavorando per costruire scenari migliori”.
Valentina Orellana
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