Inizio del secondo semestre difficile per gli studenti di Giurisprudenza. Con la sessione d’esame ancora in corso, l’avvio anticipato delle lezioni ha destato qualche malumore. Conciliare il tempo dei corsi con quello da dedicare allo studio sembra quasi un’utopia quando si corre per non rimanere indietro. E se marzo è il mese decisivo prima della rotazione delle cattedre, le lezioni attenderanno un po’ prima di essere frequentate. “E’ la prima volta che i corsi vengono anticipati a febbraio – ricorda Valeria Romano, studentessa al quarto anno – Capisco l’impossibilità di terminare programmi molto lunghi ma, al contempo, viviamo un forte disagio: c’è un intero mese di prove d’esame, è quasi naturale restare a casa a studiare e non seguire”. “Si corre il rischio – incalza Claudia Benvenuti, studentessa al terzo anno – di perdere almeno tre settimane di lezioni. Cominciare a seguire a corso inoltrato è un problema perché mancano le basi per comprendere il programma”. “A marzo dovrò sostenere due esami, Diritto Internazionale ed Economia Politica – dice Marco Lobianco, studente al quarto anno – Quest’ultimo si terrà il 31 marzo e fino ad allora credo che potrò seguire solo alcune lezioni. Gli orari, poi, sono assurdi, qualche volta dovrei restare in Facoltà fino alle 16.30. Seguire i corsi è fondamentale, soprattutto per discipline come Commerciale e Procedura Civile, ma è prioritario sostenere gli esami”.
Difficoltà evidenti per le matricole. Al primo anno, oltre ai corsi con orari ballerini, c’è anche il rammarico di non potersi dedicare completamente alla preparazione degli esami. “Sono molto indietro – racconta Giulia Grappa – Fino ad ora ho sostenuto un unico esame e vorrei tentare Costituzionale a marzo. Purtroppo, con l’avvio delle lezioni non so come fare. Vorrei seguire Privato, l’esame più difficile del primo anno, e, al contempo, dovrei studiare. Credo di non avere ancora l’esperienza necessaria per gestire la situazione”. Lamentele arrivano dalla prima cattedra G/M: i corsi cominciano alle 10.30 per terminare alle 16.30 con la lezione di Filosofia del diritto del prof. Giovanni Marino. “In questo modo si perde sia la mattina che il pomeriggio per studiare – commenta Irene Mattera – Una condizione che non possiamo permetterci finché perdura la sessione d’esame”. Disagi anche per la seconda cattedra N/R, le lezioni iniziano alle 8.30 e terminano alle 16.30, con un buco tra le 12.30 e le 14.30. “E’ assurdo pensare di rimanere in Facoltà tutto questo tempo – dichiara Nicola Ruotolo Sarnataro – con uno spacco di ben due ore”. Situazione simile per la quarta cattedra B/C: anche in questo caso i corsi terminano alle 16.30 con uno spacco di due ore. Inoltre, il corso di Filosofia del diritto (14.30-16.30) della IV cattedra del prof. Marino coincide con quello della I cattedra. L’accorpamento provocherà disagi. “Restare in Facoltà fino al tardo pomeriggio comporta notevoli difficoltà – commenta Giuliano Baiano – Se poi ci sono ancora gli esami e il corso è a rischio affollamento, credo che valuterò bene se seguire o meno tutte le discipline. Frequenterò di sicuro Privato, anche se le lezioni iniziano alle 12.30”.
Difficoltà evidenti per le matricole. Al primo anno, oltre ai corsi con orari ballerini, c’è anche il rammarico di non potersi dedicare completamente alla preparazione degli esami. “Sono molto indietro – racconta Giulia Grappa – Fino ad ora ho sostenuto un unico esame e vorrei tentare Costituzionale a marzo. Purtroppo, con l’avvio delle lezioni non so come fare. Vorrei seguire Privato, l’esame più difficile del primo anno, e, al contempo, dovrei studiare. Credo di non avere ancora l’esperienza necessaria per gestire la situazione”. Lamentele arrivano dalla prima cattedra G/M: i corsi cominciano alle 10.30 per terminare alle 16.30 con la lezione di Filosofia del diritto del prof. Giovanni Marino. “In questo modo si perde sia la mattina che il pomeriggio per studiare – commenta Irene Mattera – Una condizione che non possiamo permetterci finché perdura la sessione d’esame”. Disagi anche per la seconda cattedra N/R, le lezioni iniziano alle 8.30 e terminano alle 16.30, con un buco tra le 12.30 e le 14.30. “E’ assurdo pensare di rimanere in Facoltà tutto questo tempo – dichiara Nicola Ruotolo Sarnataro – con uno spacco di ben due ore”. Situazione simile per la quarta cattedra B/C: anche in questo caso i corsi terminano alle 16.30 con uno spacco di due ore. Inoltre, il corso di Filosofia del diritto (14.30-16.30) della IV cattedra del prof. Marino coincide con quello della I cattedra. L’accorpamento provocherà disagi. “Restare in Facoltà fino al tardo pomeriggio comporta notevoli difficoltà – commenta Giuliano Baiano – Se poi ci sono ancora gli esami e il corso è a rischio affollamento, credo che valuterò bene se seguire o meno tutte le discipline. Frequenterò di sicuro Privato, anche se le lezioni iniziano alle 12.30”.
Cattedre accorpate,
si teme l’affollamento
si teme l’affollamento
Al secondo anno l’insegnamento che desta maggiori preoccupazioni è Diritto Finanziario. Il corso, molto seguito vista la difficoltà della disciplina, quest’anno unificherà due cattedre: la prima (E-N) e la terza (A-D), docente il prof. Raffaele Perrone Capano. “Sarà molto difficile seguire, anche se l’Aula Coviello è molto ampia – commenta Gennaro Esposito – L’insegnamento necessita delle spiegazioni del docente e quindi il corso è da sempre molto affollato. L’accorpamento creerà di sicuro maggiori disagi a meno che, visto il calendario d’esami, molti studenti decidano di seguire il corso solo a fine marzo”. Disagi al terzo anno per gli studenti il cui cognome inizia con una delle lettere comprese tra D/F. Ogni lunedì c’è una sovrapposizione del corso di Procedura Civile del prof. Ferruccio Auletta con le lezioni di Storia della giustizia del prof. Luciano Martone. Una coincidenza di orari (entrambi si svolgono dalle 14.30-16.30) che porterà gli studenti a dover decidere quale delle due lezioni seguire. “Una situazione inaccettabile – dice Velia Fascelli – in quanto saremo costretti a dover scegliere fra due insegnamenti dello stesso anno. Siccome l’esame di Procedura è di gran lunga più difficile, si opterà per quest’ultimo”. “Oppure si potrebbe seguire l’insegnamento di Storia solo il martedì e il mercoledì – spiega Daniele Fusco – Una situazione surreale, dovremmo essere messi in condizione di poter seguire tutte le lezioni”. Esami e corsi insieme, occorre organizzarsi “perché al secondo semestre ci sono materie fondamentali – dice Eliana Di Meo – e non si può pensare di restare a casa solo a studiare”.
Preoccupa, al quarto anno, la riduzione delle cattedre di Procedura Penale, passate da cinque a quattro con il conseguente affollamento ai corsi. “Una situazione difficile che tenderà a peggiorare con la fine delle sedute d’esame. Sono stato bocciato e quindi ho seguito anche lo scorso anno e ricordo che l’aula era affollatissima. Quest’anno seguirò ancora il corso perché con la rotazione delle cattedre ho cambiato docente e programma”, dice Ferdinando Mora. Disagi anche per chi rientra nelle cattedre del prof. Dario Grosso (L/P) e del prof. Alfonso Furgiuele (Q/Z) perché i corsi inizieranno alle 14.40 per terminare alle 16.30. “Un orario davvero scomodo – dichiara Simona Palumbo – Ma Procedura Penale è una disciplina che va seguita”. “Una situazione aggravata dalla necessità di conciliare esami e lezioni”, aggiunge Ida Zucconi.
Preoccupa, al quarto anno, la riduzione delle cattedre di Procedura Penale, passate da cinque a quattro con il conseguente affollamento ai corsi. “Una situazione difficile che tenderà a peggiorare con la fine delle sedute d’esame. Sono stato bocciato e quindi ho seguito anche lo scorso anno e ricordo che l’aula era affollatissima. Quest’anno seguirò ancora il corso perché con la rotazione delle cattedre ho cambiato docente e programma”, dice Ferdinando Mora. Disagi anche per chi rientra nelle cattedre del prof. Dario Grosso (L/P) e del prof. Alfonso Furgiuele (Q/Z) perché i corsi inizieranno alle 14.40 per terminare alle 16.30. “Un orario davvero scomodo – dichiara Simona Palumbo – Ma Procedura Penale è una disciplina che va seguita”. “Una situazione aggravata dalla necessità di conciliare esami e lezioni”, aggiunge Ida Zucconi.