Seminari con leader di aziende Biotech e stage

Portare le aziende Biotech a via De Amicis per avvicinare gli studenti alle opportunità imprenditoriali del biotecnologo. Favorire le attività di stage. Proporre un nuovo percorso formativo che approfondisca le tematiche legate alla riproduzione e che tenga conto delle continue innovazioni del settore. Da un lato la didattica, dall’altro il post-laurea. A pochi mesi dall’elezione a Coordinatore del Corso di Laurea in Biotecnologie Mediche, si delinea il programma del prof. Lucio Pastore, docente di Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica. Parola d’ordine è “continuità, consapevole che quanto fatto dal prof. Stefano Bonatti, mio predecessore, è validissimo. Non intendo quindi in alcun modo essere tranciante rispetto al passato”. Un passato che si è chiuso nell’ultimo anno accademico con un esperimento, l’istituzione del canale in lingua inglese: “intendiamo portare avanti il progetto”. L’anno scorso furono una ventina gli studenti che scelsero il percorso per anglofoni. Erano tutti italiani. Adesso, invece, “abbiamo studenti madrelingua che seguono il corso in inglese perché non potrebbero seguire in italiano. È un cambiamento importante”. Sugli ottanta studenti che si sono iscritti finora al primo anno della Magistrale, “una quindicina ha optato per il canale di inglese, ma sono convinto che ci assesteremo sulla ventina. Chi lo ha scelto si troverà avvantaggiato nello studiare gli articoli scientifici. Senza dimenticare che noi, con il supporto del Centro Linguistico di Ateneo, offriamo un corso di lingua gratis”. I dati provenienti dalla segreteria al momento sono parziali. Nuove iscrizioni si prevedono nei prossimi mesi: “fino a febbraio il numero di iscritti aumenterà. Prevedo che avremo più o meno le stesse iscrizioni dell’anno scorso”, quando il numero di nuove leve si attestò a circa centoventi unità. Buone notizie per chi riuscirà ad arrivare in aula soltanto nelle prossime settimane: “abbiamo posticipato l’esame di Farmacologia speciale e terapia genica e cellulare al secondo semestre, così da
facilitare gli studenti che non avrebbero potuto seguire le lezioni perché iscritti in ritardo rispetto agli altri”. Studenti che potranno entrare a far parte della comunità Linkedin dei Biotecnologi, altro esperimento che porta le firme del prof. Bonatti e della prof.ssa Gerolama Condorelli e che continuerà a essere curato dal nuovo Coordinatore: “è un modo per mantenere traccia dei nostri laureati. Dobbiamo creare un’associazione alunni per sapere cosa fanno i nostri ex studenti ed eventualmente invitarli se vogliono raccontare la propria esperienza”. O se vogliono partecipare a uno degli incontri che il prof. Pastore ha in mente per portare le aziende tra le aule universitarie: “una delle cose che vogliamo fare è invitare come relatori ai seminari non solo scienziati importanti, che sono venuti da noi già in passato, ma anche leader di aziende Biotech nazionali, visto che il mercato si sviluppa in tutto il Paese”. Un mercato che “parla sempre più di start up in tanti ambiti e le Biotecnologie sicuramente non sono fuori da questo discorso. Quello che voglio mostrare agli studenti è che esiste una parte imprenditoriale, oltre a quella diagnostica e accademica. Serve per far capire che la laurea può portare a lavorare in un’azienda Biotech”. Con
mansioni di vario tipo: “un nostro laureato potrebbe occuparsi di mille cose. Dal Regolatorio, se lavora in un’azienda che produce farmaci, alla parte scientifica o a quella commerciale”. Una strada per conoscerle al meglio potrebbe essere quella degli stage: “sto lavorando in tal senso per offrire questa opportunità di interazione. Molto dipende dalle possibilità che ci offre il territorio. Al momento qui da noi aziende del settore sono poche e pensare di svolgere attività pratiche in posti lontani è controproducente per lo studio”. Uno studio che, dall’anno prossimo, potrebbe focalizzarsi su una tematica specifica: la riproduzione. Tra i punti in scaletta, infatti, c’è l’istituzione di “un curriculum in Biotecnologie Mediche per la riproduzione. Avrà degli esami specifici che riguardano le tecnologie utilizzate sia per la diagnostica sia per la fertilizzazione in vitro, quindi per la riproduzione umana”. Importante, per gli studenti, è la pratica. Da ricercatore e Group leader del CEINGE, società impegnata nel ramo delle Biotecnologie avanzate, dà un consiglio: “quando ci si iscrive a Biotecnologie Mediche, prima si inizia a lavorare in un laboratorio e meglio è. Lì si impara il mestiere vero e proprio”. Un mestiere che parla di diagnostica, ruoli accademici e prospettive imprenditoriali.
Ciro Baldini
- Advertisement -




Articoli Correlati