Si forma il giurista comunitario e ambientale

Nella facoltà di Giurisprudenza della Seconda Università si forma il giurista capace di farsi valere in Europa, ma anche l’esperto di diritto ambientale. La nostra è un’offerta didattica specifica e differenziata”. Il Preside Gennaro Franciosi presenta in questi termini Giurisprudenza della SUN. “Il taglio europeistico deriva dal fatto che sono obbligatorie quattro discipline di diritto comunitario ed una lingua straniera. Fortemente consigliata anche una seconda. Agli studenti offriamo, inoltre, un insegnamento di Informatica giuridica”. L’esperto di Diritto ambientale, invece, si forma nella Scuola di specializzazione gestita in collaborazione tra la facoltà di Giurisprudenza della SUN e l’ateneo francese di Montpellier. “E’ la prima in Italia. Attualmente è provvisoriamente ospitata a S. Maria Capua Vetere, ma abbiamo ricevuto proposte sia dal Comune di Caserta, che vorrebbe la insediassimo a San Leucio, sia da quello di Maddaloni, che a sua volta si è offerto di darci una sede adeguata. E’ partita lo scorso anno ed ha suscitato notevolissimo interesse, al punto che il Rettore ha allargato da 50 a 55 il numero massimo di partecipanti”. Alla facoltà di Giurisprudenza afferisce anche la Scuola di Specializzazione in Diritto ed Economia delle Comunità europee. 
Non sono, naturalmente, tutte rose e fiori. I tempi medi di conseguimento della laurea sono mediamente di sei anni, due in più del previsto. Il tasso di abbandono tra primo e secondo anno non è inferiore a quello di altri corsi di laurea. A fronte di circa 1600 matricole all’anno e di un totale di 10.000 studenti, la facoltà ha solo 22 docenti di prima e seconda fascia. “Abbiamo fatto presente più volte la questione- denuncia il Preside- Purtroppo sembra che, da quest’orecchio, al Ministero non ci sentano”. La spina più dolorosa, peraltro, è quella della sede, del tutto inadeguata alle esigenze della più numerosa facoltà del Secondo Ateneo. Il secondo lotto dei lavori di palazzo Melzi, che ospita Giurisprudenza a Santa Maria Capua Vetere, procede con grande lentezza, complice un progetto al quale è stato necessario apportare una serie di modifiche. Risultato: anche quest’anno accademico parte con gli studenti ed i docenti costretti a stringersi ed a svolgere la didattica in condizioni disagiate.
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