Concluso il primo triennio dalla sua istituzione, il 16 novembre si apriranno le urne al Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione (DIETI) per il rinnovo della carica di Direttore. I professori Gugliemo Rubinacci, Stefano Russo e Giorgio Ventre, i tre candidati a succedere al prof. Nicola Mazzocca, stanno svolgendo in questi giorni incontri-dibattito con le diverse componenti del DIETI, tutto in un clima di assoluta serenità e collaborazione.
“C’è stima e collaborazione reciproca, per cui più che una campagna elettorale la definirei un confronto di idee – sottolinea il prof. Ventre, docente di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni e Presidente del CRIAI – Il nostro Dipartimento conta più di 140 persone, tra docenti e non docenti, ed in tante aree raggiunge punte di eccellenza riconosciuta a livello internazionale. È l’orgoglio di appartenere a questa struttura, nella quale ho potuto raggiungere obiettivi professionali importanti, che mi ha spinto a candidarmi”.
“Con l’indisponibilità del prof. Mazzocca, che ha profuso grandi energie nella costituzione del Dipartimento e nel suo consolidamento nell’arco di questi tre anni, ad un secondo mandato, ho ritenuto di dover dare il mio contributo di idee per gli obiettivi del prossimo triennio”, commenta il prof. Russo, anch’egli docente di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni e già Presidente del Corso di Laura in Ingegneria Informatica. Russo ritiene che “una linea di azione comune dovrà emergere da un dibattito tra tutte le componenti del Dipartimento. Occorre carpire gli umori di tutte le aree, per poi entrare in una fase di programmazione di medio-lungo periodo. Ci sono tante opportunità e sfide da raccogliere e più si andrà avanti nella vita del Dipartimento più ci sarà bisogno di coordinare tutte le attività. Il DIETI è nato dietro un preciso progetto culturale e deve svilupparsi in maniera organica”.
“È motivo di indubbia soddisfazione osservare che, in questo breve periodo, appena tre anni dalla nascita del nostro Dipartimento, si è già consolidata una realtà accademica di ottima qualità, notevolmente coesa, non solo sul versante istituzionale, pur in un contesto nazionale in cui si è penalizzata, talvolta deliberatamente, oltre ogni ragionevole limite, l’istituzione universitaria nel suo complesso. Di questo brillante risultato va dato atto in primis a Nicola Mazzocca”, afferma il prof. Rubinacci, docente di Elettrotecnica e già Coordinatore del Corso in Ingegneria Elettrica.
“Partiamo sicuramente da un punto di vantaggio che è stabilito dal lavoro svolto dal Direttore uscente – concorda Ventre – il quale ci ha lasciato una struttura efficiente e solida. Penso che adesso si possa iniziare a guardare lontano e pensare a cosa potrà diventare il Dipartimento nei prossimi anni, in termini di didattica, di ricerca e di organizzazione interna. Lo spirito volto al miglioramento e al potenziamento è comune a tutti e io spero che con la nuova Direzione, al di là di chi di noi sarà il vincitore, si tocchi un livello di collegialità ancora maggiore di quello già esistente, che rappresenta per noi una grande ricchezza. È importante coinvolgere anche gli studenti, che in molti casi raggiungono risultati brillanti e che possono dare il loro contributo attivo per il miglioramento della didattica”. Insomma, conclude Ventre, “se fino ad oggi si è lavorato per dar vita alla macchina organizzativa, adesso dobbiamo lavorare di concerto per utilizzare con ancora maggiore efficienza tutte le nostre risorse. Il nostro Dipartimento si occupa delle tecnologie più innovative, le informatiche, le elettroniche o biomedicali ad esempio, ed è su questo che punta il futuro del Paese. Noi possiamo fare da volano alla crescita dell’Ateneo, di concerto con il mondo delle imprese, per lo sviluppo dell’intera area campana”.
“Siamo grandi, competiamo a livello internazionale e siamo ben radicati sul territorio”, sintetizza così la sua visione del Dipartimento il prof. Russo. Però “non è sufficiente essere un Dipartimento importante in un Ateneo importante, ma bisogna essere ricettivi dei nostri portatori di interessi, sia sul piano della didattica che della ricerca. Dobbiamo sviluppare la capacità, attraverso la giusta progettualità, di rendere visibile il nostro ruolo e attrarre gli interessi dei giovani. La terza missione dell’Università comprende tante questioni e sicuramente, rispetto alla nostra realtà industriale di riferimento, che oggi risulta impoverita dalla crisi, possiamo essere elemento propulsivo di sviluppo, per la natura stessa dei nostri studi che riguardano le eccellenze tecnologiche. Ci sono tante opportunità, tanti progetti e fondi per la ricerca, che devono essere colti per attivare delle linee comuni di sviluppo”.
“È necessaria la massima condivisione di obiettivi e modalità di intervento, in una chiara lista di priorità, che non determini l’affanno di avere tutto e subito – sottolinea Rubinacci, rivolgendosi all’elettorato – Questa mia disponibilità parte quindi dall’assunto di poter contare sull’impegno di tutti, per offrire ai nostri studenti condizioni ottimali per una solida preparazione, da spendere, competendo da pari, in un contesto nazionale ed internazionale”. Il Dipartimento dovrà quindi “integrare sempre più strettamente l’impegno sulla didattica con quanto di meglio sarà in grado di sviluppare sul versante scientifico e tecnologico, con una visione che da un lato contribuisca allo sviluppo ed al consolidamento di realtà locali, dall’altro tenda a coordinarsi con le migliori realtà nazionali ed internazionali”. Obiettivo che “andrà perseguito e condiviso nel miglior modo possibile con l’Ateneo nel suo complesso, consci delle responsabilità che ci derivano dalla dimensione e dalla qualità del nostro Dipartimento. Operare in una convinta condivisione d’intenti produrrà necessariamente un importante valore aggiunto”.
Valentina Orellana
“C’è stima e collaborazione reciproca, per cui più che una campagna elettorale la definirei un confronto di idee – sottolinea il prof. Ventre, docente di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni e Presidente del CRIAI – Il nostro Dipartimento conta più di 140 persone, tra docenti e non docenti, ed in tante aree raggiunge punte di eccellenza riconosciuta a livello internazionale. È l’orgoglio di appartenere a questa struttura, nella quale ho potuto raggiungere obiettivi professionali importanti, che mi ha spinto a candidarmi”.
“Con l’indisponibilità del prof. Mazzocca, che ha profuso grandi energie nella costituzione del Dipartimento e nel suo consolidamento nell’arco di questi tre anni, ad un secondo mandato, ho ritenuto di dover dare il mio contributo di idee per gli obiettivi del prossimo triennio”, commenta il prof. Russo, anch’egli docente di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni e già Presidente del Corso di Laura in Ingegneria Informatica. Russo ritiene che “una linea di azione comune dovrà emergere da un dibattito tra tutte le componenti del Dipartimento. Occorre carpire gli umori di tutte le aree, per poi entrare in una fase di programmazione di medio-lungo periodo. Ci sono tante opportunità e sfide da raccogliere e più si andrà avanti nella vita del Dipartimento più ci sarà bisogno di coordinare tutte le attività. Il DIETI è nato dietro un preciso progetto culturale e deve svilupparsi in maniera organica”.
“È motivo di indubbia soddisfazione osservare che, in questo breve periodo, appena tre anni dalla nascita del nostro Dipartimento, si è già consolidata una realtà accademica di ottima qualità, notevolmente coesa, non solo sul versante istituzionale, pur in un contesto nazionale in cui si è penalizzata, talvolta deliberatamente, oltre ogni ragionevole limite, l’istituzione universitaria nel suo complesso. Di questo brillante risultato va dato atto in primis a Nicola Mazzocca”, afferma il prof. Rubinacci, docente di Elettrotecnica e già Coordinatore del Corso in Ingegneria Elettrica.
“Partiamo sicuramente da un punto di vantaggio che è stabilito dal lavoro svolto dal Direttore uscente – concorda Ventre – il quale ci ha lasciato una struttura efficiente e solida. Penso che adesso si possa iniziare a guardare lontano e pensare a cosa potrà diventare il Dipartimento nei prossimi anni, in termini di didattica, di ricerca e di organizzazione interna. Lo spirito volto al miglioramento e al potenziamento è comune a tutti e io spero che con la nuova Direzione, al di là di chi di noi sarà il vincitore, si tocchi un livello di collegialità ancora maggiore di quello già esistente, che rappresenta per noi una grande ricchezza. È importante coinvolgere anche gli studenti, che in molti casi raggiungono risultati brillanti e che possono dare il loro contributo attivo per il miglioramento della didattica”. Insomma, conclude Ventre, “se fino ad oggi si è lavorato per dar vita alla macchina organizzativa, adesso dobbiamo lavorare di concerto per utilizzare con ancora maggiore efficienza tutte le nostre risorse. Il nostro Dipartimento si occupa delle tecnologie più innovative, le informatiche, le elettroniche o biomedicali ad esempio, ed è su questo che punta il futuro del Paese. Noi possiamo fare da volano alla crescita dell’Ateneo, di concerto con il mondo delle imprese, per lo sviluppo dell’intera area campana”.
“Siamo grandi, competiamo a livello internazionale e siamo ben radicati sul territorio”, sintetizza così la sua visione del Dipartimento il prof. Russo. Però “non è sufficiente essere un Dipartimento importante in un Ateneo importante, ma bisogna essere ricettivi dei nostri portatori di interessi, sia sul piano della didattica che della ricerca. Dobbiamo sviluppare la capacità, attraverso la giusta progettualità, di rendere visibile il nostro ruolo e attrarre gli interessi dei giovani. La terza missione dell’Università comprende tante questioni e sicuramente, rispetto alla nostra realtà industriale di riferimento, che oggi risulta impoverita dalla crisi, possiamo essere elemento propulsivo di sviluppo, per la natura stessa dei nostri studi che riguardano le eccellenze tecnologiche. Ci sono tante opportunità, tanti progetti e fondi per la ricerca, che devono essere colti per attivare delle linee comuni di sviluppo”.
“È necessaria la massima condivisione di obiettivi e modalità di intervento, in una chiara lista di priorità, che non determini l’affanno di avere tutto e subito – sottolinea Rubinacci, rivolgendosi all’elettorato – Questa mia disponibilità parte quindi dall’assunto di poter contare sull’impegno di tutti, per offrire ai nostri studenti condizioni ottimali per una solida preparazione, da spendere, competendo da pari, in un contesto nazionale ed internazionale”. Il Dipartimento dovrà quindi “integrare sempre più strettamente l’impegno sulla didattica con quanto di meglio sarà in grado di sviluppare sul versante scientifico e tecnologico, con una visione che da un lato contribuisca allo sviluppo ed al consolidamento di realtà locali, dall’altro tenda a coordinarsi con le migliori realtà nazionali ed internazionali”. Obiettivo che “andrà perseguito e condiviso nel miglior modo possibile con l’Ateneo nel suo complesso, consci delle responsabilità che ci derivano dalla dimensione e dalla qualità del nostro Dipartimento. Operare in una convinta condivisione d’intenti produrrà necessariamente un importante valore aggiunto”.
Valentina Orellana