Strutture inadeguate e tirocinio “penoso”

Con grande sorpresa degli studenti, dopo lo sconforto iniziale per l’istituzione di un unico appello d’esame nella sessione invernale di febbraio, è comparso un secondo appello. Dunque, si replica a marzo: 7, 14 e 21 le date. Una opportunità in più per i laureandi in Fisioterapia i quali, altrimenti, avrebbero dovuto sostenere tre esami a una settimana di distanza l’uno dall’altro. Rispettivamente: 7, 14 e 21 febbraio. Questo è stato il motivo alla base della richiesta di un nostro lettore che ci ha scritto: “Esiste qualcosa che regola la composizione delle date d’esame? E, data l’impossibilità di sostenere tutti e tre gli esami a febbraio, sono costretto a rimandare a luglio?”.
Abbiamo girato la domanda al prof. Raffaele Gimigliano, coordinatore del Corso di Laurea. “E’ stata realizzata una programmazione delle date d’esame  che, logicamente, può essere modificata a seconda delle esigenze dei docenti”. Constatato ciò, qual è il metodo per sostenere i tre fatidici esami a una settimana di distanza l’uno dall’altro? “Seguire i corsi e studiare quotidianamente – spiega Gimigliano – Se invece di andare in giro, i ragazzi seguono le lezioni e studiano senza tralasciare gli argomenti, non dovrebbe verificarsi alcun tipo di difficoltà nel sostenere gli esami. Alla conclusione del semestre, c’è bisogno solo di ripetere quello che è già stato studiato, una ripetizione che può essere fatta benissimo in una settimana, il tempo che intercorre tra una prova e l’altra”. “Purtroppo – aggiunge – in facoltà, dobbiamo convivere col problema della carenza di aule…in ogni caso, se gli studenti hanno problematiche del genere, è bene che si rivolgano a me”.
L’organizzazione degli appelli è solo una delle problematiche che si trovano ad affrontare gli iscritti a Fisioterapia, che, a quanto pare, non si avvalgono neanche di una rappresentanza studentesca. Seguono i corsi alla Clinica Ortopedica, in un’aula priva di proiettori e supporti didattici, che i docenti portano da casa. Per non parlare del tirocinio, definito “penoso” dagli studenti. Oltre alla prevista attività presso il Secondo Policlinico e il C.T.O. di Napoli, i futuri fisioterapisti si recano – a loro spese –  alla Clinica di Riabilitazione neurologica “S. Maria del Pozzo” a Somma Vesuviana, una struttura praticamente fuori dal centro abitato e dunque difficilmente raggiungibile con i mezzi pubblici.
- Advertisement -




Articoli Correlati