Studentessa di Economia vince la finale nazionale della competizione sui temi della fiscalità della Ernst&Young

Grandi soddisfazioni per la Scuola Fridericiana di Economia che ha partecipato con successo all’edizione 2013 della Young Tax Professional of the Year 2013, la competizione internazionale sui temi della fiscalità, organizzata ogni anno dalla società di revisione contabile Ernst&Young, allo scopo di selezionare i migliori studenti iscritti ad una Laurea Magistrale in Economia o agli ultimi due anni di Giurisprudenza, con almeno un esame di Diritto Tributario nel piano di studi. La prima selezione, alla quale hanno partecipato ben 120 ragazzi italiani, si è basata sul curriculum vitae ed un test d’inglese. Infine, solo dieci ragazzi, fra cui quattro proprio della Scuola di Economia (più due del Centro-Sud e quattro del Nord), sono stati ammessi alle fasi finali della competizione, che si sono tenute a Milano e Roma, lavorando ad un caso studio sulla fiscalità interna, comunitaria ed internazionale. I sei ragazzi che hanno presentato le soluzioni giudicate migliori hanno partecipato alla finale nazionale del 9 aprile. Ha vinto Daiana Buono, studentessa della Laurea Magistrale in Economia e Commercio. Con lei, sono arrivati in finale anche Daniela Gianna e Gianluca Volpe Prignano iscritti alla Laurea Magistrale in Economia Aziendale, mentre il loro collega Renzo Bovo è giunto nella rosa dei primi dieci selezionati. “Come docente di questa Scuola sono molto soddisfatto, ma il merito principale va ai colleghi Mariorosario Lamberti, referente per l’orientamento, e Paola Coppola, docente, per l’appunto, di Diritto Tributario, che a novembre hanno organizzato un incontro con gli studenti”, commenta il prof. Roberto Maglio, docente di Tecnica Professionale, che si definisce ‘felice relatore di tesi’ di due finalisti, fra cui la vincitrice.
Venticinque anni, ischitana, Daiana si è appassionata ai temi della fiscalità durante gli studi triennali in Economia Aziendale: “il corso di Diritto Tributario mi è piaciuto fin dal primo giorno. Così ho deciso di fare la tesi triennale in ambito societario. In seguito, ho scelto la Magistrale in Economia e Commercio perché presentava un piano di studi maggiormente flessibile”. Della gara vera e propria, l’ha colpita il clima amichevole instauratosi fra i partecipanti mentre il problema che ha dovuto affrontare per risolvere il caso studio è stato tutt’altro che banale: “si trattava di stabilire come tassare una società con tre sedi, due in Svizzera ed una in Italia, lavorando da sola e dovendo consegnare il lavoro entro sei giorni. Al termine della competizione ci hanno riferito che nessuna relazione era perfetta, né si aspettavano che qualcuna lo sarebbe stata. In tutte c’era qualche errore, ma hanno premiato la motivazione”. Ad agosto Daiana volerà a Copenaghen per la finale europea, mentre in qualità di vincitrice nazionale avrà diritto ad un corso di specializzazione ad Amsterdam, presso un importante centro di ricerca. “Ho deciso di partecipare perché volevo un contatto con la società. Arrivare fra i primi dieci era già per me una grande opportunità, perché avrei avuto un colloquio individuale e non di gruppo come era stato fino a quel momento”. Un momento chiave della sua carriera accademica è stato l’Erasmus in Galles, presso l’università di Bangor: “è lì che ho imparato l’inglese. Io ho un problema con le lingue, perciò mi sono detta che l’unica soluzione fosse un’esperienza sul posto. Laggiù ho anche imparato un modo diverso di studiare, molto più personale, con pochi corsi, molto lavoro da svolgere a casa e tanti progetti di gruppo”. Dopo la vittoria ha deciso di abbandonare la tesi di laurea magistrale di ambito aziendale che aveva appena cominciato a scrivere, per dedicarsi ad un’altra sulla fiscalità internazionale: “credo che un lavoro di questo tipo mi sarà più utile. Terminati gli studi, voglio dedicarmi al praticantato da dottore commercialista e continuare a sostenere colloqui nell’ambito della Ernst&Young perché lavorare in una società di revisione contabile può aprire molte porte”. Infine, un ringraziamento ai docenti: “in particolare alla prof.ssa Coppola che ci ha seguiti, supportati e spronati a tenere alto il nome della Federico II”.
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