Studenti stranieri, nuovi cittadini

Un percorso di accompagnamento al mercato del lavoro e di valorizzazione delle competenze maturate rivolto agli oltre 300 studenti stranieri comunitari e non (in maggioranza ucraini) dell’Ateneo. È stato presentato nel corso del workshop “RadicaMenti: Studenti stranieri, nuovi cittadini” svoltosi il 6 febbraio a Palazzo Du Mesnil, sede del Rettorato. L’iniziativa (le domande vanno presentate entro il 3 marzo, 20 i selezionati) rappresenta il primo tassello del progetto FIxo, programma di formazione e innovazione per l’occupazione. “L’Orientale, da sempre aperta al dialogo, alla conoscenza, alla caduta delle barriere e in linea con la sua secolare vocazione internazionalista, con questo progetto vuole prestare particolare attenzione agli studenti stranieri, al fine di garantire loro integrazione e supporto nel mercato del lavoro”, introduce il Rettore Lida Viganoni. L’obiettivo dell’intervento è quello di “offrire ai nuovi napoletani una possibilità concreta nei luoghi in cui ci sono venuti a trovare: un gesto di attenzione verso una categoria precisa supponendo che la loro difficoltà sia di un grammo più problematica degli altri”, spiega il prof. Luigi Mascilli Migliorini, Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Relazioni Internazionali e delegato del progetto FIxo. “I nuovi servizi rivolti al target stranieri si configurano come un piano di accompagnamento mirato, reso concreto dalla realizzazione di piani personalizzati di assistenza e inserimento nel mondo del lavoro”, ha ribadito Assunta Amore, laureata a L’Orientale nel 1991 e oggi consulente del progetto FIxo presso Italia Lavoro.
Fare il punto sulle azioni dell’Ateneo in direzione dell’orientamento al lavoro e avviare un confronto sugli sbocchi occupazionali con alcuni esponenti delle professioni, dell’impresa, dell’associazionismo: gli obiettivi del seminario di inizio febbraio. Come favorire un armonico e diretto incontro tra profilo dei candidati e offerta di lavoro? “La competenza linguistica, elemento che apre una molteplicità di porte in una realtà sempre più globalizzata, consente ai giovani di essere protagonisti di un lavoro e non di elemosinarlo. Però sarebbe opportuno se l’università promuovesse nell’immediato post-laurea dei corsi rapidi di formazione in discipline quali geografia economica, diritto”, la ricetta di Francesco Saverio Russo, amministratore delegato dell’agenzia marittima Marimed. “I Corsi di studio basati esclusivamente su competenze di interpretariato sono inservibili”, afferma, dal canto suo, Elena De Filippo, Presidente della Cooperativa Sociale Dedalus. E propone di “valorizzare i tirocini curriculari per evitare che i laureati non conoscano cosa viene richiesto dal mondo delle aziende”. Lucio Iaccarino, amministratore delegato della ThinkThanks, società di ricerca e comunicazione, sottolinea: “Spesso, quando i ragazzi arrivano in azienda, l’unica competenza che posseggono è quella linguistica, in molti casi accompagnata dalla capacità di scrittura e confidenza con il web 2.0 e quindi social network in generale”. Strategie di cooperazione “tra università, sindacati, Camera di Commercio” per dare risposte concrete ai giovani, il suggerimento di Jamal Qaddorah, responsabile Ufficio Immigrazione della CGIL Campania. Il pensiero di Diego Guida, amministratore delegato di Guida Editori, va ai cervelli in fuga: “bisogna offrire possibilità di inserimento lavorativo e rendere attrattiva la società locale per far ritornare i giovani nel nostro Paese”. La formazione umanistica, “duttile per natura e adatta a recepire una molteplicità di competenze, è un elemento su cui vale pena fare un investimento” per Enrico Maria Borrelli, Presidente Amesci e del Forum Nazionale per il Servizio Civile.
Ribadita a più voci l’impellenza di mettere a punto strategie di collaborazione tra le varie parti. “Non tutto si può chiedere all’università, tutti noi dobbiamo interrogarci sul ruolo che possiamo assumere per andare incontro all’esigenze dei partecipanti di questo progetto e in generale dei giovani”, sottolinea Vittorio Di Vuolo, Vicepresidente di Legacoop Campania e Responsabile del Settore Produzione e Lavoro. “Il mio augurio va ai destinatari di questo progetto, che non sono solo i nuovi italiani, ma sono italiani fino in fondo”, interviene Alessandro Coppola, Project Manager CRAET. 
La promozione dell’accesso ai microcrediti è stato il tema affrontato da Anna Maria Giordano, Referente territoriale per la Campania di Banca Prossima (Gruppo Intesa Sanpaolo): “è importante spargere semi di ottimismo per tutti i giovani che vogliono fare imprenditoria e in questo la banca svolge un ruolo di mediazione creditizia fondamentale”.
Chiude l’incontro il prof. Mascilli Migliorini rivolgendosi ai destinatari del progetto: “è un’opportunità per affinare le competenze, scoprire come valorizzare se stessi e, in ultimo, capire come far emergere la piccola intraprendenza che vive in ognuno di noi”.
Rosaria Illiano
- Advertisement -




Articoli Correlati