Studi Linguistici: monitoraggio costante della didattica dopo i cambi di ordinamento

A metà ottobre ci sarà un cambio ai vertici per i tre Dipartimenti de L’Orientale. Mentre andiamo in stampa, il 18 settembre, a Studi Letterari, Linguistici e Comparati “si terrà un Consiglio di Dipartimento ordinario, seguito da un’assemblea coordinata dal Decano del Dipartimento. In quell’occasione, verranno sondate le disponibilità dei miei colleghi per assumere la nomina di direttore e raccolte le candidature”, informa il Direttore in carica, il prof. Augusto Guarino. Per ora “il mandato, in ottemperanza alla legge Gelmini, è allineato al corso all’anno solare, per cui resteremo in carica fino al 31 dicembre”. Si prevedono, dunque, elezioni nella seconda metà di ottobre per il nuovo Direttore o Direttrice del Dipartimento più numeroso dell’Ateneo. Quest’anno, insieme ai Direttori e alla nomina del nuovo Direttore generale lo scorso 1° settembre, il dott. Marco Cinquegrani, cambierà un’altra figura chiave tra gli Organi di governo e gestione, il Prorettore Vicario. Come da lui anticipato, il prof. Emerito Giorgio Banti andrà in pensione. Tuttavia, da regolamento, “la nomina del nuovo Prorettore è a discrezione completa della Rettrice che annuncerà presto la sua decisione”. 
A distanza di due mesi dalla decorrenza della sua nomina, il prof. Guarino fa il punto della situazione attuale sul Dipartimento di via Duomo. In un periodo affollato dalla presentazione dei Corsi, incontri introduttivi e appuntamenti che si rinnovano annualmente come il test d’inglese, “la necessità imperante è di tenere tutto sotto controllo. Abbiamo lavorato per arginare le criticità in condizioni non semplici e predisposto dei cambiamenti nell’offerta formativa. Ora non resta che appurare che quanto stabilito sulla carta sia efficace nella realtà”.
Risorse e strutture. Ulteriore impegno in agenda in cui sono coinvolti i tre Dipartimenti – e, nello specifico, Studi Letterari, Linguistici e Comparati per il Corso di Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe (primo livello) e Letterature e Culture Comparate (secondo livello) – sarà la visita di accreditamento dell’Anvur. “Abbiamo già fatto degli incontri di verifica con il Presidio della qualità, interlocutore fondamentale del gruppo dei Cev, e con il Nucleo di valutazione”. I risultati ottenuti dimostrano che è in corso “una buona prassi di comunicazione dal punto di vista formale. I nostri problemi ricadono, invece, sulla carenza di risorse”. A fronte di un numero cospicuo di studenti, “anche l’organico e gli spazi dovrebbero adeguarsi. Abbiamo modo di verificarlo dai questionari di valutazione sottoposti agli studenti, nei quali spicca un apprezzamento generale per la qualità della didattica e preparazione dei docenti e, sul fronte contrario, un’insoddisfazione legata alle strutture”. Il numero delle aule e la penuria di postazioni informatiche: due argomenti all’apice del discorso. “È prioritario uno sforzo maggiore anche per migliorare il sistema di comunicazione attraverso il sito web. Il Dipartimento di Palazzo Corigliano, ad esempio, ha potuto attingere ai fondi di eccellenza per assumere una persona a contratto in grado di curare questa parte più innovativa”. Buchi nell’organico anche nella Segreteria didattica e scientifica del Dipartimento, “dove gli ultimi pensionamenti non sono ancora stati reintegrati: ciò comporta difficoltà nello smaltire il lavoro ordinario e rallenta il funzionamento della macchina amministrativa nel complesso. Ne risente così l’insieme dei servizi. È auspicabile che un punto all’attenzione del nuovo Direttore generale sia proprio l’organico dei Dipartimenti”.
Monitoraggio della didattica. Ciò vale anche per le ultime modifiche adottate nell’offerta dei Corsi di Laurea, in particolare dopo il cambio di ordinamento su Mediazione Linguistica e Culturale, adesso improntato a conoscenze di tipo applicativo. “Meno letteratura, lingue che non avevamo prima come l’albanese, una didattica più moderna: se piacerà agli studenti? Io dico di sì, ma aspettiamo che siano i numeri a parlare”. La speranza, naturalmente, è che questo cambiamento non incida sulle immatricolazioni agli altri due Corsi di Laurea, ma “vada a riequilibrare la triade, definendo meglio gli obiettivi formativi e le specificità di ciascun Corso”. Per veicolare questo messaggio, “bisogna continuare a lavorare in prospettiva migliorando la comunicazione con le scuole. Quello che ci aspettiamo non è tanto un aumento di iscritti a Mediazione ma, come avviene sulle nostre quattro Magistrali, una distribuzione più equa degli studenti”. Sarà compito del prossimo Direttore raccogliere le premesse del lavoro svolto, accertare il riscontro della platea studentesca e indirizzare di lì in avanti le azioni di orientamento in entrata. “C’è in programma, sicuramente, una più attenta ricognizione, all’inizio dell’anno accademico, connessa ai risultati del questionario di cultura generale non vincolante che gli studenti sostengono on line in fase di immatricolazione. Chiederemo agli Uffici dati più elaborati in proposito: per esempio, quali i punti deboli e quali i punti di forza di chi s’iscrive a L’Orientale?”.
Potenziare le lingue e le arti. Nuovi ingressi si prospettano nel corpo docente. Visto l’aumento di studenti negli anni scorsi, “abbiamo programmato a livello di Dipartimento una serie di concorsi, alcuni chiusi e altri in atto, nel tentativo di potenziare i settori delle lingue e delle arti in genere”. Si stanno svolgendo concorsi per ricercatori di lingua inglese, portoghese, polacco e “in questi giorni prenderà servizio una nuova figura per lingua spagnola”. Altri ambiti formativi da rafforzare sono la storia del cinema e del teatro. “Abbiamo cominciato a pensare a un Master di Arti performative, si spera di poterlo presentare tra le novità del prossimo anno accademico, in attesa dell’esito dei concorsi che immetteranno forze nuove ed esperienze un po’ più aggiornate”. Tuttavia, “i tempi sono lenti e le nuove disposizioni sui concorsi, in materia di anticorruzione e trasparenza, tendono ad allungarli”. Ciò che, invece, procede spedita è l’organizzazione di nuove iniziative culturali, molte delle quali in dirittura d’arrivo. “A inizio ottobre una rassegna sul cinema albanese, per esempio, e presto una nuova collaborazione con il Salone del Libro, di cui stavolta faremo due cicli, sia nel primo che nel secondo semestre. E ancora altre conferenze tenute da visiting professor e nuovi ricercatori in mobilità”. In altre parole, “un’effervescenza quasi difficile da gestire, perché va a impattare con il problema delle aule didattiche”.
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