Tra jazz e tango

A Fisciano si suona, si canta e, da un po’ di tempo a questa parte, si balla anche il tango. Musicateneo, l’associazione musicale nata nel 1997, ha ampliato i suoi orizzonti. E’ sicuramente un fiore all’occhiello dell’ateneo salernitano, con i suoi 6 organici stabili: 3 orchestre jazz, una camerata strumentale (orchestra d’archi che pubblicherà un proprio cd a settembre), un coro polifonico, un ensemble, percussioni. Recentemente sono anche partiti i corsi di tecnica di improvvisazione jazzistica e di tango. Chiunque studi o lavori all’Università di Salerno può seguire questi corsi ed entrare nei gruppi musicali d’ateneo. Il prof. Gianfranco Rizzo, docente di Ingegneria Meccanica e presidente di Musicateneo, definisce l’associazione come “una delle prime attività che ha connotato le peculiarità della vita universitaria del campus di Fisciano”. Orgoglioso, il professore sottolinea che si tratta di una delle realtà musicali universitarie più grandi d’Italia: “siamo stati recentemente a un convegno della Crui presso l’Università di Siena, per fare il punto della situazione sul tema delle attività culturali extradidattiche, la nostra esperienza è risultata la più rilevante sul panorama nazionale”. Naturalmente anche il prof. Rizzo suona uno strumento, che chiama “macchina operatrice alternativa a fluido comprimibile”. In parole povere, la fisarmonica. E’ solo uno degli strumenti che si possono apprezzare nelle composizioni dei gruppi di Musicateneo, che si sono resi protagonisti di numerose manifestazioni nazionali e di scambi culturali con altre università, sia in Italia che all’estero. Il maestro Stefano Giuliano, che tiene il corso di tecnica di improvvisazione jazzistica, ricorda alcune tappe importanti del percorso dell’associazione. “Abbiamo prodotto due cd, uno nel 2000 e uno nel 2003 – dice- una delle nostre orchestre jazz ha partecipato a festival importanti come quelli di Umbria jazz, Spoleto, Positano. Favoriamo inoltre gli scambi culturali con altre orchestre universitarie, sia italiane che straniere”. 
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