Ci sono importanti cambiamenti per gli studenti di Sociologia dopo l’ultimo Consiglio di Dipartimento, tenutosi il 19 novembre, che si è occupato della riorganizzazione delle sedute di esame e di laurea dei triennalisti. Era partita un paio di mesi fa la protesta degli studenti che lamentavano la mancanza di sufficienti finestre di esame. “Le nostre sessioni d’esame erano organizzate in questo modo: gennaio-febbraio, giugno-luglio e settembre – spiega Lorenzo Fattori, ex rappresentante nel Consiglio di Facoltà – in tutto sei date, sensibilmente al di sotto della media degli altri Dipartimenti e non in linea con quanto sancito dalla Carta dei Diritti degli Studenti, documento approvato qualche anno fa dal CNSU”. I primi di ottobre gli studenti si erano riuniti e avevano scritto una lettera da presentare durante il Consiglio di Dipartimento. “Siamo riusciti ad ottenere un aumento degli appelli – continua Fattori – Siamo passati da 6 a 7, più 1 per i laureandi”. La proposta iniziale era quella di avere un appello in più durante le sessioni di gennaio-febbraio e giugno–luglio, ma ai docenti non è piaciuta questa nuova distribuzione e quindi si è giunti ad un accordo: “avremo un appello in più a maggio e uno a novembre per i laureandi. Inoltre, i docenti ci hanno assicurato che tutte le date d’esame verranno pubblicate sul sito all’inizio dell’anno accademico”.
“Ne abbiamo discusso a lungo con il rappresentante degli studenti anche durante la Commissione Didattico-Paritetica – chiarisce la prof.ssa Enrica Amaturo, Direttrice di Dipartimento – Avere tre appelli a distanza di quindici giorni l’uno dall’altro voleva dire invogliare i ragazzi a venire semplicemente a provare l’esame. La preparazione di uno studente non può cambiare di molto in così poco tempo”.
Sessioni di laurea Triennale. La modifica stavolta è strutturale e riguarda la modalità con cui avverrà la discussione della tesi. “L’elaborato finale presentato dagli studenti della Triennale non è una vera e propria tesi – dichiara l’Amaturo – Quella viene presentata al termine della Laurea Magistrale. Quindi abbiamo ritenuto inutile mantenere il rito della discussione pubblica con la Commissione allargata. Dal prossimo anno accademico, i laureandi discuteranno la loro relazione di fronte ad una Commissione composta da tre docenti che verranno selezionati secondo le competenze. Ogni esaminatore dovrà avere attinenza con l’argomento trattato nell’elaborato presentato dallo studente”. La discussione avverrà a porte chiuse e la proclamazione si terrà durante le sessioni di Laurea Magistrale. “Non tutti gli studenti hanno preso bene questa novità – afferma Fattori – Molti sono dispiaciuti di non poter far assistere parenti e amici alla discussione”.
Marilena Passaretti
“Ne abbiamo discusso a lungo con il rappresentante degli studenti anche durante la Commissione Didattico-Paritetica – chiarisce la prof.ssa Enrica Amaturo, Direttrice di Dipartimento – Avere tre appelli a distanza di quindici giorni l’uno dall’altro voleva dire invogliare i ragazzi a venire semplicemente a provare l’esame. La preparazione di uno studente non può cambiare di molto in così poco tempo”.
Sessioni di laurea Triennale. La modifica stavolta è strutturale e riguarda la modalità con cui avverrà la discussione della tesi. “L’elaborato finale presentato dagli studenti della Triennale non è una vera e propria tesi – dichiara l’Amaturo – Quella viene presentata al termine della Laurea Magistrale. Quindi abbiamo ritenuto inutile mantenere il rito della discussione pubblica con la Commissione allargata. Dal prossimo anno accademico, i laureandi discuteranno la loro relazione di fronte ad una Commissione composta da tre docenti che verranno selezionati secondo le competenze. Ogni esaminatore dovrà avere attinenza con l’argomento trattato nell’elaborato presentato dallo studente”. La discussione avverrà a porte chiuse e la proclamazione si terrà durante le sessioni di Laurea Magistrale. “Non tutti gli studenti hanno preso bene questa novità – afferma Fattori – Molti sono dispiaciuti di non poter far assistere parenti e amici alla discussione”.
Marilena Passaretti