Un po’ di stress, qualche buon caffè e tanto impegno in vista degli esami

Un buon caffè e un cornetto al bar interno alla sede. Così cominciano le giornate per gli studenti della Parthenope a Palazzo Pacanowski. “Sono da poco passate le nove, a quanti caffè sono? A tre, credo – esordisce Tina Marinelli, al quarto anno di Giurisprudenza – Presi a casa e qui all’università. La mia giornata è fatta di lezioni da seguire, studio e tanti caffè. Sto per andare in aula per studiare in compagnia. Al momento stiamo seguendo Diritto Tributario. Da giugno vorrei sostenere questo esame, Diritto Commerciale che è sempre lì e Diritto dell’Unione Europea”. Nelle parole di Tina si avverte un po’ di stress: “Come sto vivendo questo periodo? Diciamo un po’ male. Cerchi di dare il massimo, poi capita che il giorno dell’esame con il professore non c’è sintonia, non rendi come vorresti e ti ritrovi ad aver buttato via tre mesi della tua vita passati sui libri. Ovviamente ci resti male. Giurisprudenza, e tutti i suoi esami, non sono da sottovalutare”. Anche la giornata di Vincenzo Di Sauro, terzo anno di Economia e Commercio, comincia “ovviamente con il caffè. Questo è il semestre di Matematica Finanziaria ed Economia del Settore Pubblico. Fortunatamente seguiamo solo tre giorni a settimana, ma tutto il giorno, e il resto si studia. Spero di riuscire a dare gli esami di questo semestre al primo appello, ma dipende anche un po’ dai docenti, se saranno disposti ad aiutarci. Sono giovani, ma preparati e hanno tanta voglia di fare”. Meglio studiare a casa o all’università? “Nei giorni di corso è comodo rimanere in aula studio, ma se non c’è l’esigenza di seguire resto a casa. All’università tra una lezione e l’altra è d’obbligo un caffè, io ne prendo più o meno cinque o sei al giorno. A pranzo, poi, possiamo andare in mensa. È aperta da poco, ben fornita, varia e con prezzi accessibili. La pizza è molto buona”. Il suo collega Alessio Chianese è, invece, interessato alle attività pratiche e al laboratorio di Matematica per l’applicazione fi nanziaria: “Stiamo imparando ad usare Excel per lo studio quantitativo e analitico”. Alessio è di Casalnuovo ed è uno studente lavoratore: “Ho scelto la Parthenope per vari motivi: è più raggiungibile per me e i corsi e le sessioni d’esame sono congegnati in maniera tale da permettere ad un lavoratore di organizzare bene il suo tempo e gestire i vari impegni. Ho dei supermercati a Napoli e tutti i pomeriggi, dopo l’università, lavoro lì. Chiaramente è impegnativo e devo concentrare lo studio nelle mattine in cui non ci sono le lezioni. Tra giugno, luglio e settembre vorrei dare gli esami che mi mancano di Matematica e Statistica e poi, ad ottobre, spero di laurearmi”. Nei corridoi del piano A è tutt’un vociare e scambiarsi appunti. Sharon D’Agostino e le sue colleghe, al secondo anno di Management delle Imprese Turistiche (MIT), sono sulle scale esterne per una pausa. “Alle sette e mezza spesso sono all’università. Vengo da Giugliano – racconta Sharon – E faccio molti sacrifi ci per raggiungere il Monte di Dio. Quando arrivo, la sede ha aperto da poco e mi fermo al bar a prendere un caffè o anche un cappuccino. Avere un bar interno è molto comodo, soprattutto quando piove o fa freddo”. Le prove intercorso sono alle porte: “Domani abbiamo la prova di Diritto Commerciale. L’esame per fortuna è solo da sei crediti, ma il programma è ugualmente corposo. Io studio dal libro e dagli appunti. Ognuno studia per sé, ma poi ci confrontiamo con appunti e riassunti. Il professore è molto bravo, le sue spiegazioni sono chiare e riusciamo a capire gli argomenti anche senza dover guardare il libro. Ha diviso il programma in maniera equa. In questa prova si arriva fi no al fallimento, poi ci sono le società e infi ne una piccola integrazione di turismo. Le prove intercorso sono sempre convenienti perché all’esame tolgono una porzione consistente del programma”. Snellire esami corposi è sicuramente un pro, un contro non è, invece, concentrarsi sulla disciplina da prova intercorso e tralasciare le altre in programma per il semestre? “Magari un po’ è così. Ma dobbiamo dare la precedenza alle materie diciamo più toste, e tendiamo a chiudere un occhio su quelle che si possono recuperare più facilmente. I professori, comunque, ci aiutano. Io e i miei compagni abbiamo preferito dare la priorità a Diritto Commerciale. Con noi ci sono ragazzi del terzo anno che ancora non l’hanno dato o anche di altri anni”. Altra prova intercorso è per Ragioneria Generale: “Qui abbiamo dovuto cavarcela un po’ più da soli. Io vengo da una scuola di area economica e avevo già una base in questa disciplina. La prova ha riguardato le scritture di assestamento ed è andata bene”. Per Sharon ci sono in programma anche Organizzazione delle Imprese Turistiche e la lingua: “Con la lingua ho avuto qualche diffi coltà. Il primo anno ho sostenuto inglese e il secondo anno ho dovuto scegliere necessariamente francese. Abbiamo un testo di letteratura in lingua che parla dell’economia francese, della scuola, della civiltà. Ma io non conosco la lingua. Però abbiamo la possibilità di seguire un laboratorio che ci aiuta con la grammatica. È un’opportunità grandiosa. La professoressa, comunque, è molto comprensiva e ci viene incontro: ci ha detto che se seguiamo il corso possiamo dividere il programma e portare i vari capitoli già durante le lezioni e il giorno dell’esame dovremo solo verbalizzare”. Ha appena fi – nito la prova intercorso di Geografi a Economica Anna Licastro, secondo anno di Economia e Commercio. Come è andata? “Direi bene. La prova prevedeva sette domande a risposta aperta e io ho risposto a sei su sette. Per ogni risposta avevamo a disposizione una ventina di righe, ma sono preferite risposte brevi e concise, non dobbiamo girare intorno all’argomento. Il programma prevede due libri. Questa prova era sul primo, poi ce ne sarà un’altra sul secondo tra un paio di settimane o a fi ne maggio. Sono favorevole alle prove intercorso perché quando arrivi all’esame sai cosa aspettarti. L’8 maggio mi aspetta Storia Economica”. Gli esami più complessi? “Diritto Commerciale e Privato. Vengo da uno scientifi co e il diritto non l’ho mai studiato. Pubblico forse è un po’ più accessibile perché tratta di cose che rientrano nella vita quotidiana, di politica e Parlamento. Queste cose, magari, le sappiamo un po’ tutti. Gli altri prevedono uno studio più mnemonico e io ho più diffi coltà. Al momento sto tralasciando Commerciale per Privato”. La sessione estiva di Anna si prospetta molto impegnativa: “Storia e Geografi a Economica, Privato, Commerciale, Matematica Finanziaria e poi ho Microeconomia del primo semestre. Vorrei darli tutti o almeno mi auguro di portare solo Diritto Commerciale. La mia giornata comincia alle sei e mezzo perché vengo da Ercolano e non è ancora fi nita. Dopo devo seguire Matematica Finanziaria e nel pomeriggio Storia Economica. Arrivo a casa alle diciannove”. È decisamente un’outsider la liceale Francesca Diomaiuta. Come mai oggi niente scuola? “Ho accompagnato mia sorella e il mio fi danzato che hanno la prova intercorso di Geografi a Economica. Non è la prima volta che vengo alla Parthenope con loro. La sede è davvero molto bella e anche la vista sul mare è spettacolare. Io studio a Qualiano, in un liceo scientifi co. Non ho ancora le idee molto chiare sulle mie scelte future, ma sono interessata alla fi sioterapia”.
Carol Simeoli
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