L’Orientale non modifica l’offerta didattica per il 2006/07, ma annuncia una novità che dovrebbe entrare in vigore fra due anni accademici, e cioè un test di orientamento alla scelta della Facoltà per quanti vorranno iscriversi all’Ateneo. “Non sarà una prova selettiva – si affretta a precisare il Prorettore Augusto Guarino – piuttosto vocazionale. Il test aiuterà a capire se la scelta di un Corso di Laurea è quella giusta e se ci sono le abilità di base per studiare quelle determinate materie”.
Sollecitato da una proposta del Consiglio di Facoltà di Lingue, il Senato Accademico di maggio ha dato parere favorevole all’idea lanciata dal Preside di Lingue, Domenico Silvestri, di un test di orientamento per guidare la scelta delle future matricole. Vuoi per la cronica carenza di docenti e vuoi per la speranza di avere studenti motivati, già lo scorso giugno Silvestri cercò di introdurre una prova d’accesso alla sua Facoltà, che naufragò per mancanza di fondi. “Quel quiz – spiega Silvestri – non era da intendersi né come un numero programmato né tanto meno come un numero chiuso, poiché non avevamo posto alcun limite alle iscrizioni. Era semplicemente un modo per prenderci un migliaio di studenti bravi (tanti sono gli immatricolati di Lingue ogni anno, ndr)”.
Quest’anno Silvestri è tornato all’attacco, appoggiato questa volta dai colleghi delle altre Facoltà. Il progetto resta lo stesso, quello di un test di orientamento alla scelta del giusto percorso di laurea. “L’obiettivo – spiega il prorettore Guarino – è cercare di capire cosa gli studenti si aspettano dai nostri corsi e cosa possiamo noi offrire loro. Le faccio un esempio. Capita spesso che ci si iscriva a L’Orientale per studiare lingue come l’inglese, francese, spagnolo e tedesco. In itinere, poi, si scoprono nuove idiomi e culture, per certi versi più interessanti, come lo Swahili, Hindi, Zulu, ecc. Attraverso la prova, insomma, testeremo le abilità di base dei ragazzi, in primis la conoscenza dell’italiano, senza però entrare nel merito delle singole discipline”. Secondo il Rettore Pasquale Ciriello, “con questo test non facciamo altro che recepire le indicazioni contenute nel DM 270/04. Il quiz, comunque, ci aiuterà a cogliere le eventuali lacune degli studenti, da colmare nei modi che riterremo più idonei, magari attraverso incontri seminariali organizzati prima dell’inizio dei corsi”.
Una commissione, presieduta dal Prorettore Augusto Guarino e composta dai Presidi delle quattro Facoltà e dal prof. Luigi Mascilli Migliorini in qualità di presidente del Centro di Orientamento e Tutorato d’Ateneo, s’incaricherà di ragionare su modi e tempi della prova. “Il Senato Accademico – fa sapere Guarino – ha fortemente voluto la presenza anche della componente studentesca. Sederanno in commissione, infatti, il presidente del Consiglio degli Studenti e un rappresentante per ciascuna Facoltà. Vogliamo ragionare insieme, sulla base anche delle esperienze dei ragazzi”. Tutto sommato, agli studenti l’idea del test non dispiace, “purché non sia vincolante, ma rappresenti realmente un valido strumento per aiutare le matricole nella scelta del Corso giusto”, sostiene Alessandro Etzi, presidente del Consiglio degli Studenti.
A sorprendere la rappresentanza, invece, è stato l’appoggio all’istanza dato dagli altri Presidi. “Non credevo che quella del test fosse una necessità sentita da tutte le Facoltà dell’Ateneo”, confessa Etzi. Entusiasta del progetto è sicuramente Luigi Serra, Preside di Studi Arabo-islamici e del Mediterraneo. “Sono favorevole a qualsiasi misura o iniziativa che agevoli la scelta della Facoltà”, dice Serra, che denuncia “la confusione in cui spesso gli studenti sono tirati in ballo nel momento in cui devono decidere a quale Corso di Laurea iscriversi. Basta pensare a qualche famoso e fumoso Corso che ha creato non poco disagio tra i ragazzi”. Più neutrale, invece, la posizione di Riccardo Maisano e Amedeo Di Maio, rispettivamente Presidi di Lettere e Scienze Politiche. Per Maisano, “considerate le caratteristiche dei nostri CdL, che rispondono a vocazioni estremamente specializzate, considero il test di orientamento utile ma non indispensabile”. “Per principio non sono contrario al test di orientamento, perché non mette un blocco all’ingresso ma serve a sostenere lo studente nella scelta della Facoltà. Dico solo che dovrebbe essere fatto a scuola e non all’università, per non gravarci di ulteriori adempimenti”, il parere di Di Maio.
Al momento la Commissione non si è ancora riunita. “Poiché siamo già ai primi di luglio, è presumibile pensare che il test sarà introdotto tra due anni accademici”, afferma il prorettore Gurarino. Quanto all’offerta didattica, in attesa che il nuovo ministro all’Università e alla Ricerca scientifica, Fabio Mussi, si pronunci sul DM 270/04 (che dovrebbe variare parte del 509/99), per il 2006/07 L’Orientale ripropone i medesimi 16 corsi di laurea triennali e i 22 specialistici dello scorso. “In realtà – fa sapere Guarino – l’Ateneo sta meditando di cambiare le classi di alcuni Corsi (la classe identifica il settore occupazionale in cui, una volta laureati, si andrà a lavorare, ndr) per offrire agli studenti nuove chance professionali. Senza le nuove tabelle ministeriali, però, non possiamo fare nulla”.
Pa. Ma.
Sollecitato da una proposta del Consiglio di Facoltà di Lingue, il Senato Accademico di maggio ha dato parere favorevole all’idea lanciata dal Preside di Lingue, Domenico Silvestri, di un test di orientamento per guidare la scelta delle future matricole. Vuoi per la cronica carenza di docenti e vuoi per la speranza di avere studenti motivati, già lo scorso giugno Silvestri cercò di introdurre una prova d’accesso alla sua Facoltà, che naufragò per mancanza di fondi. “Quel quiz – spiega Silvestri – non era da intendersi né come un numero programmato né tanto meno come un numero chiuso, poiché non avevamo posto alcun limite alle iscrizioni. Era semplicemente un modo per prenderci un migliaio di studenti bravi (tanti sono gli immatricolati di Lingue ogni anno, ndr)”.
Quest’anno Silvestri è tornato all’attacco, appoggiato questa volta dai colleghi delle altre Facoltà. Il progetto resta lo stesso, quello di un test di orientamento alla scelta del giusto percorso di laurea. “L’obiettivo – spiega il prorettore Guarino – è cercare di capire cosa gli studenti si aspettano dai nostri corsi e cosa possiamo noi offrire loro. Le faccio un esempio. Capita spesso che ci si iscriva a L’Orientale per studiare lingue come l’inglese, francese, spagnolo e tedesco. In itinere, poi, si scoprono nuove idiomi e culture, per certi versi più interessanti, come lo Swahili, Hindi, Zulu, ecc. Attraverso la prova, insomma, testeremo le abilità di base dei ragazzi, in primis la conoscenza dell’italiano, senza però entrare nel merito delle singole discipline”. Secondo il Rettore Pasquale Ciriello, “con questo test non facciamo altro che recepire le indicazioni contenute nel DM 270/04. Il quiz, comunque, ci aiuterà a cogliere le eventuali lacune degli studenti, da colmare nei modi che riterremo più idonei, magari attraverso incontri seminariali organizzati prima dell’inizio dei corsi”.
Una commissione, presieduta dal Prorettore Augusto Guarino e composta dai Presidi delle quattro Facoltà e dal prof. Luigi Mascilli Migliorini in qualità di presidente del Centro di Orientamento e Tutorato d’Ateneo, s’incaricherà di ragionare su modi e tempi della prova. “Il Senato Accademico – fa sapere Guarino – ha fortemente voluto la presenza anche della componente studentesca. Sederanno in commissione, infatti, il presidente del Consiglio degli Studenti e un rappresentante per ciascuna Facoltà. Vogliamo ragionare insieme, sulla base anche delle esperienze dei ragazzi”. Tutto sommato, agli studenti l’idea del test non dispiace, “purché non sia vincolante, ma rappresenti realmente un valido strumento per aiutare le matricole nella scelta del Corso giusto”, sostiene Alessandro Etzi, presidente del Consiglio degli Studenti.
A sorprendere la rappresentanza, invece, è stato l’appoggio all’istanza dato dagli altri Presidi. “Non credevo che quella del test fosse una necessità sentita da tutte le Facoltà dell’Ateneo”, confessa Etzi. Entusiasta del progetto è sicuramente Luigi Serra, Preside di Studi Arabo-islamici e del Mediterraneo. “Sono favorevole a qualsiasi misura o iniziativa che agevoli la scelta della Facoltà”, dice Serra, che denuncia “la confusione in cui spesso gli studenti sono tirati in ballo nel momento in cui devono decidere a quale Corso di Laurea iscriversi. Basta pensare a qualche famoso e fumoso Corso che ha creato non poco disagio tra i ragazzi”. Più neutrale, invece, la posizione di Riccardo Maisano e Amedeo Di Maio, rispettivamente Presidi di Lettere e Scienze Politiche. Per Maisano, “considerate le caratteristiche dei nostri CdL, che rispondono a vocazioni estremamente specializzate, considero il test di orientamento utile ma non indispensabile”. “Per principio non sono contrario al test di orientamento, perché non mette un blocco all’ingresso ma serve a sostenere lo studente nella scelta della Facoltà. Dico solo che dovrebbe essere fatto a scuola e non all’università, per non gravarci di ulteriori adempimenti”, il parere di Di Maio.
Al momento la Commissione non si è ancora riunita. “Poiché siamo già ai primi di luglio, è presumibile pensare che il test sarà introdotto tra due anni accademici”, afferma il prorettore Gurarino. Quanto all’offerta didattica, in attesa che il nuovo ministro all’Università e alla Ricerca scientifica, Fabio Mussi, si pronunci sul DM 270/04 (che dovrebbe variare parte del 509/99), per il 2006/07 L’Orientale ripropone i medesimi 16 corsi di laurea triennali e i 22 specialistici dello scorso. “In realtà – fa sapere Guarino – l’Ateneo sta meditando di cambiare le classi di alcuni Corsi (la classe identifica il settore occupazionale in cui, una volta laureati, si andrà a lavorare, ndr) per offrire agli studenti nuove chance professionali. Senza le nuove tabelle ministeriali, però, non possiamo fare nulla”.
Pa. Ma.