Una conferenza per esame

Una conferenza a conclusione di un percorso di studi alternativo. Relatori gli studenti, che si sono organizzati autonomamente nell’allestimento dell’evento – dalla stampa delle locandine fino ai dolcetti e le bevande del coffee break – mostrando uno spiccato spirito di iniziativa e di capacità organizzativa. Proprio quelle competenze strumentali richieste oggi dal mercato del lavoro. L’iniziativa promossa dalla prof.ssa Michaela BÖhmig, docente di Lingua e letteratura russa, si inserisce nel solco dei tanti progetti di internazionalizzazione de “L’Orientale”. “Nelle università russe, e internazionali in genere, a fine corso si organizzano conferenze degli studenti dove si chiede loro di preparare e discutere un proprio elaborato. Il dibattito rappresenta un momento di crescita individuale per gli studenti che imparano a gestire una conversazione in pubblico, curando anche la gestualità, il linguaggio del corpo. Inoltre, la routine classica delle verifiche tra docente e studenti è una modalità passiva, per questo ogni anno cerco di proporre ai miei alunni una nuova formula”, spiega la docente. Ribadisce “l’importanza di avvicinare gli studenti alla riflessione critica, al dibattito scientifico nonché all’acquisizione di competenze per gestire e controllare le proprie emozioni in pubblico”, anche la prof.ssa Lucia Tonini, docente di Storia dell’Arte dell’Europa Orientale, che ha collaborato con la prof.ssa BÖhming alla realizzazione dell’evento. E veniamo ai protagonisti. Antonio Valentino, Antonella Della Vecchia, Claudia Ramaglietti, Eleonora Gironi Carnevale, Olha Hlukha, Adriana Oliva, Rossella Rauso, studenti della Magistrale, a conclusione di un percorso letterario, artistico e musicale incentrato sul tema de “Il demone” di Lermontov, hanno tenuto la loro conferenza il 14 giugno – presso la sede dell’Ateneo di via Duomo. Hanno presentato, a turno, in formato multimediale il proprio elaborato analizzando in ambito esclusivamente letterario o in ambito di una traduzione intersemiotica tra il testo e l’immagine, il tema del demone tanto caro alla letteratura russa. “Nel proporre un lavoro del tutto personale, si è stimolati nel mettersi in gioco, cercando sempre ulteriori approfondimenti che vadano al di là della mera bibliografia del programma di esame”, commenta Antonella.
I lavori si sono conclusi sulle note del maestro di fisarmonica russa Vasyl Ishyn, il quale, per il diletto dei presenti, ha eseguito due brani di cui uno di Bach “Fuga in sol diesis minore” e l’altro di un artista contemporaneo russo.
Rosaria Illiano
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