Una nicchia specialistica per emergere in una realtà sempre più competitiva

Lingue e culture orientali e africane “permette l’apprendimento di una lingua asiatica e africana (come persiano, arabo, cinese, giapponese, turco ecc..) da triennalizzare e di un secondo idioma del medesimo ceppo linguistico da biennalizzare”, spiega il prof. Michele Bernardini, docente di Lingua e letteratura persiana e Presidente del Corso. A completare l’offerta formativa, “lo studio delle letterature, storie, filosofia e filologia relative all’area linguistica prescelta”. Numerose le attività extra-didattiche: “organizziamo seminari su tematiche specifiche quali: teatro, musica, cinema. Inoltre, gli studenti possono effettuare periodi di stage e tirocini sia all’interno dell’università oppure con enti esterni convenzionati: case editrici, istituzioni pubbliche o private”. Attenzione, avverte il docente, “lo studente che intende intraprendere questo tipo di studi deve essere determinato, poiché i corsi non sono facilissimi”. Qualche utile suggerimento: “consiglio vivamente di cercare una nicchia specialistica, per poter emergere in una realtà che è sempre più competitiva”. Un invito: “sappiate sfruttare la ricchezza formativa offerta dall’Ateneo e le sue numerose risorse, come le biblioteche che noi docenti cerchiamo di aggiornare costantemente. Soprattutto, sappiate far tesoro dell’atteggiamento friendly tipico dei docenti, che per tradizione non sono mai ostili!”.
Qualche ostacolo, però, gli studenti devono metterlo in conto. Ad esempio, le peripezie, causa l’emergenza trasporti in città, “per essere presenti alle lezioni che si svolgono alle otto del mattino”. O, ancora, l’affollamento delle strutture con “la sistemazione degli studenti in aule troppo spesso inadatte ad accogliere un pubblico vasto. L’alto numero degli iscritti, se da un lato premia il lavoro svolto dall’Ateneo, dall’altro crea non poche difficoltà per l’organizzazione della didattica”.
Le prospettive lavorative. “Il titolo triennale è spendibile in una pluralità di settori. I laureati possono, seppure in un numero esiguo, a chiusura del quinquennio, proseguire l’attività di studio e di ricerca all’interno dell’università. Altri possono decidere di investire le competenze acquisite in Italia, o all’estero come operatori turistici, e, nel caso si scelga di andare oltre i confini nazionali, ci sono borse di studio. Una ulteriore chance è l’ambito della cooperazione internazionale e delle transazioni commerciali”. 
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