Un’aula studio dedicata a Roberto Dinacci, iscritto ad Agraria, rappresentante degli studenti in Consiglio di Facoltà ed in Consiglio di Amministrazione del Federico II, scomparso nel marzo scorso a soli 27 anni in seguito ad un incidente stradale, mentre era impegnato nel sociale (assistenza ai giovani meno fortunati, ospiti di case-famiglia). “L’Università deve essere un luogo sempre più vivibile per gli studenti – ha detto il Preside, prof. Paolo Masi, durante la cerimonia di inaugurazione dell’aula – Da qui l’esigenza di creare nuovi spazi per lo studio; grazie alla collaborazione dei docenti, abbiamo individuato questa aula. E non potevamo non pensare di intitolarla ad una persona che si è sempre battuta per i diritti degli studenti e la vivibilità dell’Ateneo: Roberto Dinacci. Ringrazio il Rettore che si è dimostrato subito molto sensibile a questa iniziativa, il Polo che mi ha aiutato finanziariamente ed il personale tutto”. Non una targa o una laurea alla memoria di Dinacci, ma un’aula “perché – afferma il Rettore Guido Trombetti – questa è un’iniziativa che resta”. “Roberto – aggiunge Trombetti – è stato il simbolo dell’impegno positivo, di come va interpretata la vita universitaria, al di là dell’appartenenza politica. L’idea di dedicargli un’aula è la cosa più intelligente che si potesse fare, in quanto il senso profondo di questa inaugurazione è il senso di come tutta l’Università sia una comunità e Roberto era un pezzo della nostra comunità”. Presente anche la famiglia di Roberto. “Ringrazio, a nome di tutti i miei familiari, i professori Trombetti e Masi per aver avuto questa idea estremamente bella – afferma Francesco, fratello di Roberto – Questa aula è il ricordo forte di quello che era il progetto di Roberto, e cioè fare dell’università un luogo di socializzazione, un luogo dove si crea dialogo tra i ragazzi”. Commossi anche i rappresentanti degli studenti. “Roberto – dice Elena Del Gaudio – era un ragazzo molto affettuoso che si è battuto perché potessimo avere sempre più spazi a nostra disposizione, affinché la Facoltà e l’Università fossero un polo di aggregazione”. Aggiunge: “mi è dispiaciuto che alla cerimonia abbiano partecipato pochi studenti. Evidentemente coloro che hanno avuto modo di conoscere Roberto, attualmente, sono laureati”. “Ho partecipato con immenso piacere a questa cerimonia – commenta Fabio Santoro, che ha lavorato per anni a stretto contatto con Roberto – L’idea di inaugurare un’aula testimonia la vicinanza che vuole esserci tra Rettore, Preside e studenti oltre che un forte atto simbolico. Roberto era un ragazzo educatissimo, che aveva grandi capacità di sintesi e di ascolto…”.
L’aula, al primo piano della Reggia, alla quale si può accedere dalla terrazza, è dotata di cinquanta posti, climatizzata e attrezzata con distributori di bibite, caffè e snack vari.
L’aula, al primo piano della Reggia, alla quale si può accedere dalla terrazza, è dotata di cinquanta posti, climatizzata e attrezzata con distributori di bibite, caffè e snack vari.