A Letterature Comparate studenti in cattedra per un Osservatorio sul comico

A Studi Umanistici il lunedì mattina c’è da ridere, ridere, ridere ancora. Fino al 21 maggio più di 50 studenti, sotto la supervisione del coordinatore prof. Francesco De Cristofaro, sono al lavoro per realizzare un Osservatorio sul comico contemporaneo (contemporaneissimo!), cioè “un luogo in cui monitorare lo stato dell’arte attuale sulle forme di comicità e umorismo secondo modalità di scrittura, narrazione ed espressione diverse tra loro”, spiega il docente, comparatista. Una constatazione che subito sorge all’evidenza, infatti, è: “Oggi si ride in modo molto diverso. Non siamo più soltanto immersi nel dominio del romanzesco, ciò che conta è la convergenza tra i linguaggi. Così ho immaginato sette percorsi per navigare a vista sull’evoluzione del ridere, dai classici del genere parodico-satirico al riso degli anni zero”. I cartoni e le sitcom animate, televisione e serie tv, la parodia, fumetti e graphic novel, cabaret e stand-up comedy, la satira in versi e musica, l’umorismo ‘virale’ diffuso sul web: questi gli argomenti all’ordine di ciascun appuntamento, che si terrà da calendario ogni lunedì alle ore 9 nell’Aula DSU4 presso la sede di Studi Umanistici in via Porta di Massa. Un percorso dapprima pensato per gli studenti della Magistrale che seguono il corso di Letterature Comparate, iniziato lo scorso 5 marzo, ma che ha ottenuto da subito largo consenso. Trattandosi di una Magistrale, “piuttosto che fare io una ricognizione sulle forme del comico, ho immaginato un seminario in cui i protagonisti siano gli studenti con l’obiettivo di mettere a punto un lavoro collettivo di tipo processuale tramite un’interattiva condivisione dei materiali”. Dunque, sette percorsi macro-areali per sette équipe. Che tipo di lavoro si fa in aula? Già a partire dai primi due incontri, “gli studenti hanno cominciato a lavorare in modo autonomo, occupandosi finora dei cartoni animati, dalla Disney ai Simpson e molto oltre, e poi delle tv di massa partendo dagli anni ’90 con le sitcom classiche, come I Robinson”. In gruppo si elabora una presentazione Power point o proiezione di video esponendo i principali nodi concettuali, mentre ogni studente singolarmente lavora a un elaborato dal taglio più scientifico che verrà poi discusso insieme al resto del programma in sede d’esame. “Ho molto apprezzato che mi abbiano già consegnato alcune bozze dei propri lavori per cominciare a segnare delle piste di approfondimento. Un processo che continua sulla pagina Facebook in cui gli studenti condividono in tempo reale ulteriori spunti e stimoli di discussione”. 
 
La risata liberatoria
sostituita dal riso amaro
 
Allora è vero che non si ride più come prima? “No, abbiamo sostituito la risata liberatoria da sfogo a un ‘riso amaro’: il riso isterico, nero, che aumenta il nervosismo invece che sfogarlo, un riso a volte anche tragico. Addirittura sembra che ci sia una coazione a ridere: bisogna disautomatizzare questo meccanismo, decostruirlo e capire perché ridiamo diversamente da come si faceva in passato”. Probabilmente, non è da escludere che la risata drammatica sia specchio della crisi del presente: “i giovani oggi vivono il dramma della….
 
 
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