È arcinoto anche a chi non è studente dei Corsi di Laurea in Lettere o Beni Culturali, causa le sue citazioni divertenti che hanno fatto il giro dell’Ateneo grazie ad una pagina facebook: il prof. Eduardo Federico, di Storia greca, tiene una lezione sui generis, ma chiara e interessante, a cui gli studenti non sanno rinunciare. Numerosissimi accorrono nell’aula DSU2 dove non deve volare una mosca: “esigo un pubblico sovietico. A gente ca se move me dà fastidio”, commenta rigorosamente in napoletano il docente. Parlando della Guerra di Troia, mitologema e parametro essenziale per la cronologia antica, interrompe con un: “gli eroi che hanno vinto a Troia e ‘na manera o e ‘n ata hanno passato nu sacco e guai”, e aggiunge una riflessione: “i poemi omerici non vanno letti pe se sciacquà e recchie”. Ancora, spiegando il concetto di filoxenia: “Glauco e Diomede, incontratisi per uccidersi, poi so asciut’a parient”. Cita più volte il ‘Catalogo delle navi’, passaggio importante del secondo libro dell’Iliade, affermando: “io non sono ‘nzallanuto, ho citato tre volte il Catalogo, poi se all’esame ‘sciosciami in bocca che la patata mi coce’, peggio per voi”, e parlando degli ellenes, in Omero coloro che appartengono al seguito di Achille: “non sbagliate accento che vi pesto”, mentre i danai gli ricordano: “il nome di uno yogurt”. Al termine della lezione esprime un suo punto di vista riguardo l’Erasmus: “il giovanilismo serve a chi non vi vuole dare un futuro, poi vi ritrovate a 27 anni che vulit’ faticà e vi dovete mettere ’na canna in bocca”. Non può mancare uno dei soliti show sui nomi, si ricorda infatti, in base alle citazioni su web, che il nome …
Articolo pubblicato sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola (n. 18/2014)
o in versione digitale all'indirizzo: https://www.ateneapoli.it/archivio-giornale/ateneapoli
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