Sono state necessarie tre votazioni in rapida successione per individuare il nuovo Direttore del Dipartimento di Biologia tra i candidati Susanna Iossa e Gionata De Vico. Per due volte, infatti, non è stato raggiunto il quorum indispensabile a proclamare il vincitore. Al terzo tentativo, nella conta delle schede che si è svolta mercoledì 10 marzo, al termine di una sfida elettorale condotta online a causa delle disposizioni di chiusura degli Atenei adottate per la Campania, ha prevalso il prof. De Vico. Casertano, 61 anni, si è laureato in Veterinaria alla Federico Il, poi si è aggiudicato un concorso ed ha lavorato come collaboratore tecnico a Veterinaria, nel Dipartimento di Patologia, di Profilassi e di Ispezione degli Alimenti della Federico II. Ordinario dal 2001, ha insegnato per molti anni nell’Università di Messina, dove ha ricoperto anche alcuni incarichi istituzionali, per esempio quello di consigliere di amministrazione. È tornato alla Federico II, con afferenza al Dipartimento di Biologia, nel 2006. Insegna attualmente Patologia generale ed anatomia patologica veterinaria. Sarà dunque un laureato in Veterinaria – ed è una novità non da poco nella storia del Corso di Laurea e poi del Dipartimento – a guidare per i prossimi tre anni Biologia. “Mi aspettavo – commenta il nuovo Direttore a pochi minuti dalla conclusione della decisiva tornata elettorale – che sarebbe stata una votazione incerta. Credo sia ottimo che dopo tanti anni nei quali si era votato con un unico candidato ci sia stata una dialettica abbastanza serrata. Colgo l’opportunità per manifestare il massimo rispetto per la prof.ssa Iossa”.
Gli aspetti multidisciplinari “sono una risorsa, certamente non un limite”
Ma su cosa si sono confrontati in particolare i due candidati, quali le differenze nella visione di Biologia? “I due programmi, almeno a me, – risponde il prof. De Vico – non sembravano identici o simili. Tutt’altro. La mia idea fondamentale era quella di ampliare la base consultiva del Dipartimento per aumentare la condivisione delle decisioni e l’ascolto delle diverse componenti”. La circostanza che il nuovo Direttore sia un veterinario, sottolinea, non è indifferente: “Va nell’ottica della interdisciplinarietà che per me sarà un obiettivo da rendere compiuto. Il Dipartimento ha una notevole potenzialità che può essere valorizzata al meglio proprio attraverso la collaborazione tra tutti i settori disciplinari che lo compongono, senza la pretesa che uno di essi abbia maggiori diritti o sia migliore degli altri. Il fatto che sia stato eletto un professore che si è laureato in Veterinaria credo testimoni che è passata l’idea che gli aspetti multidisciplinari sono una risorsa per Biologia, certamente non un limite”.
Tra i segreti del successo elettorale, De Vico indica anche la sua particolare storia personale. “Ho studiato a Napoli, poi per alcuni anni ho lavorato all’Università come tecnico di laboratorio ed infine ho intrapreso la carriera accademica in un altro Ateneo, a Messina. Credo, insomma, di conoscere la vita universitaria in tutti i suoi aspetti – a Messina ho avuto modo di far parte anche del Consiglio di Amministrazione – ed immagino che questo possa aver convinto chi mi ha votato a sostenermi”.
L’insediamento in carica del prof. De Vico avverrà tra qualche settimana, quando sarà perfezionato il decreto di nomina da parte del Rettore Matteo Lorito. Nell’attesa, delinea già i primi passi che intende compiere quando sarà nel pieno delle sue prerogative: “Aumenterò il numero delle Commissioni consultive e sarà molto importante anche quella che istituirò con il personale tecnico-amministrativo. C’è bisogno di un dialogo continuo e della collaborazione di tutte le componenti del Dipartimento per affrontare i problemi che abbiamo davanti. A cominciare, ovviamente, dalla gestione delle attività di didattica e di ricerca nel bel mezzo della pandemia”. Un tema, peraltro, che aveva già inserito nel programma elettorale, nella lettera che aveva inviato ai suoi colleghi quando aveva deciso di candidarsi. “Tra le tante osservazioni registrate nei colloqui con i docenti che ha incontrato nelle scorse settimane”, sottolineava in particolare in quel documento, “ho avvertito con forza il desiderio di un cambiamento nella gestione delle politiche dipartimentali, che si vorrebbero improntate ad una maggiore collegialità e trasparenza nei meccanismi decisionali. C’è l’esigenza di un riconoscimento della pari dignità delle molteplici anime che costituiscono la nostra comunità scientifica e umana e c’è attenzione al tema della efficienza delle apparecchiature comuni e più in generale al decoro dell’ambiente di lavoro, alla valorizzazione delle competenze interne al Dipartimento sia relative al personale docente e ricercatore che a quello tecnico-amministrativo. Mi è stato chiesto anche un impegno per un dialogo aperto e costante con gli organi di Ateneo ai più alti livelli, Rettore in primis”.
Il prof. De Vico garantisce agli studenti che “avranno tutto l’appoggio del direttore e dei docenti. Ci siamo sempre messi a disposizione per rendere la vita universitaria la migliore possibile e continueremo a farlo. Spero di poter incontrare quanto prima le ragazze ed i ragazzi che studiano a Biologia per salutarli e per provare a riprendere almeno una parte della vita universitaria che tanto manca a noi tutti. Gli ultimi dodici mesi sono stati difficilissimi, ma anche grazie all’impegno degli studenti abbiamo affrontato la tempesta. Ecco, questa consapevolezza mi aiuta ad affrontare con entusiasmo ed ottimismo l’impegno che ho assunto”.
Tra i segreti del successo elettorale, De Vico indica anche la sua particolare storia personale. “Ho studiato a Napoli, poi per alcuni anni ho lavorato all’Università come tecnico di laboratorio ed infine ho intrapreso la carriera accademica in un altro Ateneo, a Messina. Credo, insomma, di conoscere la vita universitaria in tutti i suoi aspetti – a Messina ho avuto modo di far parte anche del Consiglio di Amministrazione – ed immagino che questo possa aver convinto chi mi ha votato a sostenermi”.
L’insediamento in carica del prof. De Vico avverrà tra qualche settimana, quando sarà perfezionato il decreto di nomina da parte del Rettore Matteo Lorito. Nell’attesa, delinea già i primi passi che intende compiere quando sarà nel pieno delle sue prerogative: “Aumenterò il numero delle Commissioni consultive e sarà molto importante anche quella che istituirò con il personale tecnico-amministrativo. C’è bisogno di un dialogo continuo e della collaborazione di tutte le componenti del Dipartimento per affrontare i problemi che abbiamo davanti. A cominciare, ovviamente, dalla gestione delle attività di didattica e di ricerca nel bel mezzo della pandemia”. Un tema, peraltro, che aveva già inserito nel programma elettorale, nella lettera che aveva inviato ai suoi colleghi quando aveva deciso di candidarsi. “Tra le tante osservazioni registrate nei colloqui con i docenti che ha incontrato nelle scorse settimane”, sottolineava in particolare in quel documento, “ho avvertito con forza il desiderio di un cambiamento nella gestione delle politiche dipartimentali, che si vorrebbero improntate ad una maggiore collegialità e trasparenza nei meccanismi decisionali. C’è l’esigenza di un riconoscimento della pari dignità delle molteplici anime che costituiscono la nostra comunità scientifica e umana e c’è attenzione al tema della efficienza delle apparecchiature comuni e più in generale al decoro dell’ambiente di lavoro, alla valorizzazione delle competenze interne al Dipartimento sia relative al personale docente e ricercatore che a quello tecnico-amministrativo. Mi è stato chiesto anche un impegno per un dialogo aperto e costante con gli organi di Ateneo ai più alti livelli, Rettore in primis”.
Il prof. De Vico garantisce agli studenti che “avranno tutto l’appoggio del direttore e dei docenti. Ci siamo sempre messi a disposizione per rendere la vita universitaria la migliore possibile e continueremo a farlo. Spero di poter incontrare quanto prima le ragazze ed i ragazzi che studiano a Biologia per salutarli e per provare a riprendere almeno una parte della vita universitaria che tanto manca a noi tutti. Gli ultimi dodici mesi sono stati difficilissimi, ma anche grazie all’impegno degli studenti abbiamo affrontato la tempesta. Ecco, questa consapevolezza mi aiuta ad affrontare con entusiasmo ed ottimismo l’impegno che ho assunto”.
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