Ingegneria: “una garanzia per chi vuole trovare un buon lavoro”

15, 16 e 17 febbraio. Piazzale Tecchio pullula di maturandi attirati dall’Ingegneria perché è la scienza che forma i tecnici in grado di prevenire e risolvere i problemi quotidiani semplici e complessi. E promette buoni guadagni. Predisposti ben sette percorsi (in altrettante aule) dedicati all’offerta formativa e ambienti allestiti per le dimostrazioni laboratoriali. Nelle aule il clima è vivace. Gli orientatori illustrano piani di studi ed esami mentre gli studenti interagiscono con domande e si confrontano tra loro. Sono interessata a studi di area civile, edile e strutturale – afferma Ivana Di Michele, Istituto tecnico ‘E. Mattei’ di Ischia, indirizzo geometra – I miei professori pensano che io sia portata per l’architettura o il design, ma secondo me ha più senso acquisire competenze spendibili per la società nella quale vorrei rimanere”. L’amico Mattia Mattera la pensa allo stesso modo: “Ischia andrebbe rinnovata e messa in sicurezza, il che gioverebbe anche sul fronte turistico. Uno dei relatori ha paragonato l’ingegnere civile al medico e l’affermazione mi ha fatto riflettere: occuparsi di costruzioni è una questione di responsabilità. Da qui l’invito a valutare questo ventaglio di Corsi solo se realmente motivati. Noi lo siamo”. Noemi Buono e Melissa Serafini, Liceo ‘M. Serao’ di Pomigliano d’Arco, si sentono leggermente fuori luogo: “Studiamo al linguistico, quindi abbiamo poco a che vedere con matematica e fisica. Abbiamo deciso comunque di dare una possibilità ad Ingegneria per allargare gli orizzonti. Si guardano l’una con l’altra: “Tra le tre ci ha convinte l’area dell’informazione. Include i Corsi a nostro parere più attuali visto che si focalizzano su tematiche come big data, energie rinnovabili e cybersicurezza. E poi, dalle slide proiettate, è emerso che praticamente tutti i laureati trovano un lavoro entro i primi cinque anni dal titolo”. Il consiglio più apprezzato: “Sostenere il TOLC d’accesso per avere un’idea della preparazione di base ed eventualmente recuperare qualche lacuna”. È rimasta folgorata sulla via degli sbocchi occupazionali Giada Miele, Liceo ‘E. Pimentel Fonseca’ di Napoli, indirizzo linguistico: “Sono indecisa tra Informatica e Ingegneria delle Telecomunicazioni e dei Media Digitali, due percorsi con i quali si può lavorare addirittura con la sola Triennale. Punta al titolo di ingegnere anche Riccardo Lottino, Liceo ‘G. Mercalli’ di Napoli, indirizzo scientifico: Una garanzia per chi vuole trovare un buon lavoro come ci hanno confermato i vari Coordinatori di Corso intervenuti alle presentazioni”. L’Ingegneria preferita: Gestionale perché mi piace l’intreccio con le discipline economiche e poi mi ci vedo a progettare e organizzare i processi di un’azienda”. La scoperta: “Tanti allievi di Gestionale hanno fondato delle proprie startup. Che prospettiva interessante!”. Dell’area industriale sembrano attirare maggiormente i rami della meccanica e dell’aerospazio. L’assunto vale, ad esempio, per Maria Teresa Zito e Giuseppe Arpaia, Liceo scientifico ‘R. Caccioppoli’ di Napoli, i quali sperano di “poter trovare un impiego che ci consenta di viaggiare molto e conoscere tante realtà aziendali diverse. E per Pietro Mastroianni, Liceo scientifico ‘A. Diaz’ di Caserta: “Per entrambi i Corsi i relatori hanno posto l’accento sul fattore sostenibilità, a mio parere vincente sul lungo periodo”. La sorpresa: Le aziende presso le quali si collocano i laureati. Ferrari, Maserati, Ducati, Ferrovie dello Stato, l’Agenzia Spaziale Europea. Sembrano inarrivabili e a quanto pare non è così”. La preoccupazione: “Non riuscire a stare al passo con gli esami. Tutti i Corsi di Ingegneria hanno un primo anno praticamente uguale con le materie scientifiche come matematica, fisica o informatica, trattate con approfondimento ulteriore rispetto alla scuola. Dal secondo anno, poi, si affrontano le discipline specifiche, ma gli esami sono tanti, composti da scritto e orale e spesso una parte progettuale”.

Modellini di droni  e shuttle

A metà mattina gli interventi frontali lasciano il posto alle esperienze pratiche. Al piano terra di Piazzale Tecchio c’è una schiera di dottorandi e tesisti di Ingegneria Chimica e Ingegneria dei Materiali. Nanoparticelle di silicio che conferiscono idrorepellenza alle pelli, dispositivi microfluidici a scopi diagnostici, esperimenti di recupero dei metalli, emulsione di acqua in olio per simulare il comportamento dei globuli rossi nel sangue. Indubbiamente piacciono. “Mi sono divertita a vedere la farina prendere fuoco. Due dottorande ci hanno spiegato che quando si soffia sulla sostanza, e si crea una nube, l’ottimizzazione tra ossigeno e farina crea le condizioni perché la nube prenda fuoco se entra a contatto con la sorgente di innesco”, spiega Alessandra Augiero, Istituto ‘R. Levi Montalcini’ di Quarto, indirizzo scientifico. Raffaele Sposito e Vincenzo Busiello, Istituto ‘M. R. Imbriani’ di Napoli, indirizzo scientifico, hanno apprezzato: L’esperimento dei vasi comunicanti in cui abbiamo visto un semplice cambiamento di stato di un materiale. La chimica è un campo proprio interessante, soprattutto quella applicata ai materiali che non conoscevamo”. Il percorso prosegue nelle aule al primo piano. Schermi proiettano le pagine LinkedIn dei laureati dalla carriera brillante e video mostrano test a fuoco e operazioni di assemblaggio di motori. Alcuni docenti, con i pc, trasmettono slide sui lavori di ricerca. Tra questi, ad esempio, un gruppo di dottorandi di Ingegneria Biomedica presenta un’attività legata all’analisi del cammino con sistemi gold standar optoelettronici su pazienti parkinsoniani. Poi mostrano una tibia, un’ortesi e una mascherina realizzate in stampa 3D. Sara Pinci e Pietro Ottone, Liceo ‘Gandhi’ di Casoria, indirizzo scientifico, sono entusiasti: “Abbiamo visto dei modellini di shuttle e droni con i quali potremmo lavorare in una fase un po’ più avanzata della carriera universitaria. Ma pure trafficare al computer con i codici sembra interessante. Fa un po’ serie tv. È difficile scegliere”. La giornata si è rivelata proficua per Alessandro Cammarota e il suo gruppo dell’Istituto Tecnico Industriale ‘Fermi-Gadda’ di Napoli: “Le presentazioni sono state esaustive e le attività laboratoriali esplicative. Per quel che ci riguarda siamo convinti di voler studiare Ingegneria alla Federico II. Sceglieremo Meccanica.

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