Polverino e Bifulco eletti Coordinatori di Corso di Laurea

Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile, Ambientale

Cambi al vertice al Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile, Ambientale (Dicea). Lo scorso 21 febbraio i professori Francesco Polverino e Gennaro Nicola Bifulco sono stati eletti alla Presidenza, rispettivamente, dei Corsi di Laurea quinquennale in Ingegneria Edile-Architettura e Magistrale in Transportation Engineering and Mobility. 
“Desidero ringraziare il mio predecessore, la collega Roberta Amirante, che ha contribuito a rilanciare Edile-Architettura con la sua egregia attività di coordinamento”, le prime parole del prof. Polverino. Il docente, che insegna Architettura Tecnica, non è nuovo alla presidenza del Corso: così come succede alla prof.ssa Amirante, ora inquadrata nel Dipartimento di Architettura, l’aveva anche preceduta. “Sono una sorta di memoria storica. Non c’è futuro senza passato. Il passaggio di testimone tra me, un ingegnere, e la collega Amirante, un architetto, simboleggia proprio i tre pilastri su cui si fonda il Corso: l’urbanistica, l’architettura tecnica e la composizione architettonica”. 


Il Corso “è rifiorito”

Unica quinquennale del Dipartimento, a numero programmato “è un percorso con delle peculiarità che vogliamo continuare a valorizzare. E in questo contesto si collocano i cambi di ordinamento e regolamento, approvati sotto la precedente gestione, che si attiveranno con la prossima coorte di studenti”. Queste le sostanziali novità: “Una maggiore semestralizzazione, contestualizzata alla fine del percorso, e un incremento delle attività di tirocinio”. Spiega: “Tra le nostre peculiarità, ad esempio, ci sono proprio i corsi annuali che, ai primi anni, hanno dato buoni risultati. In Europa, però, gli insegnamenti sono per lo più tutti semestrali e questo crea disagi a livello di Erasmus”. Il quarto e il quinto anno “sono i favoriti per la partenza ed ecco quindi il senso di semestralizzare gli esami più carichi, soprattutto a scelta”. Quanto al tirocinio, “abbiamo previsto un incremento di crediti da tre a quattro, adeguandoci alle linee tracciate dal Cun”. Spazio per altri miglioramenti ce ne sarà senz’altro: “Il Covid ha cambiato il modo di fare didattica, lasciando un’eredità che si potrà coltivare, ad esempio, a livello delle attività didattiche integrative”. Già l’anno scorso “abbiamo lanciato dei micro-corsi, come quelli sull’igiene nell’edilizia e sui problemi di umidità, con expertise esterne. Li riproporremo e cercheremo anche di favorire i workshop”. Soprattutto, “ci impegneremo ancora di più per incrementare le interazioni tra i momenti progettuali previsti dai nostri insegnamenti. La multidisciplinarietà è un altro dei nostri punti di forza”. Poi aggiunge: “Dopo un periodo di stallo, il Corso è rifiorito. Quest’anno abbiamo quasi saturato il nostro contingente, accogliendo una settantina di matricole. È il segnale di una notorietà che abbiamo finalmente acquisito e che non va perduta”. Nella sua attività di ricerca, il prof. Polverino si focalizza principalmente sull’analisi e lo studio dei possibili modi in cui si manifesta e si evolve il rapporto tra l’architettura e la tecnica. Chiara, quindi, la natura poliedrica dei suoi interessi: “come è poliedrica la figura professionale che formiamo e che adesso si sta stabilizzando. I nostri laureati sono sempre più riconosciuti e apprezzati negli studi italiani e stranieri”.


L’interesse degli studenti stranieri

Delegato del Rettore per la Mobilità e i Trasporti, Coordinatore della Triennale in Ingegneria delle Infrastrutture e dei Servizi, il prof. Gennaro Nicola Bifulco, docente di Trasporti, assume anche la guida della neo-nata Magistrale in Transportation Engineering and Mobility: “Lo scorso anno avemmo pochissimo tempo per presentare il nuovo Corso sicché ha stentato a farsi conoscere. Ora che la macchina è rodata, però, ci accingiamo ad accogliere più persone: abbiamo già ricevuto venticinque pre-iscrizioni, con una notevole manifestazione di interesse da parte di studenti indiani, pakistani, africani e iraniani”. Transportation Engineering and Mobility si colloca in un mondo “in grande fermento e, in più, può contestualizzarsi anche in una serie di iniziative”. La Federico II, insieme ad altri Atenei, con una richiesta di finanziamento a valere sul PNRR “sta partecipando alla proposta di istituzione di un Centro nazionale sulla mobilità sostenibile”. Non solo: “Sempre a valere sul PNRR, Napoli ha aderito ad un bando per il progetto MaaS for Italy, classificandosi al primo posto. Nel progetto, che prevede lo sviluppo di un sistema MaaS, l’Ateneo sarà presente come parte scientifica”. Conclude: “Invito gli studenti a scoprire questo Corso, aperto su un campo lavorativo interessante e in grande fermento”. 

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