Studi e ruoli del biotecnologo per la salute

“Nella cultura italiana, in ritardo rispetto al resto del mondo, si sta comprendendo che cosa siano le scienze e le tecniche che girano intorno al termine di Biotecnologie. Nel nostro Paese oggi si riesce a capire, dopo una decina d’anni dall’attivazione dei Corsi di Laurea, che cosa siano le Biotecnologie e i relativi Corsi di studio che possono permettere l’accesso a sbocchi lavorativi ben determinati”. È un percorso triennale quello in Biotecnologie per la salute. Un primo step di una preparazione che ha come sbocchi naturali post laurea la prosecuzione con la Magistrale di due anni in Biotecnologie Mediche o Biotecnologie del Farmaco. Nel recente passato, però, non è mancato chi ha intrapreso altre strade: “alcuni scelgono la Magistrale in Scienze della Nutrizione Umana, altri fanno il passaggio a una quinquennale come Veterinaria. Altri vanno all’estero, ma stiamo avendo anche tanti studenti di altre regioni che vengono a studiare da noi”. Possibilità e caratteristiche del Corso di Laurea sono presentate dal professore di Chimica Organica Gennaro Piccialli, già Preside dell’ex Facoltà di Scienze biotecnologiche e oggi Direttore del Cestev (Centro di Servizio di Ateneo per le Scienze e Tecnologie per la Vita). 
“Preparati e sereni al test”
Il 4 settembre il test di ammissione (domande entro il 23 agosto). È necessario per potersi aggiudicare uno dei 375 posti disponibili. Ottanta i quiz a risposta multipla: “vanno affrontati cercando di essere preparati e sereni. Le domande che sottoponiamo consentono di fare una selezione, ma sono accessibili. I ragazzi che…
 
L'articolo continua sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola dal 14 luglio (n. 11-12/2017)
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