Teoria e ricerca sui temi dell’Europa per i tirocinanti di Scienze Politiche al Lupt

I professori Albanese, La Foresta e Luise spiegano le attività dei Laboratori

La sinergia serrata tra il Dipartimento di Scienze Politiche e il Centro interdipartimentale di ricerca Laboratorio di Urbanistica e di Pianificazione Territoriale ‘Raffaele d’Ambrosio’ (Lupt) ha prodotto un’iniziativa decisamente interessante per gli studenti: tre tirocini presso altrettanti Osservatori e Laboratori per approfondire, da diversi angoli prospettici, temi legati all’Europa, con particolare focus sui risvolti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Per i partecipanti sono previste almeno 150 ore di collaborazione e il riconoscimento finale di 6 crediti. Nell’arco dell’anno solare, quattro gli appuntamenti: il 15 febbraio, il 30 aprile, il 31 luglio e il 30 novembre. Ogni tirocinio ha il proprio raggio d’azione: Politiche dell’Europa della prof.ssa Marina Albanese, docente di Politica Economica, componente della Giunta del Dipartimento; Territori Digitali e nuovi strumenti di aggregazione, della prof.ssa Daniela La Foresta, che insegna Geografia economico-politica; Studi Europei e Mezzogiorno, guidato dal prof. Gianluca Luise, docente di Storia delle istituzioni politiche. Gli studenti che possono far parte del gruppo di lavoro di un singolo percorso, selezionati da un’apposita Commissione giudicante, sono solo 20. Per l’occasione, ragazzi e professori hanno raccontato ad Ateneapoli quali sono gli obiettivi programmatici e in cosa sia consistito, effettivamente, il tirocinio. Il protocollo è comune: ad una prima parte formativa e teorica segue una di ricerca; chiude un dossier che poi viene pubblicato sul sito di riferimento. “Il mio osservatorio, l’Aope (Alto Osservatorio sulle Politiche d’Europa, ndr), ha un suo sito web e realizza ogni sei mesi due pubblicazioni – così la prof.ssa Albanese – Questi numeri sono alimentati anche dal lavoro dei ragazzi che, dopo aver approfondito i nostri nove hubs, scelgono gli argomenti più interessanti, per effettuare poi una valutazione dei dati. Li faccio lavorare con i numeri di Eurostat, Eurobarometro e più in generale con i siti della Bce, dell’Ue e del Parlamento europeo. Fatta l’analisi specifica, poi, creiamo un percorso alla fine del quale redigiamo piccoli elaborati in cui, tramite grafici e tabelle, viene approfondito con minuzia il tema scelto. In generale, anche in base a quanto insegno, il mio approccio è di natura economica: Pil, disoccupazione, sono questi i macro-temi. Ma devo dire che ha riscosso successo pure lo sviluppo sostenibile, per il quale ho particolare attenzione in virtù dell’Erasmus Plus che coordino, The Code, che si fonda sul ruolo dell’Università nei processi di sostenibilità”. A stimolare i ragazzi, anche l’opportunità di “proseguire nella collaborazione con il Lupt, nel settore dell’europrogettazione”. Su tutt’altro terreno si muove invece l’Osservatorio della prof.ssa La Foresta, il Digitale. “La prima parte formativa è incentrata sull’inquadrare il digitale in ambito geopolitico – racconta – da intendersi come una scala che racchiude non solo l’elemento della conflittualità tra Paesi ma anche le singole entità nazionali. Proprio questo è l’argomento di un lavoro che sta per essere pubblicato: una ricerca sui movimenti politici affermatisi tramite i  social. A rendere il tirocinio, poi, ancora più appassionante è la presenza di personalità del settore che, nel caso dell’ultima tornata, ci hanno raccontato quali sono gli scenari previsti per il prossimo decennio digitale. Terminata questa fase, si passa al come si fa la ricerca. Suddividiamo i partecipanti in gruppi tematici, accompagnati da tutor, ex studenti appassionati al tema, e si comparano luoghi virtuali e luoghi reali. È sempre più centrale il metaverso, dove le dinamiche sono sempre più simili alla realtà”. Chiude il prof. Luise, che definisce i contorni del suo Laboratorio in senso “politico e amministrativo”. “Siamo oramai alla quarta edizione di questi tirocini – spiega – lo scopo è proprio quello di mettere alla prova gli studenti su concetti che hanno acquisito durante i corsi ordinari. Ad esempio durante l’ultimo ciclo abbiamo approfondito il tema del Pnrr, che poi rappresenta anche il denominatore comune con gli altri Osservatori. Ma nel mio caso, il focus è sulle dinamiche politiche che portano Bruxelles a prendere determinate decisioni e quali sono poi le difficoltà effettive, per le nostre amministrazioni, nel metterle in pratica. Cioè, poniamo i ragazzi davanti a problemi veri. Ed è proprio quello che gli serve e che più bramano, anche per la natura dei nostri Corsi di Studio, che hanno da sempre un’impronta fortemente operativa”. Una stretta collaborazione, quella tra Scienze Politiche e Lupt, che ha un unico fil rouge, riassunto alla perfezione dal docente: “Abbiamo sì il dovere di formare la futura classe dirigente, ma soprattutto cittadini consapevoli, capaci di giudicare con senso critico”.


Claudio Tranchino 

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