Il Chiostro, una seconda casa per gli studenti

Studenti e docenti di Architettura e Disegno Industriale si sono industriati insieme, più che in altri Dipartimenti, per far sì che la qualità della didattica restasse alta nonostante la distanza. A rendere la gestione complessa, soprattutto le diverse tipologie di prove di esame. “I nostri Corsi di Laurea prevedono varie tipologie di esami – dice la prof.ssa Ornella Zerlenga, ordinaria di Disegno e Direttrice di Dipartimento – quelli di profitto, orientati sul classico modello di domanda e risposta; quelli di carattere tecnico-scientifico, dalla mole di studio più ingente e che prevedono prove intercorso; infine quelli di tipo laboratoriale (disegni, progetti ed elaborati sia in cartaceo che in video) che sono stati più sensibilmente coinvolti dalla sperimentazione della didattica da remoto”. Se gli strumenti telematici hanno garantito la possibilità di andare avanti, ovviamente “viene a mancare la cosa più importante, cioè il contatto fisico con altri esseri umani”, afferma la prof.ssa Zerlenga. “Tutto ciò che ci auguriamo – conclude – è di tornare in aula il 1° marzo, rispettando il sistema di turnazione a colori. Ci siamo impegnati molto per far sì che le cose assumessero dei risvolti di normalità”. 
Se “l’emergenza epidemiologica ha portato alle università la possibilità di sperimentare nuove forme di erogazione della didattica e di divulgazione del sapere”, fa notare anche la prof.ssa Antonella Violano, associata di Tecnologia dell’architettura, alla guida della Commissione paritetica docenti studenti, gli studenti hanno riscontrato qualche problema. Ad esempio “l’organizzazione degli orari delle lezioni, con sessioni che si prolungavano per anche quattro ore consecutive, condizione già poco tollerabile in presenza, figurarsi a distanza”. O, ancora, così come è emerso dalla relazione che la Commissione ha prodotto a dicembre, difficoltà sono state segnalate “relativamente alle comunicazioni con la segreteria didattica, che tuttavia si sono potute risolvere soltanto con l’uscita dalla zona rossa e dal parziale ritorno a una condizione di normalità”. Questionari Anvur compilati dagli studenti per la valutazione della qualità della didattica: “non si evidenziano importanti cambiamenti rispetto agli anni passati, l’opinione degli studenti circa la qualità della didattica prosegue su una linea di continuità”. Ci sono cose da conservare, per la docente, dell’esperienza di ibridazione tra didattica tradizionale e nuove modalità. Cita i webinar: “la modalità telematica ha abbattuto i costi relativi agli spostamenti delle personalità che di volta in volta venivano invitate a tenere i seminari on-line. Anche le personalità più importanti del mondo della moda e dell’architettura, che forse mai avremmo visto varcare le soglie del nostro Chiostro, sono state invece disponibili per via telematica a incontrare gli studenti”. O anche la correzione degli elaborati di laurea: “discuterne con gli studenti è divenuto molto più facile”. Chiude poi con un consiglio agli studenti: “studiate! Studiate e non lasciatevi sconfortare dalle contingenze, il vostro compito è costruire il vostro futuro a prescindere dal luogo in cui questo avviene”. 
“L’Ateneo è stato rapidissimo nel fornire agli studenti i mezzi necessari per far sì che la didattica non si interrompesse”, sostiene Antonio Zitiello, studente del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Architettura e membro della Commissione paritetica, “e in Dipartimento si è iniziato subito a collaborare per comprendere i meccanismi di questa nuova condizione e poterci aiutare. È per questo motivo che gli studenti non hanno riportato problematiche importanti”, sostiene. L’emergenza sanitaria, però, non ha consentito lo svolgimento delle elezioni studentesche ed il ricambio generazionale: “molti rappresentanti si sono laureati e gli studenti si trovano sprovvisti di figure di riferimento essenziali”. Enrica Mautone, studentessa di Architettura e progettazione degli interni in lingua inglese, altro componente della Commissione, sente molto la lontananza dalle aule. E sottolinea l’attaccamento degli studenti al Dipartimento, “per noi il Chiostro è come una casa”, e il bel rapporto che è possibile stabilire con i docenti, “il vero valore aggiunto, il nostro punto di forza”. 
 
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