A Spagnolo I “si accettano miracoli”. Strage agli scritti: è davvero più difficile del giapponese?

Altro che Giapponese, tra gli esami scritti di Lingua, è Spagnolo a mietere più vittime nel mese di febbraio. “Il luogo comune vuole che parlare in spagnolo significhi semplicemente mettere una ‘s’ a fine parola”, dice Mariarita Scuro. E, invece, ogni lingua ha la sua difficoltà, perché “lo studio della grammatica non è mai una passeggiata: nel mio gruppo all’appello del 4 febbraio 36 bocciati su 50 candidati”. Risultati che smentiscono il cliché per cui, tra le oltre 40 lingue impartite, lo spagnolo sia la meno complessa. “Trattandosi di una lingua romanza, la grammatica risulta più difficile perfino di una lingua agglutinante del ceppo asiatico, come il giapponese”, che è storicamente, nella tradizione di lingue insegnate presso l’Ateneo, considerata insieme al cinese e l’arabo tra le più impegnative perché completamente diversa nel sistema fonologico, morfologico, lessicale, sintattico dall’italiano. “Le lingue asiatiche saranno anche difficili per la lettura, scrittura dei kanji, registro linguistico o lessico, ma la grammatica dello spagnolo o del francese non hanno eguali, ci sono tante perifrasi e la flessione del verbo giusto – tra periodo ipotetico, congiuntivo e verbi irregolari – richiede un’attenta analisi delle sfumature nel contesto – interviene Silvia, iscritta a Lingue e Culture Comparate e studentessa di entrambe le lingue – Sto riscontrando parecchi problemi con lo scritto di Spagnolo I. Bocciata quattro volte, ora si accettano miracoli. Partivo in entrambe da zero, ma con Giapponese…
 
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